Dietro la propaganda bellicista della NATO alcuni ex funzionari statunitensi importanti sono stati delegare dalla Casa bianca a trattare con la Russia all’oscuro di tutti.
Qualcuno giustamente diceva che per conoscere la storia occorre ricostruire le attività dei vari servizi segreti, ma purtroppo gran parte di essa non è nota al grande pubblico e viene occultata di proposito, dato che bisogna tenere a bada le non sempre prevedibili reazioni delle masse ancora più stordite dalla propaganda. Dopo la Rivoluzione del 1917, Lenin, che voleva stipulare al più presto un armistizio con la Germania e concludere la guerra, dette il via alla pubblicazione dei documenti diplomatici segreti del Ministero degli affari esteri russo. Era questo un colpo micidiale alla diplomazia segreta basata sulla ragion di Stato ai danni dei popoli, che nulla sapevano delle vere ragioni per cui erano stati mandati a morire. Era una rivoluzione nella rivoluzione, ma che ben presto fu messa da parte e non più applicata nonostante il presidente Wilson tornasse su questo principio alla fine della Prima guerra mondiale (1918).
Oltre all’attività dei servizi segreti, si snoda tutto un mondo nascosto dietro un fitto e impenetrabile sipario, cui talvolta possono giungere gli storici che studiano metodicamente gli archivi, i quali purtroppo (le ragioni sono evidenti) non sempre sono disponibili. Gli archivi contengono sia le linee storiche politiche generali sia informazioni su casi particolari ma sono anche rappresentativi delle tendenze in atto, e costituiscono il massimo strumento di controllo dello Stato.