Da: Scuola
di filosofia Roccella Jonica
vittorio-morfino insegna Storia della filosofia presso la Facoltà di Scienze della formazione dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2015/09/ernst-bloch-e-la-stratigrafia-delle.html
https://ilcomunista23.blogspot.com/2016/05/marx-e-laccumulazione-originaria.html
Leggi: https://ilcomunista23.blogspot.com/2015/06/storiografia-degli-strati-di-tempouna.html
Un carteggio molto stimolante...
«Caro cittadino,
Lei non ignora che il Suo Capitale gode di grande popolarità in Russia... Negli ultimi tempi abbiamo sentito affermare con forza che la comune agricola sarebbe una forma arcaica che la storia, il socialismo scientifico, in una parola, tutto ciò che c’è di indiscutibile, condannano a perire. Le persone che predicano ciò si dicono Suoi discepoli per eccellenza: “marxisti”... Ma come deducono tale idea dal Suo Capitale?... a noi interessa la Sua opinione al riguardo e il grande servizio che ci farebbe esponendo le Sue idee in merito al possibile destino della nostra comunità rurale e in merito alla teoria della necessità storica, per tutti i paesi del mondo, di passare per tutte le fasi della produzione capitalistica» [...] «Delle due l’una: o la comune rurale, liberata dal peso delle smisurate esigenze del fisco, dei pagamenti ai signori e di un governo arbitrario, è in grado di evolvere sulla strada socialista, cioè di organizzare a poco a poco su basi collettivistiche la sua produzione e distribuzione dei prodotti, e allora il socialista rivoluzionario deve sacrificare tutte le sue energie all’affrancamento della comune e al suo sviluppo; o invece la comune è destinata a morire, e allora al socialista, in quanto tale, non resta che abbandonarsi a calcoli più o meno infondati per stabilire in quante decine d’anni la terra del contadino russo finirà nelle mani della borghesia e in quante centinaia d’anni, forse, il capitalismo raggiungerà in Russia un grado di sviluppo simile a quello dell’Europa occidentale, e quindi egli dovrà svolgere la sua propaganda unicamente fra i lavoratori cittadini che, nel frattempo, si troveranno immersi in una marca di contadini gettati dalla disgregazione della comune rurale sul lastrico delle grandi città, in cerca di salario.» (Vera Zasulič, 16 febbraio 1881)
«Cara cittadina,
Una malattia nervosa che da dieci anni periodicamente mi colpisce mi ha impedito di rispondere prima alla vostra del 18 febbraio. Mi spiace di non potervi dare un esposto succinto, e destinato alla pubblicazione, sul quesito che mi avete fatto l’onore di propormi. Già da mesi ho promesso un lavoro sullo stesso tema al Comitato di Pietroburgo. Spero tuttavia che bastino alcune righe a togliervi ogni dubbio circa il malinteso intorno alla mia sedicente teoria. Analizzando la genesi della produzione capitalistica io dico: «Al fondo del sistema capitalistico v’è dunque la separazione radicale del produttore dai mezzi di produzione ... La base di tutta questa evoluzione è l’espropriazione dei coltivatori agricoli, dei contadini. Essa non si è finora compiuta in modo radicale che in Inghilterra ... Ma tutti gli altri paesi dell’Europa occidentale percorrono lo stesso movimento» (Le Capital, ed. franc., p. 315). La «fatalità storica» di questo movimento è dunque espressamente limitata ai paesi dell’Europa occidentale. Il perché di questa limitazione è spiegato nel cap. XXXII : «La proprietà privata fondata sul lavoro personale...sarà sostituita dalla proprietà privata capitalistica fondata sullo sfruttamento del lavoro altrui, sul salariato» (op. cit.,p. 340). In questo movimento occidentale, si tratta quindi della trasformazione di una forma di proprietà privata in un’altra forma di proprietà privata. Per i contadini russi, si tratterebbe invece di trasformare in proprietà privata la loro proprietà comune. Perciò, l’analisi data nel Capitale non fornisce ragioni né pro né contro la vitalità della comune rurale; ma lo studio apposito che ne ho fatto, e di cui ho cercato i materiali nelle fonti originali, mi ha convinto che la comune è il punto di appoggio della rigenerazione sociale in Russia. Tuttavia, perché essa possa funzionare come tale, occorrerebbe prima eliminare le influenze deleterie che l’assalgono da tutte le parti, poi assicurarle condizioni normali di sviluppo organico. Ho l’onore, cara cittadina, d’essere il vostro devotissimo KARL MARX»
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