*Convegno RdC, Roma
2006 [in Il bambino e l’acqua sporca] http://www.webalice.it/gianfrancopala40/pubblicazioni.htm
l’ignoranza teorica di marxismo e la non meditata azione
politica
È né più né meno che un inganno sobillare il popolo
senza offrirgli nessun fondamento solido e meditato per
la sua azione.
Risvegliare speranze fantastiche (non di altro si era
parlato),
lungi dal favorire la salvezza di coloro che soffrono,
porterebbe inevitabilmente alla loro rovina:
rivolgersi ai lavoratori senza possedere idee
rigorosamente scientifiche e teorie ben concrete
significa giocare in modo vuoto e incosciente con la
propaganda,
creando una situazione in cui da un lato un apostolo
predica,
dall’altro un gregge di somari lo sta a sentire a bocca
aperta:
apostoli assurdi e assurdi discepoli.
In un paese civilizzato non si può realizzare nulla
senza teorie ben solide e concrete;
e finora, infatti, nulla è stato realizzato
se non fracasso ed esplosioni improvvise e dannose,
se non iniziative che condurranno alla completa rovina
la causa per la quale ci battiamo.
L’ignoranza non ha mai giovato a nessuno!
[Karl Marx, Colloqui (cur. H.M. Enzensberger – Annenkov
su Weitling)]
1. Un paradosso che si erge di fronte a tutti noi può
servire bene come metafora iniziale. Oggi, date le drammatiche condizioni del
pianeta, forse è meglio provare a salvare l’“acqua”, pulendola, e non il
“bambino”, perché solo in questa maniera, forse, anche lui potrà sopravvivere,
altrimenti nulla potrà procedere. L’acqua potabile, che per noi è
“pesante” come l’essere, è l’analisi del modo di produzione capitalistico che
Marx ha sviluppato, oggettivamente e “cinicamente”, direbbe Lenin; il bambino –
il sedicente marxismo, fuor di metafora – è stato reso così “leggero” che ha
continuato a sguazzare sempre più nell’acqua non solo sporca ma anche molto
inquinata. È cresciuto, sì, ma è cresciuto in un ambiente sempre più lontano e
distaccato da quella pulizia, da quella “potabilità”, che pesa come un macigno,
ora ignorata e sempre più rigettata.
La metafora nella sua interezza non ha, ovviamente, un senso
preciso e corretto per la fisica nucleare; ma vale la pena svilupparla
(menzionando per competenza alcune definizioni di esperti, così da concluderla
rapidamente). Occorre l’acqua pesante per far sì che essa impedisca che la
reazione a catena diventi incontrollabile. Costringendo gli elementi in spazi
sempre più ristretti, ognuno di essi tende a muoversi in maniera unica e
coerente, diventando un unico grande “organo”; si crea così una direzione, non
più caotica e con versi opposti che si annullano dialetticamente. Seguendo per
grandi linee ciò che dicono gli esperti, è indispensabile destabilizzare la
materia inquinante presente nell’acqua grezza, separando dall’acqua i solidi
pesanti che tenderanno a depositarsi, rendendo così necessario un drenaggio
periodico dell’acqua reflua per mantenere pulita la “base”. Il marxismo,
che ha la parte di unico “grande organo” in questo tropo, ha bisogno per la sua
base, per mantenere pulita la sua acqua, che siano periodicamente fatti
precipitare i corpi inquinanti.