giovedì 2 aprile 2015

WITTGENSTEIN E FREUD* - Stefano Garroni



"si tratta di rivendicare una creatività, un'originalità dell'uomo, una sua imprevedibilità, che s'esprime massimamente nella vita emozionale, in quel mondo dell''intendere', del 'produrre senso', che nessuna scienza - la psicoanalisi di Freud o l'antropologia di Frazer, ad es. - può mai trattare, se non in modo riduttivo, cioè, trasponendolo in un ordine meccanico, casualistico." (S. Garroni)

"proprio quello che il mito riesce a concepire nelle stelle, ciò che vede in esse immediatamente, non è proprio per nulla lo stesso di ciò che esse mostrano alla percezione ed osservazione empirica o del modo come esse si presentano al pensiero teoretico, alla 'spiegazione' scientifica dei fenomeni naturali" 
(E. Cassirer, Linguaggio e mito, Milano, il Saggiatore) 

"L'errore di Freud consiste nell'aver voluto trovare l'essenza del sogno e quello di Frazer nell'aver voluto trovare, per esempio, l'essenza della magia, nell'aver cioè cercato la sua causa, la sua ragion d'essere, il suo scopo., ecc. 
(L. Wittgenstein, Note sul 'Ramo d'oro' di Frazer, Adelphi 1975) 

« Il materiale, tratto dai pensieri onirici, che viene accostato per formare la situazione del sogno, dev'essere naturalmente idoneo a quest'uso sin da principio. Si rende perciò necessario un elemento comune - o più di un elemento comune - in tutte le componenti. Il lavoro onirico procede quindi come Francis Galton nella preparazione delle sue fotografie di famiglia. Esso fa coincidere le varie componenti, sovrapponendole le une alle altre; allora nel quadro generale l'elemento comune risalta nitidamente, mentre i particolari contrastanti si cancellano a vicenda ». ** 
(S. Freud, Il sogno, Opere) 

"Seduto in metropolitana, ero incuriosito dalle diversità che erano mescolate: somali, indiani, americani, cittadini dello Zimbabwe, scandinavi e cento altre nazionalità in lizza per il loro posto nella metropoli. Mi sono chiesto: 'Che cos'è questo luogo, com'è un londinese?' Ho pensato che se si potevano riunire e miscelare le caratteristiche di tutte queste persone che vivevano insieme a Londra, sarebbe stato possibile avere un'idea degli abitanti futuri, di come saranno i londinesi del futuro..."  ***
(Mike Story, fotografo, studio alla Goldsmith University di Londra) 

*  Da "Su Freud e la morale (L'uomo e la società)" Stefano Garroni, Bulsoni editore  





















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