La
capacità di lavoro, se non è venduta, non è niente.
(Jean-Charles-Léonard
Simonde de Sismondi)
la
comprensione della sola “ricchezza” del proletariato
1.
“La ricchezza delle società nelle quali predomina il modo di
produzione capitalistico si presenta come una "immane raccolta
di merci" e la merce singola si presenta come sua forma
elementare. Perciò la
nostra indagine comincia con l’analisi della merce”.
2.
“All’inizio la merce
ci si è presentata come qualcosa di duplice, valore d’uso e valore
di scambio. In un secondo tempo s’è visto che anche il lavoro, in
quanto espresso nel valore, non possiede più le stesse
caratteristiche che gli sono proprie come generatore di valori d’uso.
Tale duplice natura del lavoro contenuto nella merce è stata
dimostrata criticamente da me per la prima volta. E poiché questo
punto è il perno intorno al quale ruota la comprensione
dell’economia politica, occorre esaminarlo più da vicino”.
3.
“Il cambiamento di valore del denaro che si deve trasformare in
capitale non può avvenire in questo stesso denaro, poiché esso,
come mezzo di acquisto e come mezzo di pagamento, non fa che
realizzare il prezzo della merce che compera o paga ... Il
cambiamento deve verificarsi nella merce che viene comprata ..., ma
non nel valore di essa, poiché vengono scambiati equivalenti, cioè
la merce vien pagata al suo valore. Il cambiamento può derivare
dunque soltanto dal valore d’uso della merce come tale, cioè dal
suo consumo. Per estrarre valore dal consumo d’una merce, il
possessore di denaro dovrebbe esser tanto fortunato da scoprire,
all’interno della sfera della circolazione, cioè sul mercato, una
merce il cui valore d’uso stesso possedesse la peculiare qualità
d’esser fonte di valore; tale dunque che il suo consumo reale
fosse, esso stesso, oggettivazione di lavoro, e quindi creazione di
valore. E il possessore di denaro trova sul mercato tale merce
specifica: è la capacità di lavoro, ossia la forza-lavoro”.
4.
“Per forza-lavoro o capacità di lavoro intendiamo l’insieme
delle attitudini fisiche e intellettuali che esistono nella
corporeità, ossia nella personalità vivente d’un uomo, e che egli
mette in movimento ogni volta che produce valori d’uso di
qualsiasi genere... La forza-lavoro come merce può apparire sul
mercato soltanto in quanto e perché viene offerta o venduta come
merce dal proprio possessore, dalla persona della quale essa è la
forza-lavoro. Affinché il possessore della forza-lavoro la venda
come merce, egli deve poterne disporre, quindi essere libero
proprietario della propria capacità di lavoro, della propria
persona. Egli si incontra sul mercato con il possessore di denaro
e i due entrano in rapporto reciproco come possessori di merci, di
pari diritti, distinti solo per essere l’uno compratore, l’altro
venditore, persone dunque giuridicamente eguali... Il proprietario di
forza-lavoro, quale persona, deve riferirsi costantemente alla
propria forza-lavoro come a sua proprietà, quindi come a sua propria
merce”.
5.
“Una cosa è evidente, però. La natura non produce da una parte
possessori di denaro o di merci e dall’altra puri e semplici
possessori della propria forza lavorativa. Questo rapporto non è un
rapporto risultante dalla storia naturale e neppure un rapporto
sociale che sia comune a tutti i periodi della storia. Esso stesso è
evidentemente il risultato d’uno svolgimento storico
precedente, il prodotto di molti rivolgimenti economici ... Esso
nasce soltanto dove il possessore di mezzi di produzione e di
sussistenza trova sul mercato il libero lavoratore come venditore
della sua forza-lavoro e questa sola condizione storica comprende
tutta una storia universale”.
6.
“Ormai dobbiamo considerare più da vicino quella merce peculiare
che è la forza-lavoro. Essa ha un valore, come tutte le altre
merci... determinato dal tempo di lavoro necessario alla produzione
e, quindi anche alla riproduzione, di questo articolo specifico
... ossia: il valore della forza-lavoro è il valore dei mezzi di
sussistenza necessari per la conservazione del possessore della
forza-lavoro ... la somma dei mezzi di sussistenza necessari alla
produzione della forza-lavoro include i mezzi di sussistenza delle
forze di ricambio, cioè dei figli dei lavoratori, in modo che questa
razza di peculiari possessori di merci si perpetui sul mercato... È
un sentimentalismo troppo a buon mercato il trovare brutale queste
determinazioni del valore della forza-lavoro, la quale deriva dalla
natura stessa della cosa”.
7.
“La natura peculiare di questa merce specifica, la forza-lavoro, ha
per conseguenza che, quando è concluso il contratto fra
compratore e venditore, il suo valore d’uso non è ancor passato
realmente nelle mani del compratore, ... ma il suo valore d’uso
consiste soltanto nella successiva estrinsecazione della sua forza...
Il valore d’uso che il possessore del denaro riceve, per parte sua,
nello scambio, si mostra soltanto nel consumo reale, nel processo di
consumo della forza-lavoro. Il processo di consumo della forza-lavoro
è allo stesso tempo processo di produzione di merce e di plusvalore.
Il consumo della forza-lavoro, come il consumo di ogni altra merce,
si compie fuori del mercato ossia della sfera della circolazione.
Quindi, assieme al possessore di denaro e al possessore di
forza-lavoro, lasciamo questa sfera rumorosa che sta alla superficie
ed è accessibile a tutti gli sguardi, per seguire l’uno e l’altro
nel segreto laboratorio della produzione sulla cui soglia sta
scritto: Vietato
l’ingresso agli estranei - No admittance except on business.
Qui si vedrà non solo come produce il capitale, ma anche come lo si
produce, il capitale. Finalmente ci si dovrà svelare l’arcano
della fattura del plusvalore”.
8.
“Tutti i termini del problema sono risolti e le leggi dello scambio
delle merci non sono state affatto violate. Si è scambiato
equivalente con equivalente ... La trasformazione del denaro in
capitale deve essere spiegata sulla base di leggi immanenti allo
scambio di merci, cosicché come punto di partenza valga lo scambio
di equivalenti ... deve avvenire entro la sfera della
circolazione e non deve avvenire entro la sfera della circolazione...
Tutto questo svolgimento, la trasformazione in capitale del denaro
... avviene e non avviene nella sfera della circolazione. Avviene
attraverso la mediazione della circolazione, perché ha la sua
condizione nella compera della forza-lavoro sul mercato delle merci;
non avviene nella circolazione, perché questa non fa altro che dare
inizio al processo di valorizzazione, il quale avviene nella
sfera della produzione. E così tout
est pour le mieux, dans le meilleur des mondes possibles”.
“Queste
sono le condizioni del problema. Hic
Rhodus, hic salta!”.