Da: https://www.huffingtonpost.it - Telmo Pievani è Professore di Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova.
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"Le epidemie sono l'evento che ci ricorda che la natura è esattamente indifferente alle nostre sorti. Questa 'finitudine' è difficile da accettare"
Dice Telmo Pievani che il momento della rimozione è vicino: “L’arrivo del vaccino ha inaugurato l’ultima fase della pandemia, quella dell’oblio. Non vediamo l’ora che lo faccia la gran parte della popolazione per raggiungere l’immunità di gregge. Siamo sollevati, soddisfatti, impazienti di uscire dall’emergenza e iniziare a ripristinare i posti di lavoro, riaccendere l’economia, riprenderci la vita sociale. È comprensibile. L’uomo ha sempre fatto così. La novità è che mai prima d’ora la specie umana era diventata così numerosa, mobile e intrecciata da trasformarsi nell’ospite perfetto degli agenti patogeni. Questo ha dato inizio a quella che gli scienziati chiamano ‘l’era pandemica’. Per cui, è certo che il contagio in corso finirà in un tempo relativamente breve. Ma il tempo pandemico è appena iniziato. Dimenticarlo, trascurando ciò che possiamo fare per proteggerci, non farà altro che esporci di nuovo al rischio della prossima pandemia”.
Professore di Filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova, Telmo Pievani è uno fuorilegge del sapere italiano: da anni, il suo lavoro disobbedisce alla regola che informa la scuola, l’università e i pensieri non pensati di tutti noi che in quelle scuole e università ci siamo formati e deformati; la regola secondo cui da una parte (e più in alto) ci sarebbero le discipline umanistiche, dall’altra ci sarebbero quelle scientifiche: “È un peccato che in Italia ci sia ancora oggi questa barriera”, dice Pievani. Il quale, tuttavia, se n’è fregato, e ha cominciato con lo studiare fisica, e poi filosofia della scienza, e poi ancora biologia evoluzionistica, finendo per applicare la filosofia della scienza alla biologia, e creando un sapere che non c’era, un modo di guardare alla realtà che i dogmatici considerano strabico, e invece è solo meno incasellabile: basta leggere il suo ultimo libro, Finitudine (Raffaello Cortina Editore), in cui immagina Albert Camus e Jacques Monod che scrivono un romanzo insieme, il primo già reduce da La peste e il secondo avviato alla scoperta dell’Rna messaggero, la molecola chiave per il vaccino contro il Coronavirus.
Il vaccino ci illude che tra poco finirà tutto?
Il vaccino ci aiuterà a sconfiggere il Covid ed è benvenuto.
E allora?