Da:
http://www.vitellaro.it - Silvio Vitellaro, docente di Storia e Filosofia.
Per comprendere l'edificio della storia universale e il processo della sua costruzione, occorre conoscere
i materiali che sono serviti a costruirlo. Questi materiali sono gli uomini. Per sapere ciò che è la Storia, occorre
dunque sapere ciò che è l'Uomo che la realizza. Certo, l'Uomo è tutt'altra cosa che un mattone. Prima di tutto,
se si vuole paragonare la storia universale alla costruzione di un edificio, occorre dire che gli uomini non sono
soltanto i mattoni che servono alla costruzione: sono anche i muratori e gli architetti. D'altra parte, l'Uomo è
anche colui per il quale questo edificio viene costruito: ci vive, lo vede e lo comprende, lo descrive e lo critica.
L'insieme della
Fenomenologia dello spirito, deve rispondere alla domanda: «Cos'è il Sapere assoluto e
come è possibile?». Vale a dire: quali devono essere l'Uomo e la sua evoluzione storica perché, a un certo
momento di questa evoluzione, un individuo umano, casualmente chiamato Hegel, si veda in possesso di un
Sapere assoluto, cioè di un Sapere che gli rivela non più un aspetto particolare e momentaneo dell'Essere, ma
l'Essere nel suo insieme integrale, qual è in sé e per sé?
O ancora, per presentare lo stesso problema nel suo aspetto cartesiano: la
Fenomenologia dello spirito deve
rispondere alla domanda: «Io penso, dunque sono; ma che cosa sono? ».
La risposta cartesiana alla domanda del filosofo: «che cosa sono?», la risposta «Io sono un essere pensante»,
non soddisfa Hegel. Domandandomi: «che cosa sono?», e rispondendo: «un essere pensante», io comprendo
assai poco di me.
Non sono soltanto un essere pensante. Prima di tutto, sono un uomo in carne e ossa, che si sa tale. Poi,
quest'uomo non sta sospeso nel vuoto. È seduto su una sedia, davanti a un tavolo, e scrive con una penna su
un pezzo di carta. E sa che tutti questi oggetti non sono caduti dal cielo; sa che sono dei prodotti di quella cosa
che si chiama il lavoro umano. Sa anche che questo lavoro si effettua in un Mondo umano, in seno a una
Natura, di cui egli stesso fa parte. E questo Mondo è presente nel suo spirito. Così, per esempio, ode dei rumori
che vengono da lontano. Ma non ode soltanto dei rumori. Sa anche che questi rumori sono colpi di cannone, e
sa che i cannoni sono anch'essi prodotti di un Lavoro, fabbricati, questa volta, in vista di una Lotta a morte tra
gli uomini.
Nella
Fenomenologia dello spirito Hegel dice che il Sapere assoluto è diventato oggettivamente
possibile, perché il processo reale dell'evoluzione storica, nel corso della quale l'uomo si è trasformato, è
giunto al suo termine. Rivelare il Mondo, cioè rivelare l'essere nella totalità, è diventato possibile perché un
uomo chiamato Hegel ha saputo comprendere il Mondo in cui viveva e comprendersi come uno che vive in
questo Mondo e lo comprende. Comprendendosi mediante la comprensione della totalità del processo storico
antropogeno, comprendendo questo processo mediante l'auto-comprensione, Hegel ha fatto penetrare
l'insieme del processo reale universale nella sua coscienza particolare, e ha poi penetrato questa coscienza.
Essa è dunque diventata altrettanto totale, universale quanto il processo che, comprendendosi, essa rivela:
questa coscienza pienamente cosciente di sé è il Sapere assoluto che, sviluppandosi nel discorso, costituirà il
contenuto della filosofia o della Scienza assoluta, di quella Enciclopedia delle scienze filosofiche, che è la
summa di ogni sapere possibile.