La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
giovedì 1 maggio 2025
Varoufakis e Sachs a Confronto su Guerra, Clima e Futuro Globale
giovedì 25 marzo 2021
"Il Recovery Fund è una truffa. Abbiamo uno tsunami in arrivo" - Yanis Varoufakis
Da: https://www.lantidiplomatico.it - Yanis Varoufakis è un economista, accademico e politico greco naturalizzato australiano.
Vedi anche: "Il caso Varoufakis" Emiliano Brancaccio https://www.youtube.com/watch?v=O_KksOGPAZ0
giovedì 12 febbraio 2015
Confessioni di un marxista eccentrico - Yanis Varoufakis

venerdì 18 luglio 2025
GLI ECONOMISTI ELOGIANO IL RAPPORTO DELLA RELATRICE SPECIALE FRANCESCA ALBANESE ALLE NAZIONI UNITE: 'DALL'ECONOMIA DI OCCUPAZIONE ALL'ECONOMIA DI GENOCIDIO'
Da: https://zeteo.com - https://www.facebook.com/UN4Palestine - https://www.facebook.com/franci.albanese - https://www.yanisvaroufakis.eu -
Legggi anche: «Un genocidio redditizio»: Francesca Albanese denuncia il sistema economico dietro la distruzione israeliana di Gaza
Vedi anche: Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese
Ascolta anche: Neutralità impossibile, Francesca Albanese contro il silenzio globale (https://grad-news.blogspot.com/2025/07/caffe-neutralita-impossibile-francesca.html)
sabato 19 luglio 2025
Chi ha bisogno di Marx nel 2025? - Yanis Varoufakis
Da: The Guardian, luglio 2025 (Per il sito del Guardian, clicca qui) - https://www.yanisvaroufakis.eu -
Yanis Varoufakis è un economista, accademico e politico greco naturalizzato australiano. -
Vedi anche: Varoufakis e Sachs a Confronto su Guerra, Clima e Futuro Globale
IL CASO VAROUFAKIS - Emiliano Brancaccio
Per liberarci dai nostri signori tecnofeudali, dobbiamo pensare come Karl Marx. Le corporazioni ci deprederebbero di risorse, ma possiamo riprendere il controllo.
Una giovane donna che ho incontrato di recente ha osservato che non era tanto la pura malvagità a spingerla a infuriarsi, quanto piuttosto persone, o istituzioni, capaci di fare del bene che invece danneggiavano l'umanità. Le sue riflessioni mi hanno fatto pensare a Karl Marx, la cui critica al capitalismo era proprio questa: non tanto per il fatto che fosse sfruttatore, quanto per il fatto che ci disumanizzasse e ci alienasse, pur essendo una forza così progressista.
I sistemi sociali precedenti potrebbero essere stati più oppressivi o sfruttatori del capitalismo. Tuttavia, solo sotto il capitalismo gli esseri umani sono stati così completamente alienati dai nostri prodotti e dall'ambiente, così separati dal nostro lavoro, così privati anche di un minimo di controllo su ciò che pensiamo e facciamo. Il capitalismo, soprattutto dopo essere entrato nella sua fase tecnofeudale , ci ha trasformati tutti in una qualche versione di Calibano o Shylock: monadi in un arcipelago di sé isolati la cui qualità della vita è inversamente proporzionale all'abbondanza di aggeggi prodotti dai nostri moderni macchinari.
I giovani lo percepiscono. Ma la reazione contro i migranti, le politiche identitarie, per non parlare della distorsione algoritmica delle loro voci, li paralizzano. Ma qui rientra Marx con consigli su come superare questa paralisi – buoni consigli che giacciono sepolti sotto le sabbie del tempo.
venerdì 11 luglio 2025
IL CASO VAROUFAKIS - Emiliano Brancaccio
martedì 21 giugno 2016
Perché il DiEM 2025 di Varoufakis sta combattendo la lotta sbagliata* - Will Denayer
http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/e-la-rivolta-dei-deboli-anche-litalia-al-collasso/
Entrando più a fondo nel campo della rottura della UE, Denayer pone degli attenti punti di analisi nella discussione tra chi insiste sulla priorità dell’uscita nazionale e chi invece predica un’utopistica “rivoluzione continentale”, mostrando come una così netta distinzione fra queste due prospettive manchi del senso di realtà di cui la lotta contro la UE necessita: la dimensione nazionale è ancora prevalente come contesto per l’organizzazione della lotta di classe e come base dell’affermazione di una alternativa politica, perché lo Stato è ancora il soggetto della sovranità e quindi della possibile rottura; ma senza un punto di vista e un piano di alleanze e di lavoro internazionale – nel caso specifico lavorando sull’anello debole, sul possibile punto di rottura, che nella Ue corrisponde alla faglia tra paesi dominanti e Piigs che lo stesso processo di integrazione e gerarchizzazione continentale ha generato – la rottura con l’Ue si ridurrebbe nella migliore delle ipotesi a un salto nel buio alla mercé della speculazione, dei mercati, degli apparati coercitivi dell’istituzione europea, nella peggiore in un ritorno a un nazionalismo che non può che essere, nel contesto attuale e dati gli attuali rapporti di forza, xenofobo, isolazionista e contrario agli interessi delle classi popolari. (Contropiano)
- Varoufakis
mercoledì 16 dicembre 2020
INTERVISTA A VLADIMIRO GIACCHÉ - Bollettino Culturale
Da: https://bollettinoculturale.blogspot.com - Vladimiro Giacché, presidente del Centro Europa Ricerche (CER), è un filosofo ed economista italiano.
Leggi anche: Democrazia, potere e sovranità nell’Europa di oggi* - Yanis Varoufakis
Che fare nella crisi? Ne parliamo con Alan Freeman
Xi Jinping: sui nuovi orizzonti della politica economica marxista contemporanea. -
La Modern Monetary Theory - Intervista a Marco Veronese Passarella
Vedi anche: INTERVISTA A RICCARDO BELLOFIORE - Bollettino Culturale
Catastrofe o Rivoluzione - Incontro con Emiliano Brancaccio autore di "Non sarà un pranzo di gala"
PERCHÉ NON TI FANNO RIPAGARE IL DEBITO - Marco Bersani
Vladimiro Giacché è nato a La Spezia nel 1963. Presidente del Centro Europa Ricerche dall’aprile 2013.
martedì 10 giugno 2025
Nell’UE nulla ha più successo di un fallimento grossolano: il caso sorprendente di Ursula von der Leyen - Yanis Varoufakis
venerdì 19 giugno 2015
“Ecco il mio Piano Merkel” - Yanis Varoufakis
Marzo 1971. L’Europa si prepara al ‘Nixon Gold Shock’, e comincia a progettare una unione monetaria europea, più vicina al Gold Standard che al sistema di Bretton Woods, ormai al tramonto. È in questo clima che l’economista Nicholas Kaldor, dell’Università di Cambridge, pubblica un articolo su The New Statesman. Cito:
mercoledì 18 maggio 2016
EUROPA E "MEZZOGIORNI"* - Joseph Halevi
https://www.facebook.com/profile.php?id=100009062559898&fref=ts
Premessa: penso che per il 90% l’esito e l’iter stesso della vicenda greca siano stati del tutto indipendenti dalla posizione del governo allora in carica. Tuttavia considero Yanis Varoufakis responsabile della catastrofe negoziale. È stato lui ad impostare l’intera strategia dei negoziati con l’Eurogruppo. Questa consisteva nel trasferire dentro il negoziato le illusorie promesse elettorali di Syriza basate sulla ricontrattazione del debito e la fine dell’austerità e sul mantenimento della Grecia nell’eurosistema. Due promesse incompatibili dati i rapporti di forza al 100% contro la Grecia.
Per ciò che riguarda l’Europa dell’UE penso che sia un caso perso; a basket case in inglese. Proporre cambiamenti con queste istituzioni sia UE che nazionali è come se Mazzini si fosse messo a costruire il movimento della Giovane Europa accettando il Congresso di Vienna e la Santa Alleanza. Oggi i Congressi di Vienna sono i Trattati da Maastricht in poi e la Santa Alleanza è una fragile combinazione tedesco-olandese-austriaca con la Francia a braccetto suo malgrado (perché la partita le sta andando molto male). L’ultimo ed efficacissimo strumento della Santa Alleanza è l’Eurogruppo, che neanche esiste sul piano legale pur avendo il potere di prendere delle decisioni letali per i paesi dell’eurozona, come è successo riguardo la Grecia. Quindi bisogna che il nuovo regime post-napoleonico versione Mitterrand, visto che è stato lui a creare questa macchina infernale e NON la Germania, entri in crisi di disfacimento.
È tuttavia inutile porsi il disfacimento come obiettivo politico in quanto crea l’effetto opposto. Sono anche totalmente scettico riguardo la possibilità di una politica di opposizione di sinistra dato che la sinistra non esiste più in Italia e non si ricostituirà almeno per ancora parecchi anni.
mercoledì 8 luglio 2015
Karl Marx, "Il Capitale" - Roberto Finelli
pensato che se non riesci a spiegare le grandi questioni economiche in un
linguaggio comprensibile anche agli adolescenti, vuol dire semplicemente che
non le hai capite”
Parte finale:
https://www.youtube.com/watch?v=A8fcByMD9zw
Per una ulteriore chiarificazione...
https://www.youtube.com/watch?v=OMg7fFhVEkk
lunedì 14 settembre 2015
La Primavera di Atene – Yanis Varoufakis

lunedì 23 gennaio 2017
Nella fossa dei leoni. Si può leggere Il capitale di Marx a partire dalle Tesi su Feuerbach?* Wolfgang Fritz Haug**
martedì 2 febbraio 2016
Democrazia, potere e sovranità nell’Europa di oggi* - Yanis Varoufakis
lunedì 19 agosto 2019
All’Europa serve un “new deal” di classe - Riccardo Bellofiore
Riccardo Bellofiore è professore ordinario di Economia politica all’Università degli Studi di Bergamo.
La_Grande_Recessione_e_la_Terza_Crisi_della_Teoria_Economica

La crisi europea viene dagli Stati uniti, dal crollo del “keynesismo privatizzato”. Per uscirne, occorrono politiche opposte a quelle di Maastricht. Un new deal inedito, strumento di una “riforma”, non solo di una “ripresa”. E una sinistra di classe su scala continentale.