martedì 25 aprile 2017

La crisi finanziaria e la grande recessione: origini e politiche economiche adottate - Fabio Sdogati

Dice Aristotele che si conosce qualcosa quando se ne conoscono le cause. Da parte sua Marx ribadisce, nel Capitale, che "ogni scienza sarebbe superflua se l’essenza delle cose e la loro forma fenomenica direttamente coincidessero". Nel seguire questa lezione di "capitalismo realmente esistente" è bene aver presenti queste affermazioni per evitare di cadere nell'equivoco di credere che la spiegazione della crisi proposta da Sdogati sia più di quel che è, vale a dire una rassegna di fenomeni promossi a cause. È vero che, ad esempio, la speculazione sui "derivati" o la restrizione del credito bancario hanno a che vedere con quanto sta accadendo a livello planetario: ma sono a loro volta espressione e conseguenza di quella tendenza all'infinito accrescimento del valore (non necessariamente della ricchezza effettiva) che costituisce l'essenza del capitalismo ( e che viene accuratamente occultato, o peggio, naturalizzato dall'ideologia dominante). Tutto ciò Marx lo sapeva già e lo espone, sia pure in forma non compiuta, nella sua opera principale e, in particolare, nel terzo libro. Detto ciò, è sempre utile e istruttivo, per chi non è un addetto ai lavori, prendere atto di come un economista borghese vede il mondo che la sua stessa classe ha costruito e, nello stesso momento, se lo nasconde dietro a un velo di pseudo-razionalità. (il collettivo)  

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