martedì 9 giugno 2015

"RICOLONIZZAZIONE", dall’esperienza storica del presente - Edoarda Masi



 L’espansione del capitale ha alterato equilibri precedenti, e non è dimostrabile che costituisca un “progresso”, giacché dovunque arriva produce sottosviluppo e povertà crescente, oltre che disintegrazione sociale e distruzione di civiltà. Non solo, ma questi risultati sono necessari alla sussistenza del meccanismo di accumulazione del capitale stesso. Tanto che al periodo di rapina nelle regioni del mondo non capitalistiche succede al presente una tendenziale riduzione al sottosviluppo di zone già capitalistiche, all’interno delle società cosiddette avanzate o nel pianeta. Così vediamo ridotti al rango di colonie grandi paesi già liberi e semicapitalistici, e all’interno del cosiddetto Occidente si riproducono rapporti di lavoro che credevamo appartenere al passato (sfruttamento dei minori) o addirittura al lontano passato (riduzione in schiavitù). Non si tratta di fenomeni marginali, ma della stessa essenza del sistema del capitale al livello più “sviluppato”. L’imperialismo conduce oggi a una sorta di ricolonizzazione, che parte dalle sfere già colonizzate ma tende ad allargarsi generalmente. La questione se questo processo sia ulteriormente possibile è tutt’uno con la domanda se vi sia spazio per una ulteriore sopravvivenza del sistema che lo postula. 

Nessun commento:

Posta un commento