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martedì 21 ottobre 2025

“Non è la nostra guerra”. John Reed, reporter della rivoluzione contro la guerra - Maurizio Acerbo

Da: https://www.kulturjam.it - Maurizio Acerbo Segretario nazionale di Rifondazione Comunista- Sinistra Europea. Attivista, agitatore culturale. Comunista democratico, libertario e ambientalista. Marxista psichedelicoMaurizio Acerbo

Leggi anche: I dieci giorni che sconvolsero il mondo. - John Reed (1919)  

Come funziona il Soviet*- John Reed 


L’autore de “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”, John Reed, un cronista prestato alla rivoluzione dalla biografia incredibile. “Un uomo che sapeva vedere e ascoltare”, disse di lui Trockij


John Reed, reporter della rivoluzione contro la guerra*

“I lavoratori fanno bene a capire che il nemico non è la Germania né il Giappone; il vero nemico è quel 2% degli Stati Uniti che detiene il 60% della ricchezza nazionale, quella banda di “patrioti” senza scrupoli che li ha già derubati di tutto quello che possedevano e che ora progetta di farne dei soldati che custodiscano il loro bottino. Noi diciamo ai lavoratori di prepararsi a difendersi contro questo nemico”. Lo scriveva il giornalista John Reed nel 1916.

Nel 1917 Reed scrive su The Masses un articolo contro l’ingresso degli USA nel conflitto: 

“Di chi è questa guerra? Non mia. So che centinaia di migliaia di lavoratori americani impiegati dai nostri grandi “patrioti” finanziari non ricevono un salario di sussistenza. Ho visto poveri uomini mandati in prigione per lunghi periodi senza processo, e anche senza alcuna accusa. Scioperanti pacifici, con le loro mogli e figli, sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, bruciati a morte, da investigatori privati ​​e miliziani. I ricchi sono diventati sempre più ricchi, e il costo della vita è più alto, e i lavoratori proporzionalmente più poveri. Questi lavoratori non vogliono la guerra, nemmeno la guerra civile. Ma gli speculatori, i datori di lavoro, la plutocrazia, lo vogliono, proprio come hanno fatto in Germania e in Inghilterra; e con bugie e sofismi susciteranno il nostro sangue finché non saremo selvaggi, e poi combatteremo e moriremo per loro. (…) Non è la nostra guerra”.

Sarebbe morto di tifo in Russia tre anni dopo il 17 ottobre 1920 a soli 33 anni. 

domenica 19 gennaio 2025

CAMILLA RAVERA SU GRAMSCI, IL FASCISMO, IL SETTARISMO. UNA MAESTRA DI ANTIFASCISMO COMUNISTA -

Da: https://www.facebook.com/Acerbo Maurizio - Estratti da un'intervista a Camilla Ravera conservata presso l'Aamod archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. - Su Camilla Ravera: nasceva il 18 giugno 1889. Tra i fondatori del Pci nel 1921. Fu la prima donna a guidare un partito. Tenne in piedi l'organizzazione del Pci quando venne messo fuorilegge durante il fascismo. Dopo le leggi fascistissime del 1926 e l’arresto di #Gramsci, si impegnerà per tenere insieme e in costante contatto i comunisti italiani, cercando di rafforzare l’organizzazione clandestina del Pci. Arrestata nel 1930 ad Arona (Novara) fu condannata a 15 anni e 6 mesi. Il pellegrinaggio tra carceri e confino fu infinito: Trani, Perugia, Montalbano Ionico, S. Giorgio Lucano, Ponza, Ventotene. Espulsa e poi riammessa tra le fila comuniste entrò in parlamento nel 1948 Dirigente politico nel dopoguerra, è eletta per 2 legislature alla Camera. Nominata senatrice a vita (prima donna in Italia) , muore a Roma nel 1988. Per saperne di piu’: https://anppia.it/antifascisti/ravera-camilla - Su Umberto Terracini : https://www.maurizioacerbo.it/blogs/?p=7127 

(Camilla Ravera, fondatrice con Gramsci, Terracini, Tasca e Togliatti dell'Ordine Nuovo e poi del PCI. Mussolini ordina il suo primo arresto nel novembre 1922, ma Camilla riesce a sfuggire alla cattura per quasi otto anni. Per un po’ di tempo si fa chiamare “Silvia”, poi, il suo nome in codice diventa “Micheli”, tanto che in molti, tra i fascisti che le danno la caccia, pensano di avere a che fare con un uomo. E' stata la prima donna nominata (era il 1927) segretaria di un partito. Diresse l'attività clandestina durante la dittatura fascista sino al 1930 quando, rientrata clandestinamente in Italia dalla Francia, fu arrestata e condannata a quindici anni e mezzo, trascorsi tra carcere e confino sino alla caduta del fascismo. Sempre vicina alle posizioni di Gramsci fu con Terracini espulsa dal suo partito dai compagni nel confino di Ventotene. Entrambi furono riammessi nel partito da Togliatti. Il provvedimento nei suoi confronti verrà ritirato soltanto dopo la Liberazione quando, nel maggio del l945, Togliatti arriva a Torino. È in federazione, attorniato dai compagni quando, con aria sorniona, chiede: 'E dov’è la Ravera?'. Qualcuno risponde imbarazzato che la Ravera non c’è, non può esserci perché non è più nel partito. E Togliatti: 'Ma non scherziamo... Chiamatemi la Ravera e non si parli più di quella sciocchezza'”. Nel 1947, con Ada Gobetti, del Partito d'Azione, fu tra le fondatrici dell'Unione Donne Italiane. Eletta in parlamento dal 1948 rimase una dirigente attiva fino a tarda età. Fu la prima donna nominata senatrice a vita. La nominò il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che con lei aveva condiviso il confino. Pertini rispose alle critiche in un'intervista tv https://www.youtube.com/watch?v=hAnvm7nlQ1Y ) Buona lettura! (Maurizio Acerbo)

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Gramsci prevedeva la presa del potere del fascismo. Era un po' isolato in questo. L'unico che gli dava ragione era Trotsky. Trotsky anche lui diceva che quando si arriva a un armamento di quella forza e di quella libertà, mentre la controparte è inerme e divisa è chiaro che questi arrivano al potere. Insomma, si discuteva di questo problema. Quello che stupiva soprattutto era Bordiga il quale diceva: “Lasciamo che vengono anche i fascisti, tanto Giolitti è sempre stato un governo borghese, Nitti un governo borghese, adesso quello che c'è è un governo borghese e anche i fascisti saranno un governo borghese, sarà la stessa cosa”. È strano. Bordiga era talmente settario nel concepire il movimento operaio, che per lui l'avversario si schierasse in qualunque modo e con qualunque forma, era l’avversario e basta. E quindi non c'era da preoccuparsi. 

P: Senza differenza di qualità? 

R: Senza differenza di qualità, il che è un grave errore politico, soprattutto tattico, da cui nascono poi tanti sbagli. Nacque lì la prima grande discussione tra Gramsci e Bordiga, che porterà alla rottura con Bordiga. Anche perché i fascisti daranno la dimostrazione che lui ha sbagliato. 

domenica 3 agosto 2025

IL GIORNO CHE CANCELLARONO LA SCALA MOBILE. L'inizio della deflazione salariale, il monito di Sergio Garavini - Maurizio Acerbo

Da: https://www.facebook.com/Acerbo Maurizio - Maurizio Acerbo è un politico italiano, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista dal 2017.

Leggi anche: CAMILLA RAVERA SU GRAMSCI, IL FASCISMO, IL SETTARISMO. UNA MAESTRA DI ANTIFASCISMO COMUNISTA 

"31 luglio '92: la condanna a morte dei lavoratori italiani. La scala mobile fu uccisa, i salari massacrati. Fine degli aumenti automatici, fine della prima repubblica, quella socialista cristiana nata dalla Resistenza, fine del welfare italiano; nascita del maggioritario - le due facce del più marcio neoliberismo post-reaganiano/tatcheriano. Fine della parola speranza."  (Dean Buletti)
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"Il 31 luglio 1992, i segretari generali di Cgil Cisl e Uil siglavano con il governo Amato e la Confindustria la cancellazione della scala mobile, condizione richiesta ai sindacati e imprescindibile per evitare le dimissioni del Governo. 
Da quel giorno i salari dei lavoratori sono arretrati fino a divenire il fanalino di coda a livello europeo, con l'Italia unico Paese in cui si registra il segno meno nella crescita salariale. 
Si aprì allora una straordinaria stagione di lotte operaie e sindacali, la “stagione dei bulloni” venne definita, per l'accoglienza che i lavoratori riservarono ai segretari confederali che andavano nelle piazze a cercare di spiegare l'inspiegabile, cioè che avevano accettato di tagliare per sempre i salari e gli stipendi per difendere il governo dei padroni. 
Oggi, come mai prima, l'assenza di un meccanismo di adeguamento dei salari e degli stipendi all'inflazione sta producendo un vero e proprio collasso della capacità di acquisto delle famiglie." (Unione Sindacale Di base31/07/2022)
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Il #31luglio 1992 fu imposto alla Cgil il peggior accordo della sua storia, quello che cancellava la scala mobile. Da allora in Italia lavoratori e pensionati non sono più protetti da uno strumento di adeguamento automatico dei salari e delle pensioni all’inflazione. 

E’ uno dei fattori che ha portato l’Italia a essere l’unico paese europeo e dell’Ocse ad aver visto diminuire i salari nell’ultimo trentennio. 

martedì 30 settembre 2025

LORO TRUMP, NOI LULA

 Da: Maurizio Acerbo - 



Da leggere il discorso del Presidente del Brasile Lula - che ha riconosciuto lo Stato di Palestina 15 anni fa! - all'apertura del dibattito generale dell'80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite (New York, 23 settembre 2025). Il compagno Lula ha criticato gli USA, difeso la Palestina, condannato la guerra a Gaza e in Ucraina, reso omaggio a José Pepe Mujica e Papa Francesco. Eccovi l'intero testo tradotto. Merita una lettura attenta. (M. Acerbo) 



Signora Presidente dell'Assemblea Generale, Annalena Baerbock,
Signor Segretario Generale António Guterres,
Cari Capi di Stato e di Governo e rappresentanti degli Stati membri qui riuniti.
Questo dovrebbe essere il momento di celebrare le Nazioni Unite.
Creata alla fine della guerra, l'ONU simboleggia la massima espressione dell'aspirazione alla pace e alla prosperità.
Oggi, tuttavia, gli ideali che ispirarono i suoi fondatori a San Francisco sono minacciati, come mai prima nella loro storia.
Il multilateralismo si trova a un nuovo bivio.
L'autorità di questa organizzazione è tenuta in ostaggio.
Stiamo assistendo al consolidamento di un ordine internazionale caratterizzato da ripetute concessioni alla politica di potenza.
Gli attacchi alla sovranità, le sanzioni arbitrarie e gli interventi unilaterali stanno diventando la regola.
Esiste un chiaro parallelismo tra la crisi del multilateralismo e l'indebolimento della democrazia.
L'autoritarismo si rafforza quando non riusciamo ad agire di fronte ad atti arbitrari.
Quando la società internazionale vacilla nel difendere la pace, la sovranità e lo stato di diritto, le conseguenze sono tragiche.
In tutto il mondo, le forze antidemocratiche cercano di soggiogare le istituzioni e soffocare le libertà.
Adorano la violenza, lodano l'ignoranza, agiscono come milizie fisiche e digitali e limitano la stampa.
Anche sotto un attacco senza precedenti, il Brasile ha scelto di resistere e di difendere la sua democrazia, riconquistata quarant'anni fa dal suo popolo, dopo due decenni di governi dittatoriali.
Non vi è alcuna giustificazione per misure unilaterali e arbitrarie contro le nostre istituzioni e la nostra economia.
L'aggressione all'indipendenza del potere giudiziario è inaccettabile.
Questa ingerenza negli affari interni è favorita da un'estrema destra sottomessa, nostalgica delle egemonie del passato.
Falsi patrioti pianificano e promuovono pubblicamente azioni contro il Brasile.
La pace non può essere raggiunta impunemente.

venerdì 7 ottobre 2016

Legge elettorale, Costituzione, Democrazia*- Un discorso di Palmiro Togliatti

*(dal discorso pronunciato alla Camera l’8 dicembre 1952, in cui furono avanzate le eccezioni di incostituzionalità avverso la legge elettorale presentata dal ministro degli Interni Mario Scelba, poi nota come legge “truffa”). Ripubblicato in Luciano Canfora "La trappola. Il vero volto del maggioritario" Sellerio    https://www.facebook.com/maurizio.bosco.18/notes 

L’unico precedente è quello della legge Acerbo. E non tocco ancora la sostanza; tocco soltanto il modo come si è discusso. Quando venne approntata la legge Depretis per la introduzione dello scrutinio di lista e l’allargamento del suffragio, la presentazione fu della fine del maggio 1880, l’approvazione fu nel mese di giugno 1881. La legge venne in Parlamento nel mese di dicembre 1880, dopo sette mesi dalla presentazione.

La legge Giolitti sull’allargamento del suffragio, sino a renderlo praticamente universale, presentata nel giugno 1911, venne rinviata alla discussione in aula nel maggio 1912.
Sulla legge Nitti, che confermò il suffragio universale e introdusse lo scrutinio di lista con rappresentanza proporzionale nel 1019, le discussioni incominciarono nell’aula nel novembre del 1918, e nelle Commissioni si discusse dal  marzo a luglio 1919.

Il solo precedente è dunque quello della legge Acerbo, discussa in un numero di sedute che non so nemmeno se fosse inferiore a quelle che sono state tenute dalla nostra prima Commissione per discutere la legge attuale.
E perché, onorevole Presidente, faccio questa osservazione? Perché l’eccezionalità del dibattito rivela l’eccezionalità del contenuto e la consapevolezza precisa, nel Governo e in coloro che lo sostengono, di questa eccezionalità, la quale deriva dal fatto che si tratta di una legge che tocca e lede l’ordinamento costituzionale dello Stato. Ci troviamo di fronte, cioè, a una legge eccezionale. Questa è la prima cosa di cui occorre che il paese si renda consapevole. E del resto voi stessi state compiendo atti tali che non avranno altro risultato che di rendere consapevole il paese dell’eccezionalità della misura che proponete.

Qui mi si permetta dunque di esprimere ancora una volta una vivace protesta per il modo come nella Commissione il dibattito si è svolto, senza tra l’altro che gli oppositori della legge avessero la soddisfazione – e non si tratta di un piacere ma di un diritto, - di ascoltare una spiegazione ragionata da parte del Governo, del presentatore di questa legge che è il ministro dell’interno, del perché essa è costruita in questo modo.