La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
sabato 6 settembre 2025
L’impatto delle sanzioni Usa sulla Relatrice Onu Francesca Albanese
domenica 31 agosto 2025
LA MORTE DI AMR - Chris Hedges
Da: Lavinia Marchetti - Tratto da: Chris Hedges, fazieditore.it/un-genocidio-annunciato - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. -
Leggi anche: Chris Hedges: "Un genocidio annunciato" - Alessia Arcolaci
Vedi anche: Piergiorgio Odifreddi, Le radici nazi-fasciste di Netanyahu e Israele (https://www.youtube.com/watch?v=1xi9aBzLbRE)
venerdì 18 luglio 2025
GLI ECONOMISTI ELOGIANO IL RAPPORTO DELLA RELATRICE SPECIALE FRANCESCA ALBANESE ALLE NAZIONI UNITE: 'DALL'ECONOMIA DI OCCUPAZIONE ALL'ECONOMIA DI GENOCIDIO'
Da: https://zeteo.com - https://www.facebook.com/UN4Palestine - https://www.facebook.com/franci.albanese - https://www.yanisvaroufakis.eu -
Legggi anche: «Un genocidio redditizio»: Francesca Albanese denuncia il sistema economico dietro la distruzione israeliana di Gaza
Vedi anche: Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese
Ascolta anche: Neutralità impossibile, Francesca Albanese contro il silenzio globale (https://grad-news.blogspot.com/2025/07/caffe-neutralita-impossibile-francesca.html)
lunedì 7 luglio 2025
Chris Hedges: "Un genocidio annunciato" - Alessia Arcolaci
Da: https://www.vanityfair.it - Alessia Arcolaci Giornalista, autrice, podcaster. - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. -
Leggi anche: “Quando il mondo dorme”, di Francesca Albanese - Lidia Ravera
Aggiornamento sulle regole per discutere delle guerre israeliane - Caitlin Johnstone
Vedi anche. Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese
Palestina, il premio Pulitzer Chris Hedges: «Il genocidio non finirà senza intervento esterno. Dobbiamo dare voce alla verità che l'élite vuole silenziare».«Due cose mi hanno colpito quando mi sono recato in Cisgiordania dopo vent’anni. La prima è che nulla è cambiato nel sistema di occupazione: i checkpoint, i mezzi militari israeliani, strade riservate ai coloni e all’esercito, e la consapevolezza costante che, in qualsiasi momento, può scatenarsi violenza letale. Circa mille palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dall’inizio del genocidio a Gaza. La seconda: l’espansione dell’occupazione è drammaticamente aumentata, con circa 700mila coloni oggi nelle colonie, e sempre più terre palestinesi confiscate. Dopo il 7 ottobre, si sono formate milizie di coloni armati con fucili d’assalto israeliani, che attaccano regolarmente villaggi palestinesi. Il livello di paura, pur non paragonabile a Gaza, è comunque intenso».
mercoledì 2 luglio 2025
«Un genocidio redditizio»: Francesca Albanese denuncia il sistema economico dietro la distruzione israeliana di Gaza
Da: https://pagineesteri.it - Francesca Albanese è una giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Vedi anche: Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese

Nel nuovo rapporto presentato oggi all’Onu, Francesca Albanese – relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati – accusa apertamente: «Il genocidio a Gaza non si fermerà, perché è redditizio». La giurista italiana, attaccata più volte per la sua fermezza nell’attribuire a Israele responsabilità e crimini gravissimi, alza ulteriormente il livello: il massacro in corso non è solo l’effetto della violenza coloniale, ma anche di interessi economici radicati e strutturati.
Il documento, che segue il precedente rapporto del marzo 2024 (“Anatomia di un genocidio”), propone una lettura più ampia e incisiva del conflitto, legando la distruzione sistematica della Striscia di Gaza al ruolo di aziende, banche, fondi di investimento, università e industrie belliche che traggono beneficio diretto o indiretto dalla repressione israeliana.
«Dietro il genocidio – ha dichiarato Albanese – esiste una rete di complicità che alimenta la violenza: chi fornisce armi, tecnologia, cemento, fondi, chi firma contratti, chi investe in start-up legate alla sicurezza, chi offre legittimità accademica o diplomatica. È una catena di profitto globale che attraversa Stati Uniti, Europa e Israele».

Il rapporto parla di “capitalismo coloniale”: un sistema nel quale la distruzione e lo spossessamento del popolo palestinese diventano occasioni per sperimentare tecnologie militari e di sorveglianza, testare armi su popolazioni civili, consolidare l’industria bellica israeliana – la stessa che poi esporta nel mondo intero, pubblicizzando i propri prodotti come “combat-tested”, testati in battaglia.
Albanese denuncia anche l’omertà dei grandi media e il silenzio colpevole dei governi occidentali, che non solo rifiutano di riconoscere il genocidio in atto, ma continuano a fornire appoggio militare, economico e politico allo Stato israeliano. Secondo la relatrice, «i Paesi che finanziano e armano Israele mentre questo commette crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio, violano il diritto internazionale e hanno l’obbligo giuridico di fermarsi e intervenire».
Nel rapporto si ricorda che anche la Corte Internazionale di Giustizia, in più occasioni, ha riconosciuto “verosimile” che a Gaza sia in corso un genocidio, disponendo misure cautelari mai rispettate da Israele. Nonostante ciò, sottolinea Albanese, nulla è stato fatto per bloccare le forniture d’armi, né per sospendere gli accordi commerciali con Tel Aviv.
Tra le aziende citate nel rapporto (l’elenco completo sarà pubblicato la prossima settimana), figurano multinazionali del settore bellico, colossi della tecnologia legati alla sorveglianza, società di costruzione che operano nei Territori occupati, e persino istituti accademici coinvolti in programmi congiunti di ricerca militare. Il documento chiede un’indagine internazionale e sanzioni mirate.
Francesca Albanese ha inoltre denunciato le crescenti intimidazioni e minacce che riceve da mesi. «Per la prima volta ho paura», ha dichiarato in un’intervista. «Ma continuerò a parlare. Il mio compito è dire la verità e difendere la dignità umana, anche quando fa comodo ignorarla».
La relatrice speciale conclude il rapporto con un appello: «I genocidi del passato sono stati riconosciuti troppo tardi. Questa volta possiamo e dobbiamo intervenire prima. La giustizia non può aspettare la fine del massacro».
sabato 28 giugno 2025
Fame e speculazione a Gaza - Chris Hedges intervista Francesca Albanese
Da: https://chrishedges.substack.com - https://www.lantidiplomatico.it - (Traduzione de l’AntiDiplomatico) -
Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. -
Francesca Albanese è una giurista e docente italiana, specializzata in diritto internazionale e diritti umani. Dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
La follia di una guerra con l'Iran - Chris Hedges
Vi presentiamo la trascrizione del colloquio – intervista tra il giornalista Premio Pulitzer, Chris Hegdes e la relatrice ONU per la Palestina, Francesca Albanese, sul genocidio di Israele nella Striscia di Gaza.
Quando verrà scritta la storia del genocidio a Gaza, una delle figure più coraggiose e schiette nella difesa della giustizia e del rispetto del diritto internazionale sarà Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi. Albanese, giurista italiana, ricopre la carica di relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi dal 2022. Il suo ufficio ha il compito di monitorare e segnalare le “violazioni dei diritti umani” commesse da Israele contro i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza.
Albanese, che riceve minacce di morte e subisce campagne diffamatorie ben orchestrate da Israele e dai suoi alleati, cerca coraggiosamente di assicurare alla giustizia coloro che sostengono e alimentano il genocidio. Lei denuncia aspramente quella che definisce “la corruzione morale e politica del mondo” per il genocidio. Il suo ufficio ha pubblicato rapporti dettagliati che documentano i crimini di guerra commessi da Israele a Gaza e in Cisgiordania, uno dei quali, Genocide as Colonial Erasure, ho ristampato come appendice nel mio ultimo libro A Genocide Foretold.
Sta lavorando a un nuovo rapporto che smaschera le banche, i fondi pensione, le aziende tecnologiche e le università che aiutano e favoriscono le violazioni del diritto internazionale, dei diritti umani e i crimini di guerra da parte di Israele. Ha informato le organizzazioni private che sono “penalmente responsabili” per aver aiutato Israele a compiere il “genocidio” a Gaza. Ha annunciato che se, come è stato riportato, l'ex ministro degli Esteri britannico David Cameron ha minacciato di tagliare i fondi e ritirarsi dalla Corte penale internazionale (ICC) qualora questa emettesse mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, Cameron e l'ex primo ministro britannico Rishi Sunak potrebbero essere accusati di reato penale ai sensi dello Statuto di Roma.
domenica 15 giugno 2025
La follia di una guerra con l'Iran - Chris Hedges
Leggi anche: IL GENOCIDIO IN STILE OCCIDENTALE - Chris Hedges
L'Iran non è l'Iraq. L'Iran non è l'Afghanistan. L'Iran non è il Libano. L'Iran non è la Libia. L'Iran non è la Siria. L'Iran non è lo Yemen. L'Iran è il diciassettesimo paese più grande del mondo, con una superficie equivalente a quella dell'Europa occidentale. Ha una popolazione di quasi 90 milioni di abitanti – 10 volte più di Israele – e le sue risorse militari, così come le alleanze con Cina e Russia, lo rendono un avversario formidabile.
L'Iran ha lanciato oggi attacchi di rappresaglia contro Israele a seguito di ondate di attacchi israeliani che hanno colpito impianti nucleari e ucciso diversi alti comandanti militari iraniani e sei scienziati nucleari. Ci sono state decine di esplosioni sopra lo skyline di Tel Aviv e Gerusalemme. Esistono riprese video di almeno una grande esplosione al suolo a Tel Aviv, causata da un apparente attacco missilistico, e segnalazioni di altre esplosioni in una mezza dozzina di siti a Tel Aviv e dintorni.
"La nostra vendetta è appena iniziata, pagheranno a caro prezzo l'uccisione dei nostri comandanti, scienziati e personale", ha dichiarato a Reuters un alto funzionario iraniano. Il funzionario ha aggiunto che "nessun luogo in Israele sarà sicuro" e che "la nostra vendetta sarà dolorosa".
martedì 20 maggio 2025
Gaza e la necropolitica di Israele: la sovranità si misura con lo sterminio - Rasha Reslan
Da: https://futurasocieta.org - Font: Al Mayadeen English - Traduzione a cura di Alessandra Ciattini -Rasha Reslanè una giornalista di Al-Mayadeen Media Network , un canale di notizie satellitare arabo indipendente, lanciato l'11 giugno 2012 e con sede nella capitale libanese, Beirut. Rasha lavora anche come traduttrice.
Vedi anche: laboratorio-palestina
lultimo-capitolo-del-genocidio-Chris Hedges
Decostruire il diritto, liberare la Palestina - Pasquale Liguori
KOBI NIV - ABBIAMO CONQUISTATO, ESPULSO, UCCISO, RASO AL SUOLO, SCHIACCIATO, ELIMINATO E ABBIAMO FALLITO. E QUINDI ANCORA UNA VOLTA ALL'ATTACCO. https://www.facebook.com/permalink.php?
giovedì 3 aprile 2025
LABORATORIO PALESTINA
martedì 25 marzo 2025
L'ULTIMO CAPITOLO DEL GENOCIDIO - CHRIS HEDGES
Da: Cristina Siqueira - Art. originale: https://chrishedges.substack.com - Chris Hedges è un giornalista vincitore del Premio Pulitzer, è stato corrispondente estero per quindici anni per il New York Times, dove ha lavorato come capo dell'Ufficio per il Medio Oriente e dell'Ufficio balcanico per il giornale. In precedenza ha lavorato all'estero per The Dallas Morning News, The Christian Science Monitor e NPR. È il conduttore dello spettacolo RT America nominato agli Emmy Award On Contact.
Leggi anche: IL GENOCIDIO IN STILE OCCIDENTALE - Chris Hedges
Questo è l'ultimo capitolo del genocidio. È l'ultima, sanguinosa spinta per cacciare i palestinesi da Gaza. Niente cibo. Niente medicine. Niente riparo. Niente acqua pulita. Niente elettricità. Israele sta rapidamente trasformando Gaza in un calderone dantesco di miseria umana dove i palestinesi vengono uccisi a centinaia e presto, di nuovo, a migliaia e decine di migliaia, o saranno costretti ad andarsene per non tornare mai più.
Il capitolo finale segna la fine delle bugie israeliane. La bugia della soluzione a due stati. La bugia che Israele rispetta le leggi di guerra che proteggono i civili. La bugia che Israele bombarda ospedali e scuole solo perché sono usati come aree di sosta da Hamas. La bugia che Hamas usa i civili come scudi umani, mentre Israele costringe sistematicamente i palestinesi prigionieri a entrare in tunnel e edifici potenzialmente esplosivi prima delle truppe israeliane. La bugia che Hamas o la Jihad islamica palestinese (PIJ) sono responsabili (l'accusa è spesso quella di razzi palestinesi erranti) della distruzione di ospedali , edifici delle Nazioni Unite o vittime palestinesi di massa . La bugia che gli aiuti umanitari a Gaza sono bloccati perché Hamas sta dirottando i camion o contrabbandando armi e materiale bellico. La bugia che i bambini israeliani vengono decapitati o che i palestinesi hanno compiuto stupri di massa di donne israeliane. La bugia che il 75 percento delle decine di migliaia di persone uccise a Gaza erano "terroristi" di Hamas. La bugia secondo cui Hamas, poiché avrebbe riarmato e reclutato nuovi combattenti, sarebbe responsabile della rottura dell'accordo di cessate il fuoco.