Da: “Nuovo Quotidiano di Puglia”, 30 agosto 2022. - Guglielmo Forges Davanzati
Guglielmo Forges Davanzati, Università del Salento, è un economista italiano.
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
Da: “Nuovo Quotidiano di Puglia”, 30 agosto 2022. - Guglielmo Forges Davanzati
Guglielmo Forges Davanzati, Università del Salento, è un economista italiano.
Da: https://www.analisidifesa.it - Gianandrea Gaiani Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa.
Il ritorno della guerra, quella “vera”, convenzionale, brutale e ad alta intensità sta determinando reazioni e riflessioni in Europa oltre a decisioni politiche e finanziarie di rilievo come l’adesione ormai diffusa presso molte nazioni (Italia inclusa) all’obiettivo di portare le spese militari al 2 per cento del PIL, addirittura al 3 per cento nel caso della Polonia che ha varato un massiccio riarmo, o come il fondo speciale per Difesa tedesco da 100 miliardi di euro.
“L’Europa si sente vulnerabile non solo per il fatto che i missili russi potrebbero colpirla ma anche perché, facendo un inventario delle capacità disponibili in termini di dotazioni i singoli Paesi si sono resi conto di non essere in grado di affrontare questo scenario”, ha affermato Emanuele Serafini, direttore per l’Europa Occidentale e Nato di Lockheed Martin nel corso del convegno “Industria della Difesa, scenari e prospettive nella crisi post Ucraina”, organizzato al palazzo dell’Esercito, a Roma l’8 giugno.
Una definizione che ben fotografa la drammatica realtà emersa dalle prime indicazioni fornite dal conflitto in Ucraina.
Difficile prevedere quando e con quali esiti potrà avere termine la guerra che prese il via nel 2014 nella regione orientale del Donbass ma ha subito una rapida escalation dal 24 febbraio scorso con l’intervento militare russo e il coinvolgimento indiretto degli stati membri della NATO quali fornitori di massicci aiuti militari e programmi di addestramento alle truppe di Kiev.
Dopo quasi 4 mesi di combattimenti ad alta intensità è forse presto per parlare di “lezioni” ma è certo possibile tracciare alcune indicazioni che questo conflitto fornisce all’Occidente e alle nazioni europee, determinate non solo dagli sviluppi bellici sul campo di battaglia ma anche dalla natura di questa guerra.
Leggi anche: Le sanzioni logorano soprattutto chi le impone - Guglielmo Forges Davanzati
La conflittualità valutaria e l’enigma del gas valutato in rubli - Francesco Schettino
La battaglia del gas. Con la mossa russa in gioco la nostra sopravvivenza - Alberto Negri
COME DISTRUGGERE UN PAESE: IL NOSTRO - Vincenzo Costa
Vedi anche: Geopolitica. Gli USA perderanno anche la leadership energetica - Demostenes Floros
Da: https://www.facebook.com/vincenzo.costa.79025 - Vincenzo Costa è professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell'esperienza (biennio magistrale).
Leggi anche: Filosofia e scienza - Vincenzo Costa
Fare la pace o fare la guerra? - Roberto Fineschi
Le sanzioni logorano soprattutto chi le impone - Guglielmo Forges Davanzati
Vedi anche: Verità e punti di vista - Carlo Sini
Da: "Nuovo Quotidiano di Puglia", 18 marzo 2022. - https://www.facebook.com/guglielmo.davanzati - Guglielmo Forges Davanzati, Università del Salento, è un economista italiano.
Da: http://www.dialetticaefilosofia.it - Questo saggio è una rielaborazione della Tesi di laurea magistrale in Labour economics (Università del Salento), svolta sotto la supervisione del prof. Guglielmo Forges Davanzati.
1. INTRODUZIONE
Il presente lavoro ha lo scopo di indagare le modalità con cui all’interno del processo di ristrutturazione del capitalismo, il sistema produttivo abbia avuto la necessità di intervenire sul modello di istruzione e formazione, al fine di creare un nuovo tipo di forza-lavoro per garantirsi adeguati margini di profittabilità.
Focalizzeremo la nostra attenzione principalmente su due aspetti che interessano il lavoro gratuito, con specifico riferimento al funzionamento dell’alternanza scuola-lavoro.
Primo: il lavoro gratuito appare essere uno strumento rilevante per agevolare la riproduzione allargata del capitale in una fase di tendenziale contrazione del tasso di crescita economica globale e di desertificazione industriale del contesto italiano.
Secondo: la modalità attraverso cui la nuova gestione della forza-lavoro approfondisce la già precaria condizione materiale dei lavoratori, compromettendo i livelli qualitativi della manodopera.
Il punto di partenza di questa analisi risiede nell’ipotesi stando alla quale il contesto economico-sociale è composto da attori diversi portatori di interessi differenti e contrapposti, in un contesto di antagonismo distributivo e di strutturale instabilità del sistema. Adottiamo elementi della teoria post-keynesiana tra i quali il principio della moneta endogena (come formulata nella teoria monetaria della produzione) per fornire elementi esplicativi del legame che intercorre tra circuito bancario, piccole imprese e progressivo depotenziamento del sistema produttivo, e della teoria marxista. A quest’ultima attiene il rapporto fra struttura economica ed elementi sovrastrutturali di una data società, la divisione della società in classi sociali e il concetto classico dell’esercito industriale di riserva in riferimento alla precarizzazione del lavoro.
L’esposizione è organizzata come segue. Nella sezione 2, dopo aver delineato il quadro generale, procederemo all’illustrazione del processo di ristrutturazione capitalista in Italia, per poi affrontare le specificità strutturali del sistema produttivo, la precarizzazione, la dequalificazione della manodopera e il lavoro gratuito. Nella sezione 3 illustreremo il dispositivo dell’alternanza scuola-lavoro, lo spirito che la sottende con riferimento al quadro legislativo che ha disciplinato il mutamento del modello di istruzione e formazione. Proseguiremo col trattare il legame tra l’alternanza e l’accelerazione del processo di precarizzazione del lavoro per poi terminare con una comparazione storica al fine di evidenziare lo stretto legame tra le esigenze di mercato e il sistema formativo. La sezione 4 propone alcune considerazioni conclusive. [...]
[...] 4. CONCLUSIONE
La presente trattazione ha rappresentato un tentativo di delineare il processo in itinere qual è la ristrutturazione del capitalismo in Italia e le ripercussioni sul piano della gestione della manodopera e sul sistema formativo. A proposito degli effetti dei recenti mutamenti del modello d’istruzione e formazione sull’occupazione e sul sistema produttivo medesimo, con l’ausilio di elementi di teoria post-keynesiana e marxista, abbiamo fornito un’analisi della fase attuale divergente da quella riconducibile alla teoria dominante nell’ambito europeo.
Partendo dall’analisi del contesto globale sempre più finanziarizzato e connotato dalla tendenziale contrazione della crescita aggregata, ci siamo soffermati sul processo d’indebolimento del comparto industriale in Italia avallato da retoriche post-industrialiste e rafforzato da indirizzi neoliberali fortemente limitativi dell’intervento politico statale in economia. Il processo di deindustrializzazione che ne è scaturito, ha comportato la rinuncia delle conquiste sociali dal piano della produzione, della capacità di innovazione sino all’organizzazione del lavoro interessando la qualità dello stesso. In riferimento a quest’ultimo, abbiamo affrontato la pressante questione della diffusione endemica della sottoccupazione e del lavoro gratuito sia nel pubblico che nel privato a causa dalla tendenza all’automazione della produzione con l’espulsione di quote crescenti della relativa forza-lavoro eccedente.
Dunque, trattando il legame fra l’alternanza scuola-lavoro e la precarizzazione dell’occupazione, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sull’iter legislativo in materia di istruzione e formazione mettendo il luce la logica sottesa a tali processi: ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro formando una nuova tipologia di forza-lavoro capace di adattarsi alle esigenze del mercato. Proseguendo, ci siamo soffermati sul dispositivo dell’alternanza e le modalità di funzionamento del medesimo che, legato al quadro legislativo che disciplina il lavoro, è ragionevole ritenere che possa agevolare politiche di riorganizzazione aziendale approfondendo la precarizzazione del lavoro. In conclusione, una riflessione sulla stretta connessione tra il modello d’istruzione e formazione rispetto le esigenze del sistema capitalistico.
Leggi tutto: http://www.dialetticaefilosofia.it/public/pdf/91scuola_lavoro.pdf