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sabato 17 novembre 2018

Rivoluzione socialista e Rivoluzione anticoloniale - Domenico Losurdo

Da: Stefano G. Azzarà - Domenico_Losurdo è stato un filosofo, saggista e storico italiano.
Vedi anche: LUCIANO CANFORA. Pensare la rivoluzione Russa  (https://ilcomunista23.blogspot.com/2017/06/pensare-la-rivoluzione-russa-luciano.html)
                    DOMENICO LOSURDO: "Marx, la rivoluzione scoppiata in suo nome e il problema della libertà."  (https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/01/marx-la-rivoluzione-scoppiata-in-suo.html).
                                                    Parte prima: 

                                                    Parte seconda: https://www.youtube.com/watch?v=DrBtbVnGa9U

mercoledì 1 aprile 2020

"Liberalismo" così la storia declina una idea in movimento. - Francesco Fistetti

Da: Nuovo Quotidiano di Puglia (Brindisi) - https://www.facebook.com/francesco.fistetti.5 - fistetti francesco insegna Storia della Filosofia Contemporanea, Università di Bari.


Dalla rivoluzione francese allo stato sociale: 
tre libri per rileggere un concetto spesso banalizzato.


Di fronte alla crisi delle istituzioni politiche occidentali sempre più svuotate della loro sostanza democratica, viene alla mente una delle tesi sul concetto di storia scritte da Walter Benjamin nel 1940, secondo cui ad ogni nuova epoca conviene strappare la tradizione al “conformismo” che si è impadronito di essa. Questa esigenza di chiarezza sorge soprattutto per quei concetti che nel linguaggio quotidiano e nella comunicazione dei media vengono utilizzati come nozioni, per così dire, pigliatutto, il cui uso convenzionale ne ha oscurato, e a volte cancellato, l’origine storica e la molteplicità dei significati. Con questi concetti, avrebbe detto Aristotele, siamo soliti argomentare nei nostri discorsi, ma raramente li rendiamo oggetto di argomentazione per scoprire i loro rapporti con la tradizione e con la cultura di provenienza. 

Uno di essi è senza dubbio quello di liberalismo e, ancora più, quello di (neo)liberismo, che per come vengono adoperati nella pubblicistica corrente sono scaduti a nozioni prive di precisi referenti storici e concettuali, funzionali per lo più alla polemica politica del momento. 

Due libri recentemente tradotti, e un terzo il cui autore è un classico riedito venti anni fa e che oggi sarebbe utile ripubblicare, possono aiutarci a conoscere meglio il liberalismo come concezione filosofica e politica e a ricostruire le tappe fondamentali della sua evoluzione storica e le trasformazioni semantiche che ne sono seguite. 

Il primo è il libro di una storica statunitense, Helena Rosenblatt, Liberalismo ritrovato. Dall’antica Roma al XXI secolo, prefazione di Luciano Canfora (Dedalo, Bari 2019); il secondo è il volume dello studioso francese Serge Audier, Il socialismo liberale (Mimesis, Milano 2017) e il terzo è il celebre, ma poco conosciuto, saggio del filosofo pragmatista americano John Dewey, Liberalismo e azione sociale (Ediesse, Roma 1997), uscito nel 1935. 

Una lettura incrociata di questi tre testi rivela, per dirla con Canfora, quanto sia “banale, unilaterale e semplificatoria” l’immagine dominante del liberalismo e quanto multiforme e ricca sia stata, invece, la sua parabola, che ha contrassegnato la storia della modernità europea e americana. 

La tesi centrale del lavoro di Rosenblatt è che la complessità di questa storia è stata condannata all’oblio dal fatto che dopo il 1945, con l’avvio della Guerra Fredda, è divenuta egemone una vulgata del liberalismo che nell’immaginario collettivo e nel dibattito pubblico lo ha identificato con la versione americana nella sua contrapposizione al totalitarismo sovietico. 

domenica 23 luglio 2017

L’ingannevole abbaglio della libertà sessuale*- Alessandra Ciattini**

*Da:   https://www.lacittafutura.it    **Sapienza Università di Roma
Leggi anche:   https://ilcomunista23.blogspot.it/2015/06/linferiorita-della-donna-tra-natura-e.html

La libertà sessuale non costituisce l’unico obiettivo degli esseri umani, anche se così ci vogliono far credere. 

Sebbene siamo ormai del tutto assuefatti ai contenuti surrettiziamente o esplicitamente sessuali della pubblicità, degli spettacoli che i mass media propongono a chi, estenuato dal lavoro, cerca semplicemente qualcosa che lo distragga dai problemi angosciosi da cui siamo circondati, non possiamo non distanziarci da questa ubriacatura, cercando di elaborare una qualche riflessione critica. 

Come scrive Luciano Canfora la libertà sessuale costituisce “il valore assoluto” nella società contemporanea (La schiavitù del capitale, 2017: 90) e sarebbe opportuno chiederci perché, dal momento che gli esseri umani hanno tante altre potenzialità che li potrebbero stimolare al raggiungimento di gratificazioni assai diverse tra loro.
Sono ben consapevole che scrivendo queste righe andrò incontro a numerose critiche e sarò etichettata come moralista (come se anche l’attuale edonismo fondato sulla ricerca del piacere sessuale non fosse una scelta morale). Ciò nonostante, seguo per la mia strada e «lascio dir le genti», convinta che, per affrontare gli immani problemi del mondo contemporaneo, ci vogliano uomini e donne di una tempra morale ben diversa da quella di coloro che sono alla continua ricerca della soddisfazione momentanea (non a caso un film di vari anni fa, di notevole successo, che contrapponeva romanticamente la poesia al mondo degli affari e della tecnica, era intitolato L’attimo fuggente). 

domenica 21 febbraio 2021

" Togliatti " - Aldo Giannuli

Da: Aldo Giannuli - Aldo Giannuli è uno storico e saggista italiano, direttore del centro studi Osservatorio Globalizzazione. - http://www.aldogiannuli.it -

Vedi anche: Aldo Giannuli: Storia del Partito Comunista Italiano - https://www.youtube.com/playlist?list=PLfzLPJKVwoKJ2rxTOwTsgZE7ZmTUJ6Yap 

Ascolta anche: Luciano Canfora - 1956 L'anno spartiacque - https://www.youtube.com/watch?v=7hAntzlHD4s&feature=youtu.be

Abbozzo di riflessione sul PCI e sulla sua crisi - Roberto Fineschi 

La crisi marxista del Novecento: un’ipotesi d’interpretazione*- Stefano Garroni 

CENNI STORICI DEL MOVIMENTO COMUNISTA - Stefano Garroni  


                                                                              

martedì 28 aprile 2020

- Giulietto Chiesa -

Da: Curioso Risveglio - Giulietto Chiesa (Acqui Terme, 4 settembre 1940 – 26 aprile 2020) è stato un giornalista e politico italiano.
Vedi anche: Ragionando di geopolitica (e non solo).. - Giulietto Chiesa e Luciano Canfora 
                     Sarà così il suicidio nucleare? - Giulietto Chiesa 

            L'ultimo intervento di Giulietto Chiesa, andato in onda via web il 25/04/2020 il giorno prima del suo decesso. 

                                                                               

                                                                    (qui il link dell'intero convegno: https://www.pandoratv.it/liberiamoci-dal-virus-della-guerra)

Giulietto Chiesa in prima linea fino all’ultimo.
Di Manlio Dinucci - Il Manifesto, 28 aprile 2020.

Giulietto Chiesa è morto poche ore dopo aver concluso, nel 75° Anniversario della Liberazione e della fine della Seconda guerra mondiale, il Convegno internazionale del 25 Aprile «Liberiamoci dal virus della guerra». Un convegno in diretta streaming, organizzato dal Comitato No Guerra No Nato, di cui era uno dei fondatori, e da Global Research (Canada), il Centro di ricerca sulla globalizzazione diretto dal professor Michel Chossudovsky.

Diversi relatori – dall’Italia ad altri paesi europei, dagli Stati uniti alla Russia, dal Canada all’Australia – hanno esaminato le ragioni di fondo per cui dal 1945 ad oggi la guerra non è mai terminata: al Secondo conflitto mondiale ha fatto seguito la Guerra fredda, quindi una serie ininterrotta di guerre e il ritorno a una situazione analoga a quella della Guerra fredda che accresce il rischio di un conflitto nucleare.

Gli economisti Michel Chossudovsky (Canada), Peter Koenig (Svizzera) e Guido Grossi hanno spiegato come potenti forze economiche e finanziarie sfruttano la crisi del coronavirus per impadronirsi delle economie nazionali e cosa dovremmo fare per sventare tale piano.
David Swanson (direttore di World Beyond War, Usa), l’economista Tim Anderson (Australia), il fotogiornalista Giorgio Bianchi e lo storico Franco Cardini hanno parlato delle guerre passate e attuali, funzionali agli interessi delle stesse potenti forze.
L’esperto di questioni politico-militari Vladimir Kozin (Russia), la saggista Diana Johnstone (Usa), la segretaria della Campagna per il disarmo nucleare Kate Hudson (Regno Unito) hanno esaminato i meccanismi che accrescono la probabilità di un catastrofico conflitto nucleare.
John Shipton (Australia), padre di Julian Assange, e Ann Wright (Usa), già colonnello dello US Army, hanno illustrato la drammatica situazione di Julian Assange, il giornalista fondatore di WikiLeaks detenuto a Londra, col rischio di essere estradato negli Stati Uniti dove lo attende la pena dell’ergastolo o quella di morte.

Su tale tema ha incentrato il suo intervento Giulietto Chiesa. Questi, in sintesi, alcuni brani:

«Il fatto che si voglia distruggere Julian Assange vuol dire che anche noi, noi tutti, saremo imbavagliati, oscurati, minacciati, impossibilitati a capire cosa succede a casa nostra e nel mondo. Questo non è il futuro, è il presente. In Italia il governo organizza una squadra di censori ufficialmente incaricata di fare pulizia di tutte le notizie che divergono da quelle ufficiali. E' la censura di stato, come altrimenti si può chiamare? Anche la Rai, la televisione pubblica, istituisce una task force contro le “fake news” per cancellare le tracce delle loro bugie quotidiane che inondano tutti i loro teleschermi. E poi ci sono, ancor peggio, i tribunali misteriosi di gran lunga più potenti di quanto non siano questi cacciatori di fake news: sono Google, Facebook, che manipolano le notizie e, con i loro algoritmi e i loro trucchi segreti, censurano senza appello. Siamo già circondati da nuovi tribunali che cancellano i nostri diritti. Vi ricordate l'articolo 21 della Costituzione italiana? C'è scritto “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Ma 60 milioni di italiani sono costretti ad ascoltare un solo megafono che urla da tutti i 7 canali televisivi del potere. Ecco perché Julian Assange è un simbolo, una bandiera, un invito alla riscossa, al risveglio prima che sia troppo tardi. È indispensabile unire le forze che abbiamo, che non sono tanto piccole ma hanno un difetto fondamentale: quello di essere divise, incapaci di parlare con una voce unica. Occorre uno strumento che parli ai milioni di cittadini che vogliono sapere».

Queste le ultime parole di Giulietto Chiesa. Confermate dal fatto che, subito dopo lo streaming, il video del Convegno è stato oscurato perché «il suo contenuto è stato identificato dalla Comunità YouTube inappropriato o offensivo per alcuni tipi di pubblico». 

sabato 24 giugno 2017

PENSARE LA RIVOLUZIONE RUSSA* - Luciano Canfora**

*Da:  Passepartout Asti   
**Luciano_Canfora è un filologo classico, storico e saggista italiano. 
Leggi anche:   https://www.marxists.org/italiano/lenin/1923/3/megliomenomameglio.htm


martedì 27 ottobre 2020

martedì 13 novembre 2018

martedì 30 giugno 2020

Augusto e Costantino - Andrea Giardina

Da: LEZIONI DI STORIA - Andrea Giardina, Professore di Storia Romana alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Vedi anche: Augusto: la morale politica di un monarca repubblicano - Luciano Canfora

                                                                          

giovedì 25 gennaio 2024

Il mondo di Lenin. Passaggio a Oriente - Luca Cangemi

Da: https://www.girodivite.it - Luca Antonio Cangemi Docente di Filosofia e Storia, dottore di ricerca in Scienze Politiche, fa parte della segreteria nazionale del Partito Comunista Italiano. 

Leggi anche: Lenin - Opere complete 

Sulla Nostra Rivoluzione*- Vladimir Lenin (1923)

LENIN - CENTRALITA' DELLA TEORIA (1996) - Stefano Garroni 

LENIN: LA RIFLESSIONE SUL PARTITO. UN USO DELLA DIALETTICA* - Stefano Garroni

RICERCHE MARXISTE - L’ambivalenza di Lenin - Stefano Garroni 

RICERCHE MARXISTE - Lenin: teoria, ideologia, burocrazia - Aristide Bellacicco 

RICERCHE MARXISTE - Materialismo dialettico, materialismo non dialettico - Aristide Bellacicco

Un “ponte sull’abisso”. Lenin dopo l’Ottobre*- Alexander Höbel

l concetto di «capitalismo di Stato» in Lenin - Vladimiro Giacché 

Lenin, 150 anni dopo la sua nascita - Atilio A. Boron 

Dialettica, oggettivismo e comprenetrazione degli opposti. Il pensiero di Lenin tra filosofia e politica*- Emiliano Alessandroni 

Il mito dell’imperialismo russo: in difesa dell’analisi di Lenin*- Renfrey Clarke, Roger Annis**

La luxemburg, Lenin e la democrazia. - Stefano Garroni. 14/06/2006 

Domenico Losurdo: Il fondamentalismo occidentale - Emiliano Alessandroni 

Esiste oggi un imperialismo europeo? - Domenico Losurdo

Il governo della guerra attacca la scuola - Luca Cangemi  

Un blocco imperialista digitale? - Luca Cangemi 

Vedi anche: Rivoluzione socialista e Rivoluzione anticoloniale - Domenico Losurdo 

PENSARE LA RIVOLUZIONE RUSSA* - Luciano Canfora 

Cento anni dalla Rivoluzione d'Ottobre - Vladimiro Giacché - Domenico Losurdo 

L'idea di socialismo: ritornare all'utopia o completare il percorso che conduce dall'utopia alla scienza? - Domenico Losurdo


Il discorso di Lenin sull’Oriente è anche il discorso di un nuovo, necessario, rapporto tra il movimento operaio dei paesi capitalistici dell’occidente e i popoli in lotta per la liberazione dal giogo coloniale. La Rivoluzione russa viene vista come il ponte tra queste due realtà. La sconfitta del movimento operaio e del marxismo in occidente pongono ora problemi enormi. 

Lenin è tornato, o forse non se è n’è mai andato in questo secolo trascorso dalla sua morte, anche se nell’ultimo trentennio l’abbattimento delle sue statue è stato uno sport abbastanza diffuso. Oggi qui e lì qualche statua viene ripristinata ma soprattutto in modo abbastanza improvviso (specie per i più distratti) riemerge il valore fondativo della frattura politica e, diremmo, epistemologica operata da Vladimir Ilic.

Se la cifra di questi nostri anni convulsi è il tendenziale rovesciamento della ri-colonizzazione (americana) del mondo, più nota sotto il nome di globalizzazione, e persino il tramonto del dominio occidentale sul globo (esito tutt’altro che scontato ma possibile), allora è necessario tornare a studiare l’iniziativa leniniana poi sviluppatisi lungo assai tortuosi sentieri ben oltre la fine del Secolo Breve (che sembra pretendere di diventare molto lungo) che di questi sconvolgimenti è, indiscutibilmente, la matrice. È come se attraverso la faglia leniniana prorompesse una nuova ondata di materiale storico incandescente, che non si può comprendere se non si torna alle caratteristiche originarie di quella frattura.

Che di frattura decisiva si tratti fu chiaro subito ai protagonisti di questa lunga storia. Il carattere “sconvolgente” e “costituente” delle idee di Lenin e degli atti del governo sovietico (sin dai primi giorni) sull’autodeterminazione dei popoli sono rilevati con stupore praticamente da tutti gli esponenti che da posizioni assai diversificate (a volte lontanissime da quelle dei comunisti) si pongono il tema dell’emancipazione delle nazioni costrette dagli europei alla condizione di colonie o semicolonie.

A Canton Sun Yat Sen fece chiudere i teatri per tre giorni alla notizia della morte di Lenin. È notissima la lettera che (siamo già nel 1930) Nehru scrive da una prigione inglese alla figlia Indira Gandhi indicando come memorabile l’anno di nascita della ragazzina (il 1917!) grazie all’opera di “un grande uomo”, ma valutazioni e attenzioni simili le troviamo in nazionalisti turchi, intellettuali persiani persino in qualche principe afghano con volontà di emanciparsi dal controllo inglese. Senza parlare ovviamente di coloro per cui militanza comunista e militanza anticoloniale da subito si identificarono.

domenica 24 novembre 2019

Geraldina Colotti intervista Alessandra Ciattini

Da: Le Monde Diplomatique, il manifesto, 2019 -
DALLA MAGIA ALLA STREGONERIA Cambiamenti sociali e culturali e la caccia alle streghe, Alessandra Ciattini (a cura di), LA CITTA' DEL SOLE, 15 euro.



L'ultimo lavoro curato dalla studiosa Alessandra Ciattini s'intitola Dalla magia alla stregoneria. Cambiamenti sociali e culturali e la caccia alle streghe. Una raccolta di saggi che, in prospettiva marxista e con taglio multidisciplinare, analizza il rapporto fra credenze e strutture sociali, aggiungendo altri spunti di riflessione a un filone di studi sempre stimolante. Ne abbiamo parlato con la curatrice, docente di Antropologia culturale alla Sapienza.



Come è nato questo lavoro? 

Il libro è nato per mettere insieme studiosi con competenze diverse che hanno indagato i vari aspetti della magia-stregoneria: storia, antropologia, diritto, arte, scienza. In questo senso, costituisce probabilmente una novità, i cui obiettivi sono mettere in evidenza la complessità dei processi storici, la non linearità del rapporto fra struttura e sovrastruttura, l'idea della storia come continuo progresso. Infatti come si può ricavare dal libro, in particolare dal saggio di Federico Martino, se la storia faticosamente avanza, fa anche dei clamorosi passi indietro, come stiamo sperimentando oggi. Per questa ragione mi piace la metafora, utilizzata da Luciano Canfora, che descrive il processo storico come una spirale.

In che termini avete indagato la relazione fra credenza e politica? 

venerdì 7 ottobre 2016

Legge elettorale, Costituzione, Democrazia*- Un discorso di Palmiro Togliatti

*(dal discorso pronunciato alla Camera l’8 dicembre 1952, in cui furono avanzate le eccezioni di incostituzionalità avverso la legge elettorale presentata dal ministro degli Interni Mario Scelba, poi nota come legge “truffa”). Ripubblicato in Luciano Canfora "La trappola. Il vero volto del maggioritario" Sellerio    https://www.facebook.com/maurizio.bosco.18/notes 

L’unico precedente è quello della legge Acerbo. E non tocco ancora la sostanza; tocco soltanto il modo come si è discusso. Quando venne approntata la legge Depretis per la introduzione dello scrutinio di lista e l’allargamento del suffragio, la presentazione fu della fine del maggio 1880, l’approvazione fu nel mese di giugno 1881. La legge venne in Parlamento nel mese di dicembre 1880, dopo sette mesi dalla presentazione.

La legge Giolitti sull’allargamento del suffragio, sino a renderlo praticamente universale, presentata nel giugno 1911, venne rinviata alla discussione in aula nel maggio 1912.
Sulla legge Nitti, che confermò il suffragio universale e introdusse lo scrutinio di lista con rappresentanza proporzionale nel 1019, le discussioni incominciarono nell’aula nel novembre del 1918, e nelle Commissioni si discusse dal  marzo a luglio 1919.

Il solo precedente è dunque quello della legge Acerbo, discussa in un numero di sedute che non so nemmeno se fosse inferiore a quelle che sono state tenute dalla nostra prima Commissione per discutere la legge attuale.
E perché, onorevole Presidente, faccio questa osservazione? Perché l’eccezionalità del dibattito rivela l’eccezionalità del contenuto e la consapevolezza precisa, nel Governo e in coloro che lo sostengono, di questa eccezionalità, la quale deriva dal fatto che si tratta di una legge che tocca e lede l’ordinamento costituzionale dello Stato. Ci troviamo di fronte, cioè, a una legge eccezionale. Questa è la prima cosa di cui occorre che il paese si renda consapevole. E del resto voi stessi state compiendo atti tali che non avranno altro risultato che di rendere consapevole il paese dell’eccezionalità della misura che proponete.

Qui mi si permetta dunque di esprimere ancora una volta una vivace protesta per il modo come nella Commissione il dibattito si è svolto, senza tra l’altro che gli oppositori della legge avessero la soddisfazione – e non si tratta di un piacere ma di un diritto, - di ascoltare una spiegazione ragionata da parte del Governo, del presentatore di questa legge che è il ministro dell’interno, del perché essa è costruita in questo modo.

lunedì 22 agosto 2022

Dottrina Monroe. L’egemonia statunitense nell’emisfero occidentale - Giacomo Gabellini

Da: la Città Futura - https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini intervista un giovane ricercatore indipendente Giacomo Gabellini, sul suo ultimo libro Dottrina Monroe. L’egemonia statunitense nell’emisfero occidentale, Diarkos 2022.



Partendo dall’enunciazione della Dottrina Monroe, avvenuta nel 1823, si finisce col ricostruire due secoli di storia del nostro mondo, giacché essa è sempre stata il fondamento, implicito o esplicito, di tutta la politica statunitense, che ha praticamente coinvolto tutte le regioni del pianeta.

Richiamandosi a un’opera assai nota di John Perkins, Confessioni di un sicario dell’economia (2004), l’autore illustra i vari metodi usati per favorire l’espansione statunitense, il cui scopo primario era ed è quello di garantire lauti profitti al capitale statunitense e ai suoi monopoli. Dall’analisi di Gabellini risulta pertanto evidente come lo Stato statunitense sia stato un semplice strumento nelle mani di voraci élite che per incrementare i loro profitti non si sono fermate dinanzi a nessuna sofferenza e distruzione che le loro scelte politiche hanno provocato e continuano a provocare.

                                                                                                                                                  


giovedì 24 gennaio 2019

Mia carissima Julca - Antonio Gramsci

Da: Antonio Gramsci, Lettere dal carcere - https://www.facebook.com/riccardo.bellofiore.3
Vedi anche: http://www.raiscuola.rai.it/articoli/luciano-canfora-la-lezione-di-libert%C3%A0-di-antonio-gramsci


Mia carissima Julca,

ti voglio descrivere la mia vita quotidiana nelle sue linee più essenziali, perché tu possa seguirla e coglierne di tanto in tanto qualche tratto. Come sai, perché deve avertelo già scritto Tania, io abito insieme ad altri quattro amici, fra i quali l’ingegnere Bordiga di Napoli, del quale forse conosci il nome. Gli altri tre sono: un ex deputato riformista di Perugia, l’avv. Sbaraglini e due amici abruzzesi. Adesso dormo in una stanza con uno di questi abruzzesi, Piero Ventura; prima dormivamo in tre, perché era insieme a noi l’ex deputato massimalista di Verona Paolo Conca, un simpatico tipo di operaio, che la notte non ci lasciava dormire perché assillato dal pensiero della moglie; sospirava, soffiava, poi accendeva il lume e fumava dei sigari pestilenziali. La moglie è finalmente venuta anche lei ad Ustica per raggiungere il marito e il Conca ci ha lasciato. Siamo dunque in cinque, divisi in tre camerette da letto (tutta la casa): abbiamo a nostra disposizione una bellissima terrazza, dalla quale ammiriamo lo sconfinato mare durante il giorno e il magnifico cielo durante la notte. Il cielo sgombro di ogni fumosità cittadina, permette di godersi queste meraviglie col massimo di intensità. I colori dell’acqua marina e del firmamento sono veramente straordinari per la varietà e la profondità: ho visto degli arcobaleni unici nel loro genere.

Al mattino, di solito, io sono il primo a levarmi; l’ingegnere Bordiga afferma che in questo momento il mio passo ha caratteristiche speciali, è il passo dell’uomo che non ha ancora preso il caffè e lo attende con una certa impazienza. Io stesso faccio il caffè, se non sono riuscito a convincere il Bordiga a farlo, date le sue attitudini spiccate per la cucina. Incomincia quindi la nostra vita: si va a scuola, come insegnanti o come scolari. Se è giorno di posta, si va sulla marina ad attendere con ansia l’arrivo del vaporetto: se per il cattivo tempo la posta non giunge, la giornata è rovinata, perché una certa malinconia si diffonde su tutti i volti. A mezzogiorno si mangia: io partecipo ad una mensa comune e proprio oggi mi spetta fare da cameriere e da sguattero: non so ancora se dovrò sbucciare le patate, preparare le lenticchie o pulire l’insalata prima di servire in tavola. Il mio debutto è atteso con molta curiosità: parecchi amici volevano sostituirmi nel servizio, ma io sono stato incrollabile nel volere adempiere la mia parte. La sera dobbiamo rientrare nelle nostre abitazioni alle 8.

Talvolta vengono delle visite di sorveglianza per accertare se veramente siamo in casa. A differenza dei coatti comuni noi non siamo chiusi dal di fuori. Altra differenza consiste nel fatto che la nostra libera uscita dura fino alle 8 e non solamente fino alle 5; potremmo avere dei permessi serali se fossero necessari per qualche cosa. In casa, alla sera giuochiamo alle carte. Non avevo giocato mai finora; il Bordiga assicura che ho la stoffa per diventare un buon giocatore di scopone scientifico. Ho già ricostituito una certa bibliotechina e posso leggere e studiare. I libri e i giornali che mi arrivano hanno già determinato una certa lotta tra me e il Bordiga, il quale sostiene a torto che io sono molto disordinato; a tradimento egli mette il disordine tra le cose mie, con la scusa della simmetria e dell’architettura: ma in realtà io non riesco più a trovar nulla nel guazzabuglio simmetrico che mi trovo combinato.

Carissima Julca: scrivimi a lungo sulla vita tua e dei bambini. Appena è possibile, mandami la fotografia di Giuliano. Delka ha fatto ancora molti progressi? Gli sono cresciuti nuovamente i capelli? La malattia ha lasciato in lui qualche conseguenza? Scrivimi molto di Giuliano. E Genia è guarita?

Ti abbraccio stretta stretta ANTONIO 

15 1 1927

martedì 26 febbraio 2019

ROMA E ANNIBALE - Una storia in movimento

Luciano Canfora, Storico del mondo antico e Professore emerito di Filologia Greca e Latina all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Annalisa Lo Monaco, Ricercatore di Archeologia Classica alla Sapienza Università di Roma
Claudio Strinati, Storico dell'Arte.
Andrea Giardina, Professore di Storia Romana alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

                                                                          

Il Mediterraneo è un susseguirsi di mari, di paesaggi, di popoli, un crocevia antichissimo dove persone, merci, idee e diverse forme dell’estetica generarono la diffusione di civiltà, culti, costumi e leggende. A metà del II secolo a.C. la definitiva vittoria romana contro i cartaginesi, la presa di Corinto e l’eredità del regno di Pergamo, consegnarono alla Repubblica il dominio del Mediterraneo e tutti i territori di quest’area passarono sotto la sua autorità, favorendo l’assimilazione giuridica, linguistica e l’ellenizzazione della cultura romana. Ma quello dei romani è un popolo che ha le sue radici e le sue origini negli dèi, infatti dice Omero: “Dalla guerra di Troia Enea si salverà per volere degli dèi”; l’ultimo degli eroi greci diventa così il capostipite dei romani.