La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
martedì 24 dicembre 2024
L’assassinio del generale Kirillov | Giacomo Gabellini intervista Francesco Dall’Aglio
lunedì 14 ottobre 2024
Il vicolo cieco dell’escalation | Francesco Dall’Aglio
lunedì 23 settembre 2024
La schiacciante superiorità militare dell’Occidente è un ricordo - Giacomo Gabellini intervista Francesco Dall’Aglio
domenica 2 marzo 2025
È possibile una NATO europea senza gli Stati Uniti? - Francesco Dall'Aglio
Da: https://pagineesteri.it - Francesco Dall'Aglio, medievista, ricercatore presso l'Istituto di Studi Storici al dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria). Esperto di est Europa e di questioni strategico-militari, è diventato un seguito commentatore sul canale Ottolina.tv e autore di War Room - Russia, Ucraina, NATO (https://x.com/pvpmedievalist).
Vedi anche: L’assassinio del generale Kirillov | Giacomo Gabellini intervista Francesco Dall’Aglio
Le elezioni tedesche si sono concluse senza grosse sorprese e hanno sostanzialmente confermato le previsioni per il prossimo governo che verrà certamente guidato da Friedrich Merz, leader della CDU. Se il successo di Merz era atteso, alcune sue dichiarazioni riguardanti la sua visione della futura politica di difesa europea rappresentano invece una novità rispetto ai discorsi di Draghi, von der Leyen e dei politici che, a più riprese, hanno chiesto maggiori investimenti per il cosiddetto Strategic Compass for Security and Defence, la nuova architettura della sicurezza europea.[1] Merz è andato molto oltre, suggerendo in sintesi che l’Europa, visti i recenti dissidi con gli Stati Uniti sulla questione ucraina, in generale, sul ruolo dell’Alleanza Atlantica, crei un’alleanza militare analoga alla NATO ma senza gli USA. L’idea era già stata ventilata da Macron, che vorrebbe la creazione di una forza militare europea distinta dalla NATO, ma che agisca comunque in accordo con essa;[2] Merz, al contrario, vorrebbe la futura difesa europea del tutto sganciata non solo dagli USA ma dalla NATO stessa, decretandone sostanzialmente la fine almeno ‟nella sua forma attuale”.[3]
La cosa è più facile a farsi che a dirsi, naturalmente, e non solo per una questione di costi e determinazione politica. Gli Stati Uniti sono certamente intenzionati a ridurre il loro investimento economico nella NATO europea e, molto probabilmente, a ridurre anche la presenza delle loro truppe sul continente, ma certamente non sono disposti ad abbandonare le loro basi, soprattutto quelle dove sono presenti armamenti nucleari. Se però ipotizziamo che le parole di Merz, specie se sostenute da quelle di Macron, siano più che la semplice espressione del disappunto della leadership europea per la nuova politica di Trump e siano invece l’anticipazione di un disegno ben preciso, ci troviamo di fronte a un problema non da poco: la necessità di un efficace mezzo di deterrenza che non potrebbe che essere nucleare. Merz ha parlato di ‟estendere la protezione nucleare” di Francia e Gran Bretagna, gli unici due stati europei dotati di armi del genere, anche alla Germania.[4] Ma è una cosa fattibile, e soprattutto sarebbe sufficiente?
sabato 10 agosto 2024
"Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba" - Francesco Dall'Aglio
lunedì 17 luglio 2023
L’Ucraina ha già perso. E la Nato pure… - Francesco Dall’Aglio
https://contropiano.org - Francesco Dall'Aglio, medievista, ricercatore presso l'Istituto di Studi Storici al dipartimento di storia medievale della Accademia delle Scienze di Sofia (Bulgaria). Esperto di est Europa e di questioni strategico-militari...
Leggi anche: Ucraina, la controffensiva si è già impantanata - Fabio Mini
È abbastanza confortante che le cose che vado dicendo da un po’ vengano confermate da Markus Reisner, uno degli analisti miliari più preparati e obiettivi in circolazione (Reisner se lo può permettere: è colonnello dell’esercito austriaco, e l’Austria non fa parte della NATO. Niente conflitti di interesse e ordini di scuderia).
Che dice dunque oggi Reisner? La prima fase dell’offensiva ucraina può dirsi conclusa, con risultati pressoché nulli.
E questo a causa proprio del magnificato addestramento NATO, che si è rivelato del tutto inefficace nelle operazioni di attacco contro un nemico trincerato, preparato a ricevere l’assalto, e dotato di superiorità aerea e di artiglieria.
Incredibilmente, non solo le armi e l’addestramento occidentali non sono state sufficienti, ma sono state controproducenti.
Ora, dice ancora Reisner, l’esercito ucraino ha cambiato un po’ le tattiche (non lo dice esplicitamente, ma in pratica è tornato a quelle sovietiche) e lui prevede che in futuro potrà ottenere “successi limitati”, ma nessuno sfondamento del fronte.
Le ultime esternazioni di Zelensky confermano implicitamente la cosa: l’Ucraina avrebbe voluto attaccare prima che i russi preparassero le loro difese e le loro riserve, ma il materiale NATO è stato mandato tardi, e poco.
La verità è che la NATO non ha strategie di attacco contro un pari grado tecnologico in una guerra convenzionale.
Tutte le chiacchiere di un intervento diretto nel conflitto sono, appunto, chiacchiere, anche considerando che stavolta l’aviazione ci sarebbe; così come sono chiacchere tutte le scemenze biologiste sulla “superiorità” innata di qualsiasi cosa sia occidentale, tanto care ai nostri Parsi, Stirpe, Iacoboni e razzisteria assortita.
Questo è lo stato dell’arte: non puoi sconfiggere la Russia in un conflitto convenzionale, a meno di mobilitare l’intera popolazione e trasformare tutta l’economia occidentale in economia di guerra – e anche lì si deve vedere.
È stato un delirio, o deliberata disinformazione, immaginare che bastasse armare l’Ucraina per “infliggere una sconfitta strategica” alla Russia.
Intanto abbiamo distrutto una nazione, come già fatto tante volte in Medio Oriente e in Africa. In questo siamo molto bravi.