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https://www.facebook.com/Acerbo Maurizio - Estratti da un'intervista a Camilla Ravera conservata presso l'Aamod archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. - Su
Camilla Ravera: nasceva il 18 giugno 1889. Tra i fondatori del Pci nel 1921. Fu la prima donna a guidare un partito. Tenne in piedi l'organizzazione del Pci quando venne messo fuorilegge durante il fascismo. Dopo le leggi fascistissime del 1926 e l’arresto di
#Gramsci, si impegnerà per tenere insieme e in costante contatto i comunisti italiani, cercando di rafforzare l’organizzazione clandestina del Pci. Arrestata nel 1930 ad Arona (Novara) fu condannata a 15 anni e 6 mesi. Il pellegrinaggio tra carceri e confino fu infinito: Trani, Perugia, Montalbano Ionico, S. Giorgio Lucano, Ponza, Ventotene. Espulsa e poi riammessa tra le fila comuniste entrò in parlamento nel 1948 Dirigente politico nel dopoguerra, è eletta per 2 legislature alla Camera. Nominata senatrice a vita (prima donna in Italia) , muore a Roma nel 1988. Per saperne di piu’:
https://anppia.it/antifascisti/ravera-camilla - Su Umberto Terracini :
https://www.maurizioacerbo.it/blogs/?p=7127

(Camilla Ravera, fondatrice con Gramsci, Terracini, Tasca e Togliatti dell'Ordine Nuovo e poi del PCI. Mussolini ordina il suo primo arresto nel novembre 1922, ma Camilla riesce a sfuggire alla cattura per quasi otto anni. Per un po’ di tempo si fa chiamare “Silvia”, poi, il suo nome in codice diventa “Micheli”, tanto che in molti, tra i fascisti che le danno la caccia, pensano di avere a che fare con un uomo. E' stata la prima donna nominata (era il 1927) segretaria di un partito. Diresse l'attività clandestina durante la dittatura fascista sino al 1930 quando, rientrata clandestinamente in Italia dalla Francia, fu arrestata e condannata a quindici anni e mezzo, trascorsi tra carcere e confino sino alla caduta del fascismo. Sempre vicina alle posizioni di Gramsci fu con Terracini espulsa dal suo partito dai compagni nel confino di Ventotene. Entrambi furono riammessi nel partito da Togliatti. Il provvedimento nei suoi confronti verrà ritirato soltanto dopo la Liberazione quando, nel maggio del l945, Togliatti arriva a Torino. È in federazione, attorniato dai compagni quando, con aria sorniona, chiede: 'E dov’è la Ravera?'. Qualcuno risponde imbarazzato che la Ravera non c’è, non può esserci perché non è più nel partito. E Togliatti: 'Ma non scherziamo... Chiamatemi la Ravera e non si parli più di quella sciocchezza'”. Nel 1947, con Ada Gobetti, del Partito d'Azione, fu tra le fondatrici dell'Unione Donne Italiane. Eletta in parlamento dal 1948 rimase una dirigente attiva fino a tarda età. Fu la prima donna nominata senatrice a vita. La nominò il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che con lei aveva condiviso il confino. Pertini rispose alle critiche in un'intervista tv https://www.youtube.com/watch?v=hAnvm7nlQ1Y ) Buona lettura! (Maurizio Acerbo)
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Gramsci prevedeva la presa del potere del fascismo. Era un po' isolato in questo. L'unico che gli dava ragione era Trotsky. Trotsky anche lui diceva che quando si arriva a un armamento di quella forza e di quella libertà, mentre la controparte è inerme e divisa è chiaro che questi arrivano al potere. Insomma, si discuteva di questo problema. Quello che stupiva soprattutto era Bordiga il quale diceva: “Lasciamo che vengono anche i fascisti, tanto Giolitti è sempre stato un governo borghese, Nitti un governo borghese, adesso quello che c'è è un governo borghese e anche i fascisti saranno un governo borghese, sarà la stessa cosa”. È strano. Bordiga era talmente settario nel concepire il movimento operaio, che per lui l'avversario si schierasse in qualunque modo e con qualunque forma, era l’avversario e basta. E quindi non c'era da preoccuparsi.
P: Senza differenza di qualità?
R: Senza differenza di qualità, il che è un grave errore politico, soprattutto tattico, da cui nascono poi tanti sbagli. Nacque lì la prima grande discussione tra Gramsci e Bordiga, che porterà alla rottura con Bordiga. Anche perché i fascisti daranno la dimostrazione che lui ha sbagliato.