Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2014/03/democrazia-borghese-e-democrazia.html
I
pochi numeri della berlinese Die Rote Fahne e del
viennese Der Veckruf, organo del Partito comunista
dell'Austria tedesca, pervenuti a Mosca, ci mostrano che i veri
rappresentanti dei proletari rivoluzionari di Germania e d'Austria
dànno la risposta che si meritano ai traditori del socialismo, che
hanno sostenuto la guerra dei predoni imperialisti, a tutti questi
Scheidemann, Ebert, Austerlitz e Renner. Salutiamo calorosamente
questi due organi di stampa.
Oggi
la questione principale della rivoluzione, sia in Germania che in
Austria, è senza dubbio la seguente: Assemblea costituente o potere
dei Soviet? Tutti i rappresentanti della fallita II Internazionale,
da Scheidemann a Kautsky, sono favorevoli all'Assemblea costituente e
affermano che il loro punto di vista è una difesa della "democrazia"
(Kautsky è persino arrivato a parlare di "democrazia pura"),
in opposizione alla dittatura. Ho analizzato ampiamente le posizioni
di Kautsky in un opuscolo apparso recentemente a Mosca e a
Pietrogrado: La rivoluzione proletaria e il rinnegato
Kautsky. Tenterò qui di esporre concisamente la sostanza della
questione controversa, che si pone oggi praticamente all'ordine del
giorno in tutti i paesi capitalistici progrediti.
Gli
Scheidemann e i Kautsky parlano di "democrazia pura" o di
"democrazia" in generale per ingannare le masse e per
nascondere loro il carattere borghese della
democrazia attuale. Continui la borghesia a detenere
nelle sue mani tutto l'apparato del potere statale, continui un pugno
di sfruttatori a servirsi della vecchia macchina statale borghese! Va
da sé che la borghesia si compiace di definire "libere",
"eguali", "democratiche", "universali"
le elezioni effettuate in queste condizioni, poiché tali parole
servono a nascondere la verità, servono a occultare il fatto che la
proprietà dei mezzi di produzione e il potere politico rimangono
nelle mani degli sfruttatori e che è quindi impossibile parlare di
effettiva libertà, di effettiva eguaglianza per gli sfruttati, cioè
per la stragrande maggioranza della popolazione. Per la borghesia è
vantaggioso e necessario nascondere al popolo il
carattere borghese della democrazia attuale,
presentare questa democrazia come una democrazia in generale o come
una "democrazia pura", e gli Scheidemann, nonché i
Kautsky, ripetendo queste cose, abbandonano di fatto le
posizioni del proletariato e si schierano con la borghesia.
Marx
ed Engels, quando hanno redatto insieme per l'ultima volta (nel 1872)
la prefazione al Manifesto comunista, hanno ritenuto di
dover richiamare l'attenzione degli operai sul fatto che il
proletariato non può limitarsi a prendere possesso della macchina
statale già pronta (cioè borghese) e a metterla in moto per i
propri fini, ma deve invece spezzarla, distruggerla. Il rinnegato
Kautsky ha scritto tutto un opuscolo sulla Dittatura del
proletariato, nascondendo agli operai questa fondamentale verità
marxista, snaturando l'essenza del marxismo, e si può capire che gli
elogi intessuti all'opuscolo dai signori Scheidemann e soci siano
pienamente meritati, in quanto elogi prodigati dagli agenti della
borghesia nei confronti di chi passa dalla parte della borghesia.
Parlare
di democrazia pura, di democrazia in generale, di uguaglianza,
libertà, universalità, mentre gli operai e tutti i lavoratori
vengono affamati, spogliati, condotti alla rovina e all'esaurimento
non solo dalla schiavitù salariata capitalistica, ma anche da
quattro anni di una guerra di rapina, mentre i capitalisti e gli
speculatori continuano a detenere la "proprietà" estorta e
l'apparato "già pronto" del potere statale, significa
prendersi gioco dei lavoratori e degli sfruttati. Significa rompere
bruscamente con le verità fondamentali del marxismo, il quale ha
detto agli operai: voi dovete utilizzare la democrazia borghese come
un immenso progresso storico rispetto al feudalesimo, ma non dovete
nemmeno per un istante dimenticare il carattere borghese di questa
"democrazia", la sua natura storicamente condizionata e
limitata, non dovere condividere la "fede superstiziosa"
nello "Stato", non dovere scordare che lo Stato, persino
nella repubblica più democratica, e non soltanto in regime
monarchico, è soltanto una macchina di oppressione di una classe su
di un'altra classe.
La
borghesia è costretta a fare l'ipocrita e a chiamare "potere di
tutto il popolo" o democrazia in generale o democrazia pura la
repubblica democratica (borghese), che è di fatto la
dittatura della borghesia, la dittatura degli sfruttatori sulle masse
lavoratrici. Gli Scheidemann e i Kautsky, gli Austerlitz e i Renner
(oggi aiutati, purtroppo, da Friedrich Adler) confermano questa
menzogna e quest'ipocrisia. Ma i marxisti, i comunisti, la denunciano
e rivelano agli operai e alle masse lavoratrici la pura e semplice
verità: di fatto, la repubblica democratica, l'Assemblea
costituente, il suffragio universale, ecc. sono la dittatura della
borghesia, e per emancipare il lavoro dall'oppressione del capitale
non c'è altra via che la sostituzione di questa dittatura con
la dittatura del proletariato. Solo la dittatura del
proletariato può emancipare l'umanità dall'oppressione del
capitale, dalla menzogna, dalla falsità, dall'ipocrisia della
democrazia borghese, che è la democrazia per i ricchi, e
instaurare la democrazia per i poveri, cioè
rendere effettivamente accessibili agli operai e ai
contadini poveri i benefici della democrazia, che restano oggi
(pesino nella repubblica - borghese - più
democratica) inaccessibili di fatto alla stragrande
maggioranza dei lavoratori.
Prendiamo,
ad esempio, la libertà di riunione e la libertà di stampa. Gli
Scheidemann e i Kautsky, gli Austerlitz e i Renner cercano di far
credere agli operai che le attuali elezioni per l'Assemblea
costituente in Germania e in Austria si svolgono "democraticamente".
è una menzogna, perché i capitalisti, gli sfruttatori, i grandi
proprietari fondiari e gli speculatori detengono di fatto i
nove decimi delle migliori sale di riunione, i nove decimi delle
provviste di carta, delle tipografie, ecc. L'operaio nelle città, il
salariato agricolo e il giornaliero nelle campagne sono di
fatto estraniati dalla democrazia sia mediante il
"sacrosanto diritto di proprietà" (tutelato dai signori
Kautsky e Renner, ai quali si è unito, purtroppo, anche Friedrich
Adler) sia mediante l'apparato borghese del potere statale, cioè
mediante i funzionari borghesi, i giudici borghesi, ecc. L'odierna
"libertà di riunione e di stampa" nella repubblica
"democratica" (democratica borghese) tedesca è una
menzogna e un'ipocrisia, perché è di fatto la libertà
per i ricchi di comprare e corrompere la stampa, la libertà
per i ricchi di intossicare il popolo con le menzogne dei
giornali borghesi, la libertà per i ricchi di avere
in "proprietà" particolari dimore, i migliori edifici,
ecc. La dittatura del proletariato toglierà ai
capitalisti, a vantaggio dei lavoratori, queste dimore, i migliori
edifici, le tipografie, i depositi di carta.
Questo
significherà sostituire alla democrazia "universale",
"pura", la "dittatura di una classe": strepitano
gli Scheidemann e i Kautsky, gli Austerlitz e i Renner (insieme con i
loro confratelli all'estero, i Gompers, Henderson, Renaudel,
Vandervelde e soci).
Non
è vero, replichiamo noi. Questo significherà sostituire alla
dittatura di fatto della borghesia (ipocritamente mascherata nelle
forme della repubblica democratica borghese) la dittatura del
proletariato. Questo significherà sostituire alla democrazia per i
ricchi la democrazia per i poveri. Questo significherà sostituire
alla libertà di riunione e di stampa per una minoranza, per gli
sfruttatori la libertà di riunione e di stampa per
la maggioranza della popolazione, per i lavoratori.
Sarà questa un'estensione gigantesca, storico-mondiale,
della democrazia, la trasformazione della democrazia da menzogna a
verità, l'emancipazione dell'umanità dai vincoli del capitale,
che snatura e respinge ogni democrazia borghese,
persino la più "democratica" e repubblicana. Questo
significherà sostituire allo Stato borghese lo Stato proletario,
unica via per giungere all'estinzione dello Stato in generale.
Ma
perché non si potrebbe conseguire quest'obiettivo senza la dittatura
di una classe? Perché non si potrebbe passare direttamente alla
democrazia "pura"? - domandano gli ipocriti amici della
borghesia o gli ingenui piccoli borghesi filistei ingannati da essa.
Perché
in ogni società capitalistica, rispondiamo noi, la funzione
determinante può spettare soltanto alla borghesia o al proletariato,
mentre i piccoli proprietari restano inevitabilmente dei sognatori
esitanti, impotenti e sciocchi, che fantasticano di una democrazia
"pura", cioè di una democrazia che sta al di fuori o al di
sopra delle classi. Perché soltanto la dittatura della classe
oppressa permette di uscire da una società nella quale una classe ne
opprime un'altra. Perché soltanto il proletariato è capace di
vincere e di abbattere la borghesia, in quanto è l'unica classe
unificata ed "educata" dal capitalismo e capace di
trascinare con sé le masse esitanti dei lavoratori che vivono come
piccoli borghesi o, quanto meno, di "neutralizzarle".
Perché soltanto i dolciastri piccoli borghesi e filistei possono
sognare, ingannando se stessi e gli operai, di rovesciare il giogo
del capitale senza un'azione lunga e difficile
per schiacciare la resistenza degli
sfruttatori. In Germania e in Austria questa resistenza non si è
ancora manifestata apertamente, perché in questi paesi non è ancora
incominciata l'espropriazione degli espropriatori. Ma, quando
l'espropriazione sarà cominciata, questa resistenza si farà
disperata, furibonda. Nascondendolo a se stessi e agli operai, gli
Scheidemann e i Kautsky, gli Austerlitz e i Renner tradiscono gli
interessi del proletariato, passano nel momento decisivo dalle
posizioni della lotta di classe per abbattere il giogo della
borghesia alle posizioni dell'intesa tra il proletariato e la
borghesia, alle posizioni della "pace sociale" e della
riconciliazione tra gli sfruttatori e gli sfruttati.
Le
rivoluzioni sono le locomotive della storia, diceva Marx [1].
Le rivoluzioni educano in fretta. Gli operai delle città, i
salariati agricoli delle campagne capiranno presto in Germania e in
Austria il tradimento del socialismo operato dagli Scheidemann e dai
Kautsky, dagli Austerlitz e dai Renner. Il proletariato respingerà
lontano da sé questi "socialtraditori", socialisti a
parole, traditori del socialismo nei fatti, come ha già respinto la
Russia questi stessi piccoli borghesi e filistei, i menscevichi e i
"socialisti-rivoluzionari". Il proletariato vedrà - tanto
più presto quanto più completa sarà la dominazione dei suddetti
"capi" - che il solo modo di aprire la strada al socialismo
sarà quello di sostituire allo stato borghese, fosse anche la
repubblica borghese più democratica, uno Stato del tipo della Comune
di Parigi (di cui ha tanto parlato Marx, travisato e tradito dagli
Scheidemann e dai Kautsky) o uno Stato del tipo dei Soviet. La
dittatura del proletariato emanciperà l'umanità dal giogo del
capitale e dalle guerre.
----------------------
----------------------
Nessun commento:
Posta un commento