*Da: https://cambiailmondo.org/
Leggi anche: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gianni_min_la_civile_resistenza_del_venezuela/5496_20099/
http://www.marx21.it/index.php/internazionale/america-latina-e-caraibi/28033-venezuela
Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=SOFKsADFppA
Leggi anche: http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-gianni_min_la_civile_resistenza_del_venezuela/5496_20099/
http://www.marx21.it/index.php/internazionale/america-latina-e-caraibi/28033-venezuela
Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=SOFKsADFppA
(Caracas 03/05/2017 – Aggiornato 11/05/2017)
Da
circa un mese, ed esattamente dal 6 aprile in alcune zone del
Venezuela sono in corso manifestazioni di protesta portate avanti
dalla coalizione di partiti che si oppongono al Governo di Nicolas
Maduro.
Tali
manifestazioni spesso sono sfociate in violenti disordini che hanno
provocato alla data odierna (3 maggio 2017) 33 morti, centinaia di
feriti, qualche migliaio di persone fermate ed arrestate, danni
ingenti per milioni e milioni di dollari.
Tranne rari casi, tali manifestazioni sono sempre state concentrate nelle zone dei quartieri bene di Caracas e qualche altra città del Venezuela. Fin da quando Hugo Chávez è salito al Governo nel 1999, hanno protestato contro di lui sempre e solo le classi più ricche, la classe alta e settori delle classi medie.
L’avversione della classe media ai governi di Chávez e Maduro
Queste classi non hanno mai accettato la politica di Hugo Chávez prima e di Nicolas Maduro poi, incentrata sulla redistribuzione in maniera più equa delle ricchezze dello stato; non hanno mai accettato che il Governo “sperperasse” – a loro dire – ingenti risorse per le classi più povere, da sempre emarginate ed abbandonate a vivere nella più totale miseria.
Questo
è il punto vero. Le classi più ricche, la classe alta e le classi
medie di questo paese non hanno digerito che i governi
socialdemocratici di Chávez e Maduro (1)
investissero ingenti risorse per permettere a tutti di usufruire di
una istruzione gratuita e di qualità fino ai più alti livelli
(scuola, università e studi post universitari); per incentivare la
sanità pubblica, in modo da permettere a tutti di potersi curare,
anche a chi non ha i mezzi economici per accedere alle costosissime
cliniche private; milioni di case popolari costruite per i più
emarginati e da sempre condannati a vivere nelle baraccopoli, nei
cinturoni della miseria che affollano le grandi città del Venezuela.
Ad oggi, il programma statale dedicato alla costruzione di case
popolari (denominato “Gran Misión Vivienda Venezuela”) ha
consegnato un milione e seicentomila appartamenti ad altrettante
famiglie che vivevano nelle baraccopoli e che mai avrebbero potuto
acquistare un appartamento.