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Pubblicato nella Pravda, n. 117, 30 maggio 1923.
Trascritto dall'Organizzazione Comunista Internazionalista (Che fare) e da Pagine rosse, Gennaio 2003
Trascritto dall'Organizzazione Comunista Internazionalista (Che fare) e da Pagine rosse, Gennaio 2003
A proposito delle note di N. Sukhanov
I.
Ho sfogliato in questi giorni le note di Sukhanov sulla rivoluzione. Balza particolarmente agli occhi il pedantismo di tutti i nostri democratici piccolo-borghesi, come pure di tutti gli eroi della II Internazionale. Senza neppur parlare del fatto che essi sono straordinariamente vili, che perfino i migliori di essi fanno un mucchio di riserve quando si tratta di scostarsi anche minimamente dal modello tedesco, senza neppure parlare di questo tratto proprio a tutti i democratici piccolo-borghesi e che essi hanno sufficientemente rivelato durante tutta la rivoluzione, ciò che balza agli occhi è la loro servile imitazione del passato.
Essi si definiscono tutti marxisti, ma intendono il marxismo con incredibile pedanteria. Essi non hanno affatto compreso ciò che vi è di decisivo nel marxismo, e cioè la sua dialettica rivoluzionaria. Nemmeno la precisa affermazione di Marx, secondo cui nei momenti rivoluzionari occorre la massima duttilità [1], essi non l'hanno assolutamente compresa. Per esempio, non hanno neppure notato le indicazioni di Marx nel suo carteggio, se ben ricordo, del 1856 (Lettera di Marx a Engels del 16 aprile 1856, in Carteggio Marx-Engels, Roma, Edizioni Rinascita, vol. II, 1950, pp. 421-423) in cui egli esprimeva la speranza dell'unione di una guerra di contadini in Germania, capace di creare una situazione rivoluzionaria, con il movimento operaio [2]. Essi eludono persino questa indicazione diretta e vi girano intorno come un gatto intorno ad una pentola di latte bollente.
In tutta la loro condotta essi si dimostrano vili riformisti i quali temono di allontanarsi dalla borghesia, e tanto più di rompere con essa, e mascherano, nello stesso tempo, la loro viltà con la più sgangherata fraseologia e millanteria. Ma ciò che balza agli occhi anche da un punto di vista puramente teorico è la loro assoluta incapacità di comprendere le seguenti considerazioni del marxismo. Essi hanno visto sinora una certa via di sviluppo del capitalismo e della democrazia borghese nell'Europa occidentale, e non possono immaginarsi che questa via non possa esser presa come modello, se non, mutatis mutandis, con alcune correzioni (assolutamente insignificanti dal punto di vista della storia mondiale).