Credo che
per comprendere il significato profondo della beatificazione di Oscar Arnulfo
Romero (1917-1980), celebrata come un evento mediatico volto a rilanciare
l'immagine positiva della Chiesa cattolica in America Latina, dobbiamo partire
da una ben nota riflessione di Antonio Gramsci: "Ogni religione, anche la
cattolica (anzi specialmente la cattolica, appunto per i suoi sforzi di rimanere
unitaria “superficialmente”, per non frantumarsi in chiese nazionali e
stratificazioni sociali) è in realtà una molteplicità di religioni distinte e
contraddittorie..."
A mio
parere, in generale ciò significa che, se vuole restare un'istituzione
universale e continuare a giocare un ruolo internazionale, la Chiesa cattolica
deve accogliere in sé istanze diverse, anche contrastanti, provenienti dalle
diverse entità regionali, dai differenti strati sociali, dalle difformi
sensibilità culturali, benché non sempre abbia intenzione o alla fine non sia
in grado di dare ad essi risposte concrete.
Un altro
elemento importante e utile per approfondire l'argomento lo ricaviamo dal
concetto di “modello di santità”; concetto utilizzato dagli studiosi del
cristianesimo per contestualizzare storicamente e culturalmente le scelte
operate dall'istituzione ecclesiastica per individuare coloro che possano
rappresentare al meglio lo stile di vita santa, che essa propone e che si fonda
sull'imitazione della vicenda umana di Cristo.