Visualizzazione dei post in ordine di data per la query Chris Hedges. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di data per la query Chris Hedges. Ordina per pertinenza Mostra tutti i post

mercoledì 2 luglio 2025

«Un genocidio redditizio»: Francesca Albanese denuncia il sistema economico dietro la distruzione israeliana di Gaza

Da: https://pagineesteri.it - Francesca Albanese è una giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. 

Vedi anche: Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese 

“In Italia si fa disinformazione su Gaza. Rai e La7 non mi vogliono perché accuso Israele di genocidio” - Francesca Albanese a Enrico Mingori (TPI) 

Nel nuovo rapporto presentato oggi all’Onu, Francesca Albanese – relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati – accusa apertamente: «Il genocidio a Gaza non si fermerà, perché è redditizio». La giurista italiana, attaccata più volte per la sua fermezza nell’attribuire a Israele responsabilità e crimini gravissimi, alza ulteriormente il livello: il massacro in corso non è solo l’effetto della violenza coloniale, ma anche di interessi economici radicati e strutturati.

Il documento, che segue il precedente rapporto del marzo 2024 (“Anatomia di un genocidio”), propone una lettura più ampia e incisiva del conflitto, legando la distruzione sistematica della Striscia di Gaza al ruolo di aziende, banche, fondi di investimento, università e industrie belliche che traggono beneficio diretto o indiretto dalla repressione israeliana.

«Dietro il genocidio – ha dichiarato Albanese – esiste una rete di complicità che alimenta la violenza: chi fornisce armi, tecnologia, cemento, fondi, chi firma contratti, chi investe in start-up legate alla sicurezza, chi offre legittimità accademica o diplomatica. È una catena di profitto globale che attraversa Stati Uniti, Europa e Israele».

Il rapporto parla di “capitalismo coloniale”: un sistema nel quale la distruzione e lo spossessamento del popolo palestinese diventano occasioni per sperimentare tecnologie militari e di sorveglianza, testare armi su popolazioni civili, consolidare l’industria bellica israeliana – la stessa che poi esporta nel mondo intero, pubblicizzando i propri prodotti come “combat-tested”, testati in battaglia.

Albanese denuncia anche l’omertà dei grandi media e il silenzio colpevole dei governi occidentali, che non solo rifiutano di riconoscere il genocidio in atto, ma continuano a fornire appoggio militare, economico e politico allo Stato israeliano. Secondo la relatrice, «i Paesi che finanziano e armano Israele mentre questo commette crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio, violano il diritto internazionale e hanno l’obbligo giuridico di fermarsi e intervenire».

Nel rapporto si ricorda che anche la Corte Internazionale di Giustizia, in più occasioni, ha riconosciuto “verosimile” che a Gaza sia in corso un genocidio, disponendo misure cautelari mai rispettate da Israele. Nonostante ciò, sottolinea Albanese, nulla è stato fatto per bloccare le forniture d’armi, né per sospendere gli accordi commerciali con Tel Aviv.

Tra le aziende citate nel rapporto (l’elenco completo sarà pubblicato la prossima settimana), figurano multinazionali del settore bellico, colossi della tecnologia legati alla sorveglianza, società di costruzione che operano nei Territori occupati, e persino istituti accademici coinvolti in programmi congiunti di ricerca militare. Il documento chiede un’indagine internazionale e sanzioni mirate.

Francesca Albanese ha inoltre denunciato le crescenti intimidazioni e minacce che riceve da mesi. «Per la prima volta ho paura», ha dichiarato in un’intervista. «Ma continuerò a parlare. Il mio compito è dire la verità e difendere la dignità umana, anche quando fa comodo ignorarla».

La relatrice speciale conclude il rapporto con un appello: «I genocidi del passato sono stati riconosciuti troppo tardi. Questa volta possiamo e dobbiamo intervenire prima. La giustizia non può aspettare la fine del massacro».

sabato 28 giugno 2025

Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese

Da: https://chrishedges.substack.com - https://www.lantidiplomatico.it - (Traduzione de l’AntiDiplomatico) - 

Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. - 

Francesca Albanese è una giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.

Leggi anche: “In Italia si fa disinformazione su Gaza. Rai e La7 non mi vogliono perché accuso Israele di genocidio” - Francesca Albanese a Enrico Mingori (TPI) 

La follia di una guerra con l'Iran - Chris Hedges 

Vi presentiamo la trascrizione del colloquio – intervista tra il giornalista Premio Pulitzer, Chris Hegdes e la relatrice ONU per la Palestina, Francesca Albanese, sul genocidio di Israele nella Striscia di Gaza. 

Quando verrà scritta la storia del genocidio a Gaza, una delle figure più coraggiose e schiette nella difesa della giustizia e del rispetto del diritto internazionale sarà Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi. Albanese, giurista italiana, ricopre la carica di relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi dal 2022. Il suo ufficio ha il compito di monitorare e segnalare le “violazioni dei diritti umani” commesse da Israele contro i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza.

Albanese, che riceve minacce di morte e subisce campagne diffamatorie ben orchestrate da Israele e dai suoi alleati, cerca coraggiosamente di assicurare alla giustizia coloro che sostengono e alimentano il genocidio. Lei denuncia aspramente quella che definisce “la corruzione morale e politica del mondo” per il genocidio. Il suo ufficio ha pubblicato rapporti dettagliati che documentano i crimini di guerra commessi da Israele a Gaza e in Cisgiordania, uno dei quali, Genocide as Colonial Erasure, ho ristampato come appendice nel mio ultimo libro A Genocide Foretold.

Sta lavorando a un nuovo rapporto che smaschera le banche, i fondi pensione, le aziende tecnologiche e le università che aiutano e favoriscono le violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani e i crimini di guerra da parte di Israele. Ha informato le organizzazioni private che sono “penalmente responsabili” per aver aiutato Israele a compiere il “genocidio” a Gaza. Ha annunciato che se, come è stato riportato, l'ex ministro degli Esteri britannico David Cameron ha minacciato di tagliare i fondi e ritirarsi dalla Corte penale internazionale (ICC) qualora questa emettesse mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, Cameron e l'ex primo ministro britannico Rishi Sunak potrebbero essere accusati di reato penale ai sensi dello Statuto di Roma. 

domenica 15 giugno 2025

La follia di una guerra con l'Iran - Chris Hedges

Da: https://chrishedges.substack.com - La Zona Grigia https://www.facebook.comChris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. In precedenza ha lavorato all'estero per The Dallas Morning News, The Christian Science Monitor e NPR. È il conduttore dello spettacolo RT America nominato agli Emmy Award On Contact. 

Leggi anche: IL GENOCIDIO IN STILE OCCIDENTALE - Chris Hedges 
L'ULTIMO CAPITOLO DEL GENOCIDIO - CHRIS HEDGES 

I neoconservatori che hanno orchestrato le guerre disastrose in Afghanistan, Iraq, Siria e Libia, e che non sono mai stati ritenuti responsabili dello sperpero di 8 trilioni di dollari dei contribuenti, nonché dei 69 miliardi di dollari sperperati in Ucraina, sembrano destinati a trascinarci in un altro fiasco militare con l'Iran.

L'Iran non è l'Iraq. L'Iran non è l'Afghanistan. L'Iran non è il Libano. L'Iran non è la Libia. L'Iran non è la Siria. L'Iran non è lo Yemen. L'Iran è il diciassettesimo paese più grande del mondo, con una superficie equivalente a quella dell'Europa occidentale. Ha una popolazione di quasi 90 milioni di abitanti – 10 volte più di Israele – e le sue risorse militari, così come le alleanze con Cina e Russia, lo rendono un avversario formidabile.

L'Iran ha lanciato oggi attacchi di rappresaglia contro Israele a seguito di ondate di attacchi israeliani che hanno colpito impianti nucleari e ucciso diversi alti comandanti militari iraniani e sei scienziati nucleari. Ci sono state decine di esplosioni sopra lo skyline di Tel Aviv e Gerusalemme. Esistono riprese video di almeno una grande esplosione al suolo a Tel Aviv, causata da un apparente attacco missilistico, e segnalazioni di altre esplosioni in una mezza dozzina di siti a Tel Aviv e dintorni.

"La nostra vendetta è appena iniziata, pagheranno a caro prezzo l'uccisione dei nostri comandanti, scienziati e personale", ha dichiarato a Reuters un alto funzionario iraniano. Il funzionario ha aggiunto che "nessun luogo in Israele sarà sicuro" e che "la nostra vendetta sarà dolorosa".

martedì 20 maggio 2025

Gaza e la necropolitica di Israele: la sovranità si misura con lo sterminio - Rasha Reslan


Da:  https://futurasocieta.org  - Font: Al Mayadeen English - Traduzione a cura di Alessandra Ciattini -Rasha Reslanè una giornalista di Al-Mayadeen Media Network , un canale di notizie satellitare arabo indipendente, lanciato l'11 giugno 2012 e con sede nella capitale libanese, Beirut. Rasha lavora anche come traduttrice. 

Vedi anche: laboratorio-palestina 

Leggi anche: Trauma collettivo e ripetizione della violenza: il caso israelo-palestinese tra psicoanalisi e storia - Luciano De Fiore, Guido Coccoli 

lultimo-capitolo-del-genocidio-Chris Hedges  

Decostruire il diritto, liberare la Palestina - Pasquale Liguori

KOBI NIV - ABBIAMO CONQUISTATO, ESPULSO, UCCISO, RASO AL SUOLO, SCHIACCIATO, ELIMINATO E ABBIAMO FALLITO. E QUINDI ANCORA UNA VOLTA ALL'ATTACCO. https://www.facebook.com/permalink.php? 



Immagine: Coopertina – Attributed to Francisco de Holanda – Trionfo della morte 1537, CC BY 3.0 


Articolo pubblicato dal canale televisivo arabo «Al Mayadeen», situato a Beirut, in cui si delinea il terribile quadro dell’attuale situazione a Gaza, scritto in occasione dell’Anniversario della Nabka. La politica di Israele viene giustamente definita “necropolitica”, una strategia deliberata di distruzione e di sacrificio degli altri, in base a cui la sovranità di Tel Aviv è definita mediante la cancellazione della vita palestinese. L’autrice mette in guardia contro la possibilità che essa diventi un modello per future guerre di conquista e di annichilimento. 


Mentre il bilancio delle vittime di Gaza si avvicina a 53.000 , con la maggior parte dei martiri donne e bambini, e ospedali, scuole e campi profughi in rovina, il mondo assiste a una catastrofe che sfida il linguaggio convenzionale della guerra. Questa non è una guerra combattuta per il territorio o per obiettivi militari. È qualcosa di più sistematico, più sinistro. È necropolitica nella sua forma più cruda: la gestione calcolata della morte.

“Si tratta di un tentativo di cancellare non solo la vita palestinese, ma anche le prove della sua esistenza”, ha affermato il famoso medico e filantropo britannico-palestinese Dr. Ghassan Abu Sitta, che ha prestato servizio negli ospedali di Gaza durante le prime settimane del genocidio israeliano in corso.

giovedì 3 aprile 2025

LABORATORIO PALESTINA



Abbiamo descritto la situazione Palestinese in molti modi e da vari punti di vista, ma mai ci saremmo aspettati che avremmo addirittura potuta definirla un " laboratorio". Una definizione inquietante che sottintende sperimentazione, sperimentazione sulle vite, sperimentazione politica, bellica, ma soprattutto ideologica. In questo percorso che affronteremo insieme al giornalista Antony Loewenstein autore del libro dal titolo appunto "Laboratorio Palestina" affronteremo la questione dei test effettuati sulla popolazione civile, dalle armi alla cybersicurezza, al monitoraggi, spionaggio, riconoscimento facciale e ogni sistema di controllo possibile e immaginabile al fine del ricatto, ma soprattutto la grande sperimentazione che è la questione Palestinese, quella di creare un modello, un modello in cui un popolo "indesiderato" qualunque esso sia, possa essere controllato ed eliminato tra gli applausi e il consenso delle potenze mondiali. 
Intervista ad Antony Loewenstein. 
                                                                               

martedì 25 marzo 2025

L'ULTIMO CAPITOLO DEL GENOCIDIO - CHRIS HEDGES

Da:  Cristina Siqueira - Art. originale: https://chrishedges.substack.com - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. In precedenza ha lavorato all'estero per The Dallas Morning News, The Christian Science Monitor e NPR. È il conduttore dello spettacolo RT America nominato agli Emmy Award On Contact.

Leggi anche: IL GENOCIDIO IN STILE OCCIDENTALE - Chris Hedges 


Israele ha iniziato la fase finale del suo Genocidio. I palestinesi saranno costretti a scegliere tra la morte o la deportazione. Non ci sono altre opzioni.

Questo è l'ultimo capitolo del genocidio. È l'ultima, sanguinosa spinta per cacciare i palestinesi da Gaza. Niente cibo. Niente medicine. Niente riparo. Niente acqua pulita. Niente elettricità. Israele sta rapidamente trasformando Gaza in un calderone dantesco di miseria umana dove i palestinesi vengono uccisi a centinaia e presto, di nuovo, a migliaia e decine di migliaia, o saranno costretti ad andarsene per non tornare mai più. 


Il capitolo finale segna la fine delle bugie israeliane. La bugia della soluzione a due stati. La bugia che Israele rispetta le leggi di guerra che proteggono i civili. La bugia che Israele bombarda ospedali scuole solo perché sono usati come aree di sosta da Hamas. La bugia che Hamas usa i civili come scudi umani, mentre Israele costringe sistematicamente i palestinesi prigionieri a entrare in tunnel e edifici potenzialmente esplosivi prima delle truppe israeliane. La bugia che Hamas o la Jihad islamica palestinese (PIJ) sono responsabili (l'accusa è spesso quella di razzi palestinesi erranti) della distruzione di ospedali edifici delle Nazioni Unite vittime palestinesi di massa . La bugia che gli aiuti umanitari a Gaza sono bloccati perché Hamas sta dirottando i camion o contrabbandando armi e materiale bellico. La bugia che i bambini israeliani vengono decapitati o che i palestinesi hanno compiuto stupri di massa di donne israeliane. La bugia che il 75 percento delle decine di migliaia di persone uccise a Gaza erano "terroristi" di Hamas. La bugia secondo cui Hamas, poiché avrebbe riarmato e reclutato nuovi combattenti, sarebbe responsabile della rottura dell'accordo di cessate il fuoco. 

lunedì 3 febbraio 2025

IL GENOCIDIO IN STILE OCCIDENTALE - Chris Hedges

Da: https://chrishedges.substack.com - La Zona Grigia https://www.facebook.com - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. In precedenza ha lavorato all'estero per The Dallas Morning News, The Christian Science Monitor e NPR. È il conduttore dello spettacolo RT America nominato agli Emmy Award On Contact. 


Chris Hedges - 1 febbraio 2025 - Traduzione: La Zona Grigia 


Il Genocidio a Gaza preannuncia l'emergere di un mondo distopico in cui la violenza industrializzata del Nord Globale viene utilizzata per sostenere il suo accumulo di risorse e ricchezze in diminuzione.

Gaza è una landa desolata di 50 milioni di tonnellate di macerie e detriti. Topi e cani rovistano tra le rovine e le pozze fetide di liquami grezzi. Il fetore putrido e la contaminazione dei cadaveri in decomposizione si alzano da sotto le montagne di cemento frantumato. Non c'è acqua pulita. Poco cibo. Una grave carenza di servizi medici e quasi nessun riparo abitabile. I palestinesi rischiano la morte per ordigni inesplosi, abbandonati dopo oltre 15 mesi di attacchi aerei, sbarramenti di artiglieria, attacchi missilistici ed esplosioni di proiettili di carri armati, e una varietà di sostanze tossiche, tra cui pozze di liquami grezzi e amianto. 

L'epatite A, causata dall'assunzione di acqua contaminata, è dilagante, così come le malattie respiratorie, la scabbia, la malnutrizione, la fame e la nausea e il vomito diffusi causati dal consumo di cibo avariato. I vulnerabili, tra cui neonati e anziani, insieme ai malati, rischiano la condanna a morte. Circa 1,9 milioni di persone sono state sfollate, pari al 90% della popolazione. Vivono in tende di fortuna, accampati tra lastre di cemento o all'aria aperta. Molti sono stati costretti a traslocare più di una dozzina di volte. Nove case su 10 sono state distrutte o danneggiate. Condomini, scuole, ospedali, panetterie, moschee, università: Israele ha fatto saltare in aria l'Università Israa di Gaza con una demolizione controllata; cimiteri, negozi e uffici sono stati cancellati. Il tasso di disoccupazione è all'80% e il Prodotto Interno Lordo è stato ridotto di quasi l'85%, secondo un rapporto dell'ottobre 2024 pubblicato dall'Organizzazione Internazionale del Lavoro. 

Il bando imposto da Israele all'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Impiego dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente, che stima che la bonifica di Gaza dalle macerie presenti richiederà 15 anni, garantisce che i palestinesi di Gaza non avranno mai accesso a forniture umanitarie di base, cibo e servizi adeguati.