
Da abile propagandista scrive con un lessico facilmente comprensibile alla massa operaia per spiegare in maniera semplice i principi della riorganizzazione socialista della società.
Un testo pedagogico per chi vuol utilizzare correttamente gli strumenti di agitazione e propaganda per dare una strategia politica al movimento operaio.
Qualunque paese oggi si prenda, Russia, Germania, America o Francia, dappertutto regna tra la gente la diseguaglianza: gli uni stanno sulla schiena degli altri, godono di tutto, padroneggiano tutto, mentre altre persone lavorano giorno e notte, mangiano male, dormono poco, gravati dalla miseria e dalla sventura e assoggettati in tutto ai propri padroni e governanti. Nelle grandi città, per le strade principali, passeggia il “pubblico rispettabile”. Qui è tutto di un lusso che abbaglia gli occhi. Ma nei quartieri miserabili di queste stesse città abitano i senzatetto. La mattina presto, appena comincia a far giorno, si trascinano fuori vecchie cenciose, bambini pallidi, scheletri umani. E cominciano a formicolare nell’immondizia della strada. Con avidità raccolgono gli avanzi degli ortaggi, dei pezzi di cartone, degli stracci: da questo ricavano il loro cibo, i loro “vestiti”, il loro combustibile per riscaldarsi…
Qual è il motivo di tale diseguaglianza? Nel fatto che alcune persone possiedono tutto, altre non possiedono niente, a parte un paio di braccia per lavorare. I primi hanno i soldi, i macchinari, le fabbriche, le case, la terra, che detengono come loro proprietà. I secondi sono poveri in canna. La società umana è scissa in due parti, in due parti, in due campi, in due grandi classi: la classe dei capitalisti-possidenti e proprietari terrieri e la classe dei lavoratori-proletari.