*Da: http://dialetticaefilosofia.it/ pubblicato su contropiano atti del convegno "Formazione, Ricerca e Controriforme", Bologna 30 aprile 2016, Anno 25, n.2 2016. retedeicomunisti.
**Università per Stranieri di Perugia, Dipartimento di Scienze umane e sociali.
«[la] necessità di creare la più larga base possibile per la selezione e l’elaborazione delle più alte qualifiche intellettuali [...] non è senza inconvenienti: si crea così la possibilità di vaste crisi di disoccupazione negli strati medi intellettuali come avviene di fatto in tutte le società moderne». (A. Gramsci, Q.12 [XXIX] § 1, 1932.).
«La scuola media superiore per tutti al più alto livello di qualità [...] è una prospettiva insopportabile per l’ordine tardocapitalistico che vuole bensì la scuola per tutti, ma perché tutti, convenientemente sottoeducati, possano essere consegnati alla selezione extrascolastica e al sottoimpiego nella produzione».
(F. Fortini, Non si dà vera vita se non nella falsa, in Contro l’industria culturale. Materiali per una strategia socialista, Bologna, Guaraldi, 1971, p. 113).
«La distinzione di “lavoro manuale” e “intellettuale” è di grado, non di qualità [...] è storica, sempre. [...] Così le funzioni “fisiche” e “intellettuali” del lavoro sono, nel loro complesso, quelle che la Riproduzione sociale complessiva in un determinato istante esige. Esse costituiscono un insieme di potenze sociali, che può essere promosso e ampliato, o viceversa disperso e lasciato decadere. Dunque: il rapporto di lavoro manuale e intellettuale riguarda tutta intera la classe lavoratrice. Nel mondo moderno, questo rapporto è una questione di classe e di lotta di classe, nello scontro sulla quale si gioca una fondamentale partita di egemonia».
(A. Mazzone, Le classi nel mondo moderno (parte terza). Nuove frontiere della produzione e dello sfruttamento, in «Proteo», 2005, 1).
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