
il comunista
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
venerdì 21 novembre 2025
Tensione alta tra Cina e Giappone, la lady di ferro nipponica soffia sul fuoco - Marco Santopadre
giovedì 20 novembre 2025
Così ha votato l’Iraq, la terra delle nostre menzogne - Alberto Negri
Da: https://ilmanifesto.it - Alberto Negri è giornalista professionista dal 1982. Laureato in Scienze Politiche, dal 1981 al 1983 è stato ricercatore all'Ispi di Milano. Storico inviato di guerra per il Sole 24 Ore, ha seguito in prima linea, tra le altre, le guerre nei Balcani, Somalia, Afghanistan e Iraq. - alberto.negri
Gli osservatori iracheni riscontrano comunque una sfiducia diffusa tra i cittadini, prigionieri di un sistema dominato da interessi settari considerato responsabile del fallimento del paese
mercoledì 19 novembre 2025
Milei e il Bonapartismo moderno: un’analisi marxista della crisi del capitale - Damián Sasson
Da: https://futurasocieta.org - dal Canale YouTube Frases de Marx traduzione a cura di Alessandra Ciattini - Damian Sasson docente Università di Congreso Mendoza argentina. Curatore dei 2 canali YouTube Frases de Marx e Sociología para Entender la Sociedad.
In questo breve saggio Damián Sasson analizza l’attuale fase capitalistica in Argentina, che vede il predominio del capitale finanziario, sostenuto dallo Stato, il quale si indebita constantemente comprando dollari per favorire la speculazione borsistica e imponendo severe misure di austerità alla popolazione. L’autore sviluppa anche un’interessante analisi del concetto di Bonapartismo forgiato da Marx, indivuando una serie di tratti comuni alla política di Luigi Napoleone e quella di leader quali Trump, Milei, Bolsonaro.
Il fantasma che ritorna
Gli ultimi anni hanno generato un fenomeno inquietante nella politica mondiale: l’emergere quasi simultaneo di leader che promettono di distruggere l’establishment consolidando al contempo il potere del capitale più concentrato. Javier Milei in Argentina, Donald Trump negli Stati Uniti, Jair Bolsonaro in Brasile. Ognuno con la propria retorica, ma seguendo un copione che Marx ha identificato più di 170 anni fa: il Bonapartismo.
Questo schema non è casuale. È la manifestazione di una logica storica che emerge quando il capitalismo entra in una crisi sistemica e le forme tradizionali di dominio non riescono più a contenere le contraddizioni sociali. Per comprendere cosa sta accadendo in Argentina e in America Latina, dobbiamo tornare all’analisi che Marx ha sviluppato nella sua opera Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte. Il Bonapartismo come forma di dominio borghese.
martedì 18 novembre 2025
Marx e la società comunitaria - John Bellamy Foster
Da: https://monthlyreview.org - John Bellamy Foster è direttore della Monthly Review. e docente di sociologia presso l’Università dell’Oregon. - John Bellamy Foster
"In definitiva, l' unica cosa importante del pensiero di [Karl] Marx è il comunismo", osservò nel 1983 il teorico politico britannico di origine ungherese RN Berki.1Sebbene si tratti di un'esagerazione, è innegabile che l'ampia concezione di Marx della società comunitaria/comunismo abbia costituito la base della sua intera critica della società di classe e della sua visione di un futuro sostenibile per l'umanità. Tuttavia, sono stati pochi i tentativi di affrontare sistematicamente lo sviluppo di questo aspetto del pensiero di Marx così come emerse nel corso della sua vita, a causa della complessità del suo approccio alla questione della produzione comunitaria nella storia e delle sfide filosofiche, antropologiche e politico-economiche che ciò presentava, estendendosi fino ai giorni nostri. Ciononostante, l'approccio di Marx alla società comunitaria è di autentico significato non solo per comprendere il suo pensiero nel suo complesso, ma anche per contribuire a guidare l'umanità oltre la gabbia di ferro della società capitalista. Oltre a presentare un'antropologia filosofica del comunismo, egli approfondi la storia e l'etnologia delle reali formazioni sociali comunitarie. Ciò ha portato a indagini concrete sulla produzione e lo scambio comunitari. Tutto ciò ha contribuito alla sua concezione del comunismo del futuro come società di produttori associati.2
Ai nostri giorni, la produzione e lo scambio comunitari, nonché elementi di uno stato comunitario, sono stati sviluppati, con vari gradi di successo, in diverse società socialiste a seguito di rivoluzioni, in particolare in Unione Sovietica, Cina, Cuba, Venezuela e altrove nel mondo. La comprensione di Marx della storia, della filosofia, dell'antropologia e dell'economia politica della società comunitaria/collettiva è quindi un'importante fonte di intuizione e visione, non solo rispetto al passato, ma anche al presente e al futuro.
L'ontologia sociale della produzione comunitaria
Marx fu un prodotto fin dai suoi primi anni dell'Illuminismo radicale, influenzato in questo senso sia dal padre, Heinrich Marx, sia dal suo mentore e futuro suocero, Ludwig von Westphalen. A ciò si aggiunse il suo profondo incontro con la filosofia idealista tedesca, esemplificata dall'opera di GWF Hegel. Marx fu un affermato studioso dell'antichità greca, impegnato in intensi studi sia di Aristotele, che considerava il più grande dei filosofi greci, sia di Epicuro, il principale pensatore materialista del mondo ellenistico. Completò la sua tesi di dottorato sulla filosofia della natura di Epicuro nel 1841, emergendo come un materialista ben presto interessato all'idea del comunismo.3
lunedì 17 novembre 2025
Decreto flussi migratori e questioni strategiche e rivoluzionarie del nuovo lavoro e del welfare - Fosco Giannini
Da: https://futurasocieta.org - Fosco Giannini è un politico e giornalista italiano. Ex senatore di Rifondazione Comunista.
Il capitale impone al governo Meloni, per il profitto, una nuova entrata in Italia di lavoratori stranieri: le contraddizioni della destra e i compiti dei comunisti e dei soggetti della trasformazione sociale.
Lo scorso 30 giugno il governo Meloni, in relazione ai lavoratori migranti, vara il nuovo decreto flussi 2025, pubblicato poi in Gazzetta Ufficiale come DL 146/2025 lo scorso 3 ottobre ed entrato in vigore il successivo 4 ottobre 2025. Cosa caratterizza e cosa colpisce di questo decreto? Colpisce il fatto che (in un contesto ancora fortemente segnato dalla polemica, portata specialmente avanti da Fratelli d’Italia e dalla Lega, oltreché dai movimenti di estrema destra italiana, contro “l’immigrazione clandestina”, polemica che, tuttavia, per i toni e le evocazioni generali, finisce per dirigersi sempre, tout-court, contro tutti gli “stranieri”, contro gli “estranei”, cioè, alla concezione meloniana della “Nazione”) il governo Meloni, subordinandosi ai desiderata delle imprese, del grande, medio e piccolo capitale, avvia, con il decreto flussi 2025, un’imponente entrata, in Italia, di lavoratori immigrati. Saranno, infatti, 497mila i lavoratori migranti ai quali sarà consentito l’ingresso nel triennio 2026-2028. Si parla di stagionali, non stagionali, lavoratori di vari settori produttivi, colf e badanti che rappresenteranno il 10% in più della quota lavoratori migranti del triennio appena trascorso e ciò che, ancora, colpisce è il fatto che per la prima volta, per decreto, si stabilizzano quote di entrate di lavoratori migranti su basi territoriali.
Nel dettaglio: i lavoratori immigrati ai quali sarà consentito il nuovo ingresso saranno 164.850 per il 2026, 165.850 per il 2027 e 166.850 per il 2028 (nel triennio precedente si era data la possibilità di entrare, complessivamente, a 450mila lavoratori migranti). Inoltre, il decreto legge n.146 del 2025 varato dal governo di destra, “fissa e semplifica l’iter per il permesso di soggiorno”.
domenica 16 novembre 2025
All’ombra di Mao - con Luciano Canfora, Sandro Teti e Marco Sioli
sabato 15 novembre 2025
Genocidi visibili e genocidi invisibili - Alessandra Ciattini
Vi sono vari modi di perpetrare genocidi: il più eclatante è determinato dalla guerra e da tutte le azioni che l’accompagnano come nel caso della distruzione con tutti i mezzi del popolo palestinese. Ma vi è anche un altro modo più subdolo, i cui effetti spesso restano nell’ombra o vengono occultati. Si tratta delle sanzioni, un atto del tutto illegittimo, con cui le potenze occidentali colpiscono i paesi più deboli allo scopo di sottometterli ai loro diktat, provocando milioni di morti, senza suscitare quello scandalo e indignazione invece suscitati dalle guerre.
Dopo aver sperimentato sotto i nostri occhi impotenti il drammatico genocidio dei palestinesi, non ancora terminato, che taluni tacciono o arrampicandosi sugli specchi negano, forse è giunto il momento di tentare di stabilire quale è stato finora il regime più sanguinario della storia moderna, tenendo in conto le varie modalità non sempre visibili con cui questo ha liquidato popoli inermi e intere generazioni. Certo è tragico-comico udire personaggi, come il secolare monopolista della storia alla Rai, Paolo Mieli, e la filosofa Donatella Di Cesare, studiosa del ben noto Heidegger ed esponente della “sinistra compatibile”, che parlare di genocidio nel caso dei Palestinesi alimenterebbe solo sentimenti di odio ben presenti nel comportamento dell’Idf. Evidentemente non sanno, o fanno finta di non sapere che il diritto nazionale o internazionale si basa sulla classificazione dei comportamenti in base alla quale individua una colpa e la pena relativa; pertanto, non si preoccupa minimamente delle reazioni soggettive che tale identificazione può comportare. Un furto è un furto, un genocidio è un genocidio, uno stupro è uno stupro con buona pace di chi ipocritamente cerca di cavillare in nome di non so quali interessi o di un penoso abbaglio ideologico.
venerdì 14 novembre 2025
L'Ambasciata russa pubblica le "risposte di Lavrov che il Corriere della sera si è rifiutato di pubblicare" -
Da: https://www.lantidiplomatico.it -
Nei suoi profili social l'Ambasciata della Federazione russa in Italia ha accusato il Corriere della Sera di aver tagliato in modo pretestuoso l'intervista che il ministro degli esteri russo Lavrov gli ha concesso.
giovedì 13 novembre 2025
Cina, Brics e Occidente: come sta cambiando il mondo - Pino Arlacchi
mercoledì 12 novembre 2025
Censura democratica: Clara Statello intervista Angelo d'Orsi
Cos'è il potere sovietico - Vladimir Lenin (1919)
Da: https://www.marxists.org - Discorso pronunciato alla fine di marzo 1919 pubblicato sulla Pravda n.18 il 21 gennaio 1928. Originale reperibile in V.I.Lenin Opere, ed.russa, vol.38 pp.238-239. Si ringrazia Davide Spagnoli per la trascrizione.
Leggi anche: Lenin - Opere complete
Come funziona il Soviet*- John Reed
Cinque anni di rivoluzione russa e le prospettive della rivoluzione mondiale - Lenin
Sulla Nostra Rivoluzione*- Vladimir Lenin (1923)
"Riflessioni" 4.0 - Stefano Garroni
Alle operaie - Vladimir Lenin (1920)
Better Fewer, But Better*- Vladimir Lenin (1923)
I dieci giorni che sconvolsero il mondo. - John Reed (1919)
Che cos'è il potere sovietico?
Qual è la natura di questo nuovo potere che nella maggior parte dei paesi non si vuole o non si può ancora capire?
Il tratto essenziale, che attira sempre più gli operai di ogni paese, è che lo Stato, prima amministrato in un modo dai ricchi o dai capitalisti, oggi, per la prima volta, è amministrato, e su scala di massa, proprio dalle classi che il capitalismo opprimeva.
Anche nella repubblica più democratica, più libera, finché permane il dominio del capitale, finché la terra resta proprietà privata, lo Stato è sempre amministrato da una esigua minoranza composta per i nove decimi da capitalisti o da ricchi.
Per la prima volta al mondo, da noi, in Russia, si è organizzato il potere dello Stato in modo che soltanto gli operai, soltanto i contadini lavoratori, escludendo gli sfruttatori, compongano le organizzazioni di massa, i Soviet; e a questi Soviet è stato trasmesso tutto il potere dello Stato.
Ecco perché, nonostante le calunnie della borghesia di tutti i paesi contro la Russia, in tutto il mondo la parola «Soviet» è diventata non soltanto comprensibile, ma popolare, cara agli operai, a tutti i lavoratori.
Ed ecco perché il potere sovietico, quali che siano le persecuzioni contro i fautori del comunismo nei diversi paesi, trionferà certamente, inevitabilmente in tutto il mondo e in un non lontano avvenire.
Sappiamo benissimo che ci sono ancora molti difetti nell'organizzazione del potere sovietico. Il potere sovietico non è un talismano miracoloso. Non guarisce di colpo i difetti del passato, l'analfabetismo, l'arretratezza culturale, le conseguenze di una barbara guerra, l'eredità di un capitalismo rapinatore.
Ma in compenso dà la possibilità di passare al socialismo, permette a coloro che erano oppressi di levarsi e di prendere sempre più nelle loro mani tutta la direzione dello Stato, tutta la direzione dell'economia, tutta la direzione della produzione.
Il potere sovietico è la via verso il socialismo scoperta dalle masse lavoratrici, e perciò giusta, e perciò invincibile.
V.I.Lenin
martedì 11 novembre 2025
Crimini infami contro i palestinesi - Luciano Beolchi
Da: https://transform-italia.it - Luciano Beolchi, Università degli Studi di Milano - State University of Milan (Italy), History, Emeritus. (https://transform-italia.it/autori)
Leggi anche: RAKEFET SIGNIFICA CICLAMINO. Il nome di fiore per un luogo senza sole. - Reportage del The Guardian sul carcere inumano dove molti detenuti vengono trattenuti senza accuse né processo. Al momento ci sarebbero almeno 100 Palestinesi. - https://www.facebook.com/permalink.php? - Lavinia Marchetti
Il linguaggio del terrore: quando un ex parlamentare israeliano cita Hitler per Gaza. Paolo.Consigliolunedì 10 novembre 2025
Mao era un mostro? - Carlos Martinez
Da: https://socialistchina.org - Carlos Martinez, condirettore di Friends of Socialist China
Leggi anche: L’Oriente è rosso – ancora! - Stefania Fusero (https://www.lacittafutura.it/recensioni)
Per celebrare il 130° anniversario della nascita di Mao Zedong, pubblichiamo di seguito un estratto dal capitolo "No Great Wall: on the continuitys of the Chinese Revolution" del libro di Carlos Martinez L'Oriente è ancora rosso – Il socialismo cinese nel XXI secolo , che valuta l'eredità politica di Mao e si concentra in particolare su alcuni degli episodi più controversi associati alla sua leadership.
L'estratto si propone di fornire un'analisi dettagliata ed equilibrata del Grande balzo in avanti e della Rivoluzione culturale, e di spiegare perché la maggior parte della popolazione cinese continua a venerare Mao e perché, come disse Deng Xiaoping , "il Partito comunista cinese e il popolo cinese lo considereranno sempre come un simbolo, un tesoro molto prezioso".
La ragione fondamentale è che, più di ogni altro individuo, Mao Zedong simboleggia ed è responsabile della liberazione della Cina e della costruzione del socialismo cinese. Carlos scrive:
Gli eccessi e gli errori associati agli ultimi anni di vita di Mao devono essere contestualizzati in questo quadro generale di progresso trasformativo senza precedenti per il popolo cinese. Il tasso di alfabetizzazione in Cina prima della rivoluzione era inferiore al 20%. Alla morte di Mao, era intorno al 93%. La popolazione cinese era rimasta stagnante tra i 400 e i 500 milioni per circa cento anni, fino al 1949. Alla morte di Mao, aveva raggiunto i 900 milioni. Crebbe una fiorente cultura letteraria, musicale, teatrale e artistica, accessibile alle masse popolari. La terra fu irrigata. La carestia divenne un ricordo del passato. Fu istituita l'assistenza sanitaria universale. La Cina – dopo un secolo di dominazione straniera – mantenne la propria sovranità e sviluppò i mezzi per difendersi dagli attacchi imperialisti.
domenica 9 novembre 2025
Le condizioni per tornare a parlare di socialismo - Piero Bevilacqua
Da: https://volerelaluna.it - Piero Bevilacqua, già professore di storia contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, è scrittore, saggista e politico.
Leggi anche: "Riflessioni" 2.0 - Stefano Garroni
"Riflessioni" 4.0 - Stefano Garroni
Riflessioni 16 - Alienazione/Estraneazione - Stefano Garroni
Riflessioni 18 - Smarrimento - Stefano Garroni
PER UNA RIPRESA DI RIFLESSIONE* - Stefano Garroni
Una problematica politica odierna. Il comunismo libertario - Stefano Garroni
SUL PARTITO* - Stefano Garroni
Comunisti, oggi. Il Partito e la sua visione del mondo. - Hans Heinz Holz.
L’onda lunga della crisi del marxismo (tra prassi e teoria) - Roberto Fineschi
Vedi anche: LOSURDO ed il REVISIONISMO STORICO - Alessandra Ciattini e Gianmarco Pisa
Un tempo le forze politiche che ora definiamo Sinistra, e che in passato si nominavano anche Movimento operaio (Partito comunista e socialista, organizzazione sindacale di classe ecc.), agivano sulle proprie scene nazionali animate dalla consapevolezza di essere eredi di un lungo passato di lotte e di conquiste, di essere parte di un movimento internazionale e di avanzare verso il futuro secondo un programma di rivendicazioni immediate e un progetto di società da costruire. L’intero processo, che coinvolgeva milioni di persone, era accompagnato da una costante attività di analisi e di elaborazione intellettuale, dentro e fuori i partiti, che forniva alle rivendicazioni quotidiane analisi, conoscenze, orizzonti.
Da qualche decennio questa dimensione intellettuale, culturale, morale, escatologica che accompagnava l’agire politico è stata abbandonata pressoché da tutti i partiti. Il patrimonio teorico che dava profondità all’agire pratico è stato dismesso come un ferro vecchio. Oggi tutto è inchiodato al presente e l’orizzonte del fronte riformatore si limita, nel migliore dei casi, alla rivendicazione di “più risorse alla sanità pubblica”, “più soldi alla scuola”, “maggiore equità sociale” e alle note bagattelle del chiacchiericcio propagandistico.
Quel che vorrei qui illustrare è perché questo è accaduto e quali sono state le forze storiche che hanno portato alla disfatta presente. E, sulla base di questo chiarimento, provare a indicare le condizioni che possono far rinascere la politica quale agente di trasformazione sociale, progetto di una nuova organizzazione della società. Premettendo che il grande crollo subito dal movimento operaio organizzato è stato provocato, a mio avviso, da due agenti e processi convergenti: il successo dell’iniziativa capitalistica in due grandi Paesi, UK e USA, e il crollo dell’Unione Sovietica.
sabato 8 novembre 2025
LA RIMOZIONE DEL GENOCIDIO PALESTINESE DOPO IL "CESSATE-IL-FUOCO", COME PREVEDIBILE. - Lavinia Marchetti
venerdì 7 novembre 2025
"I pestelli della guerra" - Luciano Canfora
giovedì 6 novembre 2025
Rivoluzione Geopolitica Mondiale - Lucio Caracciolo
mercoledì 5 novembre 2025
Merkel e la vecchia Europa: con Putin trattavamo - Sabato Angieri
Da: https://ilmanifesto.it - Sabato Angieri, giornalista del il manifesto. Inviato in aree di crisi e conflitti. Traduttore ·Formazione: Sapienza Università di Roma.
Leggi anche: https://www.ilmitte.com/2025/10/angela-merkel-polonia-e-stati-baltici-boicottarono-il-dialogo-con-putin
LUCIO CARACCIOLO, fondatore della rivista LIMES, sulla guerra in Ucraina (https://www.facebook.com)martedì 4 novembre 2025
Marx a Gaza: quando il capitale gronda sangue - Frasi di Marx (8)
"Collasso Ecologico": cosa direbbe Marx oggi - Frasi di Marx (5)
Lo Stato minimo: l’ipocrisia del neoliberismo - Frasi di Marx (4)
MARX ANALIZZA JOKER (3)
L'accumulazione originaria: perchè i ricchi sono ricchi - KARL MARX (2)
L'inizio della lotta di classe - "Frasi di Marx" (1)


