Da: M
Epici - riccardo.bellofiore è docente di "Analisi Economica", "Economia Monetaria" e "International Monetary Economics" e "Dimensione Storica in Economia: le Teorie" presso il Dipartimento di Scienze Economiche "Hyman P. Minsky" dell'Università di Bergamo. (Economisti-di-classe-Riccardo-Bellofiore-Giovanna-Vertova)
1. - Come è nata la sua Passione per l'Economia?
2. - Su Karl Marx e Rosa Luxemburg: https://www.youtube.com/watch?v=NMHl2XZ3DSg
3. - Sulla Scuola Austriaca: Schumpeter, Mises e Hayek: https://www.youtube.com/watch?v=cNiEB23NLQs
4. - Augusto Graziani e la Teoria Monetaria della Produzione: https://www.youtube.com/watch?v=oBksvfN7WKY
5. - Hyman Minsky e il Datore di Lavoro di Ultima Istanza (ELR): https://www.youtube.com/watch?v=WGMzu3M4b4U
6. - Neo-Liberismo e Social-Liberismo: https://www.youtube.com/watch?v=FV2ibIKW2Gs
7. - Capitalismo e Finanziarizzazione: https://www.youtube.com/watch?v=EPJ03woJ5jk
8. - Neo-Mercantilismo e Moneta Unica Europea: https://www.youtube.com/watch?v=42NPfSdNs5A
9. - Crisi Economica e Teoria Marxiana: https://www.youtube.com/watch?v=pqVe6ftt8as
10. - Ambiente, Genere e Tradizione Economica Italiana: https://www.youtube.com/watch?v=8FgIeCoY4WE
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
martedì 1 maggio 2018
domenica 29 aprile 2018
Riflessioni 11... - Stefano Garroni
Da: mirko.bertasi - Stefano_Garroni è
stato un filosofo italiano. - https://www.facebook.com/groups
Vedi anche. https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/04/riflessioni-10-stefano-garroni.html
Sul rapporto struttura/sovrastruttura.
Appartiene alla vulgata marxista la tesi, secondo cui la distinzione struttura/sovrastruttura vada intesa nel senso che, in questa coppia, l’elemento attivo e determinante sia la struttura, la quale trova nella sovrastruttura il proprio riflesso corrispondente.
Lo schematismo riduzionistico della tesi è talmente evidente da far sì che coloro, che la sostengono, precisino, tuttavia, che il riflesso sovrastrutturale non è solo un effetto passivo, dacché ha la capacità, a sua volta, di agire sulla struttura, influendo in qualche modo sulle sue modalità di esistenza.
La debolezza della tesi sembra essere così esprimibile: se l’insieme struttura/sovrastruttura è affermato come un insieme necessario (nel senso che, data una certa struttura, ne consegue una certa sovrastruttura, secondo la formula <se A, allora B>), dunque, se nell’insieme in questione solo una delle componenti (la struttura) è parte attiva, che determina la seconda componente (ovvero la sovrastruttura o parte passiva), tuttavia, in modo del tutto inatteso –perché inconseguente-, si afferma poi una capacità della sovrastruttura di rovesciarsi in parte attiva, che plasma in qualche modo la struttura, la quale a questo punto è divenuta parte passiva.
In altre parole, se in un primo momento la struttura plasma la sovrastruttura, determinando anche i modi di reciproca relazione fra gli elementi che la compongono; se, dunque, in questa fase, la necessità dell’insieme è lo stesso che la necessità della struttura, successivamente, invece, si implica una necessità propria della sovrastruttura, capace perfino di agire su quella che prima era l’unica componente attiva.
Osservando la questione dal punto di vista della modalità logica, sembra possibile sostenere che la tesi in questione sia una sorta di disordinato e inconseguente tentativo di combinare accidentalità e necessità – il piano dell’accidentalità –ovvero di ciò, che è così e così, ma che potrebbe anche non esserlo- si identifica con quello sovrastrutturale e il piano della necessità con quello della struttura. Almeno in un primo momento, dacché poi –lo abbiamo visto- l’accidentale si scopre necessario, mentre il necessario si scopre invece in qualche misura accidentale.
La fonte specificamente teorica dell’equivoco sta nell’errata interpretazione delle espressioni (Bestimmung, bestimmen), che Marx usa, per definire il rapporto struttura/sovrastruttura.
Nel senso che, mentre quei termini vogliono dare il senso di un impulso verso …>, dunque, di una sollecitazione, che proviene dalla base economica a completarsi mediante rapporti sociali, giuridici e politici ecc., e di raggiungere così una adeguata realizzazione di sé ai vari livelli dell’esperienza sociale, da una certa tradizione invece –condizionata anche da preoccupazioni politiche storicamente determinate- quei termini vengono letti nel senso di un determinismo positivistico.
novembre 2012
Vedi anche. https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/04/riflessioni-10-stefano-garroni.html
Sul rapporto struttura/sovrastruttura.
Appartiene alla vulgata marxista la tesi, secondo cui la distinzione struttura/sovrastruttura vada intesa nel senso che, in questa coppia, l’elemento attivo e determinante sia la struttura, la quale trova nella sovrastruttura il proprio riflesso corrispondente.
Lo schematismo riduzionistico della tesi è talmente evidente da far sì che coloro, che la sostengono, precisino, tuttavia, che il riflesso sovrastrutturale non è solo un effetto passivo, dacché ha la capacità, a sua volta, di agire sulla struttura, influendo in qualche modo sulle sue modalità di esistenza.
La debolezza della tesi sembra essere così esprimibile: se l’insieme struttura/sovrastruttura è affermato come un insieme necessario (nel senso che, data una certa struttura, ne consegue una certa sovrastruttura, secondo la formula <se A, allora B>), dunque, se nell’insieme in questione solo una delle componenti (la struttura) è parte attiva, che determina la seconda componente (ovvero la sovrastruttura o parte passiva), tuttavia, in modo del tutto inatteso –perché inconseguente-, si afferma poi una capacità della sovrastruttura di rovesciarsi in parte attiva, che plasma in qualche modo la struttura, la quale a questo punto è divenuta parte passiva.
In altre parole, se in un primo momento la struttura plasma la sovrastruttura, determinando anche i modi di reciproca relazione fra gli elementi che la compongono; se, dunque, in questa fase, la necessità dell’insieme è lo stesso che la necessità della struttura, successivamente, invece, si implica una necessità propria della sovrastruttura, capace perfino di agire su quella che prima era l’unica componente attiva.
Osservando la questione dal punto di vista della modalità logica, sembra possibile sostenere che la tesi in questione sia una sorta di disordinato e inconseguente tentativo di combinare accidentalità e necessità – il piano dell’accidentalità –ovvero di ciò, che è così e così, ma che potrebbe anche non esserlo- si identifica con quello sovrastrutturale e il piano della necessità con quello della struttura. Almeno in un primo momento, dacché poi –lo abbiamo visto- l’accidentale si scopre necessario, mentre il necessario si scopre invece in qualche misura accidentale.
La fonte specificamente teorica dell’equivoco sta nell’errata interpretazione delle espressioni (Bestimmung, bestimmen), che Marx usa, per definire il rapporto struttura/sovrastruttura.
Nel senso che, mentre quei termini vogliono dare il senso di un impulso verso …>, dunque, di una sollecitazione, che proviene dalla base economica a completarsi mediante rapporti sociali, giuridici e politici ecc., e di raggiungere così una adeguata realizzazione di sé ai vari livelli dell’esperienza sociale, da una certa tradizione invece –condizionata anche da preoccupazioni politiche storicamente determinate- quei termini vengono letti nel senso di un determinismo positivistico.
novembre 2012
sabato 28 aprile 2018
"Fenomenologia ed esistenzialismo - Sartre" - Paolo Vinci
Da: AccademiaIISF - Paolo
Vinci è
docente di Filosofia pratica presso la Facoltà di Filosofia
dell’Università “La Sapienza” di
Roma. http://www.iisfscuoladiroma.it
leggi anche: Alexandre Kojéve, Introduzione alla lettura di Hegel (Fenomenologia dello Spirito) - Silvio Vitellaro
Vedi prima lezione: "Fenomenologia ed esistenzialismo - Husserl"
leggi anche: Alexandre Kojéve, Introduzione alla lettura di Hegel (Fenomenologia dello Spirito) - Silvio Vitellaro
Vedi prima lezione: "Fenomenologia ed esistenzialismo - Husserl"
venerdì 27 aprile 2018
Note provvisorie per una Teoria della Rivoluzione - Roberto Fineschi
Pubblicato
su “Materialismo Storico. Rivista di filosofia, storia e scienze
umane", N.
2
(2017),
licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0 (http://ojs.uniurb.it/index.php/materialismostorico/article/view/1305).
Roberto_Fineschi è un filosofo ed economista italiano (https://marxdialecticalstudies.blogspot.it/).
Vedi anche https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/12/epoca-fasi-storiche-capitalismi-forme-e.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/in-cerca-di-un-soggetto-storico-forme-e.html
A critical evaluation of the Russian revolution implies e re-consideration of Marx's theory of historical change. In the light of the recent philological acquisitions available thanks to the new critical edition of Marx's and Engels' works. It seems possible to redefine some basic concepts of Historical materialism; this affects both the concept of Revolution and the theory of the historical and political classes supposed to lead this process. The essay begins a reflection on these complex themes and suggest some possible future researches.
1. Che cosa significa “rivoluzione”?
licenza Creative Commons BY-NC-ND 4.0 (http://ojs.uniurb.it/index.php/materialismostorico/article/view/1305).
Roberto_Fineschi è un filosofo ed economista italiano (https://marxdialecticalstudies.blogspot.it/).
Vedi anche https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/12/epoca-fasi-storiche-capitalismi-forme-e.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/in-cerca-di-un-soggetto-storico-forme-e.html
A critical evaluation of the Russian revolution implies e re-consideration of Marx's theory of historical change. In the light of the recent philological acquisitions available thanks to the new critical edition of Marx's and Engels' works. It seems possible to redefine some basic concepts of Historical materialism; this affects both the concept of Revolution and the theory of the historical and political classes supposed to lead this process. The essay begins a reflection on these complex themes and suggest some possible future researches.
Keywords: Marx; Revolution; Historical materialism; Classes.
In questa relazione
vorrei iniziare a indagare, in maniera problematica e necessariamente
provvisoria, un tema radicale, che sta
forse alle spalle della riflessione sugli eventi dell’Ottobre 1917, vale a
dire il significato stesso del concetto di “rivoluzione”. È possibile
ricostruirne una teoria tanto in termini generali quanto in termini più
specifici relativamente al passaggio dal modo di produzione capitalistico
a una società futura?
Quanto segue costituisce solo una riflessione di carattere
preliminare; le domande sono più delle risposte. Per trovare le risposte,
bisogna però partire dalla domande giuste; spero che questo contributo
possa essere di qualche aiuto in questo senso.
In termini marxiani, si tratta di una trasformazione che implica una
ridefinizione dei rapporti di produzione e distribuzione sulla base di un
nuovo modo di produzione e delle relative forme di rappresentazione e
consapevolezza di tale processo da parte degli attori coscienti. Questo
cambiamento può essere il risultato di un processo politico
consapevolmente gestito dagli attori sociali, che oltre ad essere agiti
dalle tendenze obiettive, le “agiscono”, se mi si consente la
sgrammaticatura. Alcune possibili domande, quindi, sono:
a) quando ci sono state effettivamente rivoluzioni strutturali?
b) Quando le rivoluzione strutturali sono state risultato di soggetti
consapevoli che si erano posti quello scopo?
c) Quale evento storico “rivoluzionario”, a detta dei suoi promotori,
ha effettivamente portato a una rivoluzione strutturale?
d) Viceversa, quale rivoluzione strutturale è avvenuta a prescindere
dalla consapevolezza dai suoi realizzatori materiali?
Un secondo blocco di domande inevitabilmente collegate a queste
sono le seguenti:
e) in quale altra epoca storica la lotta di classe ha prodotto delle
dinamiche progressive o ha garantito alle classi antagoniste una via di
uscita “progressiva”?
f) Ovvero quali e quante rivoluzioni soggettive, anche di grande
portata, sono finite nel nulla?
g) In questo contesto, l’incremento delle forze produttive è una
costante storica nel passaggio da un modo di produzione all’altro?
h) Il corrente modo di produzione è sempre stato fecondo del
successivo in termini di progresso della produttività del lavoro e della
capacità degli uomini di gestire il ricambio organico con la natura?
Alla maggioranza di queste domande, soprattutto a quelle del
secondo blocco, si dovrebbe rispondere positivamente sulla base dello
schematico modello esposto nella celeberrima Prefazione marxiana a
Per la critica dell’economia politica. Parrebbe trattarsi però di una
formalistica generalizzazione transtorica di leggi e tendenze che si
instaurano nel modo di produzione capitalistico. In effetti, non pare che
nel corso storico le cose siano andate esattamente così, dove mondi
produttivi sono scomparsi, implosi, senza generare niente di
“superiore”; dove le classi in teoria progressive hanno tentato
rivoluzioni tragicamente fallite proprio per la mancanza di condizioni
oggettive; oppure condizioni obiettive hanno prevalso prendendo
determinate direzioni a prescindere dall’azione programmatica delle
classi in gioco.
Per farla breve, Marx ha effettivamente elaborato una teoria degli
“altri” modi di produzione? In assenza di essa non si può che prendere
atto che tutte le domande di cui sopra sono destinate a non avere
risposta. Questo è un problema anche per la teoria del presente e del
suo eventuale carattere anticipatorio del futuro. Riprendiamo il discorso
dalle fondamenta.
martedì 24 aprile 2018
sabato 21 aprile 2018
La filosofia come prassi di nuovo genere - Carlo Sini
Vedi
anche: Lezione 1 - Hegel,"Filosofia e
Metodo"- https://ilcomunista23.blogspot.it/2017/11/hegelfilosofia-e-metodo-carlo-sini.html
Lezione
2 - Heidegger,"Il
compito del
pensiero"- https://ilcomunista23.blogspot.it/2017/11/il-compito-del-pensiero-carlo-sini.html
Lezione
3 - Nietzsche,"Il difetto ereditario dei
filosofi"- https://ilcomunista23.blogspot.it/2017/12/il-difetto-ereditario-dei-filosofi.html
Lezione
4 - Nietzsche,"Il problema psicologico della
conoscenza"- https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/01/il-problema-psicologico-della.html
Lezione
5 - "Husserl
e la
Lebenswelt": https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/01/husserl-e-la-lebenswelt-carlo-sini.html
Lezione
6 - "Il neorealismo di Giulio
Preti": https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/02/il-neorealismo-di-giulio-preti-carlo.html Lezione
7 - "Il sapere e l'ignoto": https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/03/il-sapere-e-lignoto-carlo-sini.html
Lezione 8 - Wittgenstein, "La
filosofia come prassi di nuovo genere“:venerdì 20 aprile 2018
Ideologia ed Opportunismo: due parole usate a sproposito. - Aldo Giannuli
Da: http://www.aldogiannuli.it - Aldo_Giannuli è uno storico e saggista italiano.
Le
parole sono spesso tradite dall’uso e, a lungo andare, perdono il
loro significato originario per acquisirne uno ambiguo e spesso
deteriore. E’ il caso di due termini come “Opportunismo” ed
“Ideologia”. Chi consultasse il dizionario Treccani, proverebbe
questa definizione per opportunismo:
<<Comportamento per cui, nella vita privata o pubblica, o nell’azione politica, si ritiene conveniente rinunciare a principî o ideali, e si scende spregiudicatamente a compromessi per tornaconto o comunque per trarre il massimo vantaggio dalle condizioni e dalle opportunità del momento… Con sign. meno negativo, la capacità di saper cogliere e sfruttare il momento opportuno, la buona occasione, anche se con danno dell’avversario (per es., in competizioni sportive).>>
In
effetti, in politica, il termine ha il significato solo negativo e
riconduce sempre ad un comportamento dettato dal vantaggio
individuale sostanzialmente amorale, mentre, nel calcio si dice “è
un grande opportunista” di un giocatore che, senza particolare
schema di gioco sia pronto a cogliere l’occasione per segnare una
rete e, quindi, con giudizio positivo.
Più
sfumata e polisemica è la definizione del termine ideologia: lo
stesso dizionario, dopo aver fornito la sua definizione etimologica (
scienza del pensiero antimetafisica) e quella data dal marxismo o
dalle scienze sociali (complesso di credenze filosofiche, religiose,
culturali di una classe o di una società particolari) ne aggiunge
una in senso spregiativo:
<< complesso di idee astratte, senza riscontro nella realtà, o mistificatorie e propagandistiche, cui viene opposta una visione obiettiva e pragmatica della realtà politica, economica e sociale>>
ma
nell’uso corrente ormai il termine ha solo questa valenza negativa
ed è una sorta di equivalente di “pregiudizio” e, per alcuni,
una sorta di edizione temporale delle credenze religiose. Ma in
questo modo di confonde il termine con un suo particolare uso.
Entriamo nel merito.
giovedì 19 aprile 2018
Il concetto di crisi in Marx - Paolo Vinci
Paolo
Vinci è
docente di Filosofia pratica presso la Facoltà di Filosofia
dell’Università “La Sapienza” di
Roma. http://www.iisfscuoladiroma.it
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/la-logica-di-hegel-una-grottesca.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/marx-hegel-ed-il-metodo-note.html
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/la-logica-di-hegel-una-grottesca.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/marx-hegel-ed-il-metodo-note.html
mercoledì 18 aprile 2018
Esiste davvero il negazionismo economico? - Guglielmo Forges Davanzati
Da: http://temi.repubblica.it/micromega-online/ - guglielmo.forges davanzati é un economista italiano.
In
un recente
articolo sul
blog lavoce.info, il prof. Guido Tabellini, ex Rettore
dell’Università Bocconi, propone un’entusiastica recensione di
un libro di due autori francesi – Pierre Cahuc e André Zylbrerger,
un vero best
seller –
sul
c.d. “negazionismo economico”. La tesi di fondo è che “la
conoscenza economica ha ora solide basi empiriche e le sue
prescrizioni sono diventate più affidabili” e ciò nonostante
“questi progressi sono spesso ignorati al di fuori della
disciplina, con la conseguenza che il dibattito di politica economica
è di frequente viziato da pregiudizi ideologici”.
È
evidente il presupposto dal quale Cahuc, Zylberger e e il prof.
Tabellini partono: l’Economia è una scienza esatta, esiste
un’unica ‘verità in Economia alla quale si arriva mediante un
processo di continua e progressiva eliminazione di errori, l’Economia
è una scienza sperimentale il cui statuto metodologico è (o deve
tendere a) quello delle scienze della natura.
Non
è una tesi nuova e le obiezioni rivolte a questo modo di concepire
l’Economia sono state e sono molteplici. Già nel 1900, Maffeo
Pantaleoni, economista italiano di orientamento liberista, ebbe a
dichiarare “In Economia esistono due scuole di pensiero: chi la
conosce e chi non la conosce”. Non è questa la sede per richiamare
i tanti argomenti contrari a questa posizione: è sufficiente
rilevare che in Economia, a differenza delle scienze della natura, è
impossibile replicare un esperimento[1].
Qui
è forse più interessante mettere in rilievo alcune conseguenza
implicite di questa posizione: conseguenze per certi aspetti
paradossali o contradditorie rispetto a ciò che Tabellini
scrive.
lunedì 16 aprile 2018
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - Renato Caputo
Da: Università
Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it) - renatocaputo insegna
storia e filosofia.
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/12/controstoria-del-secolo-breve-nazismo.html (I Parte)"Noi conosciamo un’unica scienza, la scienza della storia" (K. Marx e F. Engels)
Prima lezione
CONTROSTORIA
DEL SECOLO BREVE (II PARTE )
DAL SECONDO DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #1 Lezione - Prof. Renato Caputo
20/12/2017 (I incontro) IL SECONDO DOPOGUERRA: il nuovo assetto geo-politico mondiale; l'Onu; Il piano Marshall.
https://www.youtube.com/watch?v=xqwmVLypXWo&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #2 Lezione - Prof. Renato Caputo
27/12/2017 (II incontro) LA DIVISIONE DEL MONDO e LA GUERRA FREDDA: l'Italia dal 1945 al 1948; le democrazie popolari; il dopoguerra nell'Europa occidentale
https://www.youtube.com/watch?v=cbU9K8Z1Wo4&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #3 Lezione - Prof. Renato Caputo
3 gennaio 2018 (III Incontro) - GLI ANNI CINQUANTA NEL MONDO OCCIDENTALE: il sopravvento del moderatismo; gli Usa di Truman ed Eisenhower; i primi passi dell’integrazione dell’Europa centro-occidentale; le forze conservatrici al potere in Europa e in Giappone; l’Italia negli anni del "centrismo".
https://www.youtube.com/watch?v=iJXwACBarho&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #4 Lezione - Prof. Renato Caputo
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #5 Lezione - Prof. Renato Caputo
COESISTENZA PACIFICA, DECOLONIZZAZIONE E TERZO MONDO: Usa e Urss. dalla guerra fredda alla difficile coesistenza; la fine del colonialismo franco-britannico; il conflitto arabo-israeliano; decolonizzazione e Terzo mondo; la politica estera cinese
https://www.youtube.com/watch?v=rxVx4MxnSyo&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #6 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SESSANTA NEL MONDO OCCIDENTALE: gli Stati Uniti da Kennedy a Nixon; la rivoluzione cubana; l'Europa occidentale negli anni Sessanta; l'Italia dal "centro-sinistra" all'"autunno caldo"
https://www.youtube.com/watch?v=DNPG3VOZIIE&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #7 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SESSANTA NEL MONDO ORIENTALE: l'Urss da Kruscev a Breznev; la "primavera cecoslovacca" e la repressione sovietica; l’inasprimento del conflitto sino-sovietico; la rivoluzione culturale in Cina.
https://www.youtube.com/watch?v=wCJ_j2HWS5A
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #8 Lezione - Prof. Renato Caputo
L TERZO MONDO: L’India nel dopoguerra; la liberazione dell’Africa dal colonialismo; l’America latina dal populismo alle dittature militari; la guerra del Vietnam.
https://www.youtube.com/watch?v=ORXYb5SpH4c&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #9 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SETTANTA: gli Usa dall'omicidio dei Kennedy al Sessantotto; la Cina dopo la rivoluzione culturale; la crisi petrolifera del 1973.
https://www.youtube.com/watch?v=qjuydtoPbLg&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #10 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI OTTANTA
https://www.youtube.com/watch?v=7y20dRqW7Dg&feature=em-uploademail
DAL SECONDO DOPOGUERRA AI GIORNI NOSTRI
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #1 Lezione - Prof. Renato Caputo
20/12/2017 (I incontro) IL SECONDO DOPOGUERRA: il nuovo assetto geo-politico mondiale; l'Onu; Il piano Marshall.
https://www.youtube.com/watch?v=xqwmVLypXWo&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #2 Lezione - Prof. Renato Caputo
27/12/2017 (II incontro) LA DIVISIONE DEL MONDO e LA GUERRA FREDDA: l'Italia dal 1945 al 1948; le democrazie popolari; il dopoguerra nell'Europa occidentale
https://www.youtube.com/watch?v=cbU9K8Z1Wo4&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #3 Lezione - Prof. Renato Caputo
3 gennaio 2018 (III Incontro) - GLI ANNI CINQUANTA NEL MONDO OCCIDENTALE: il sopravvento del moderatismo; gli Usa di Truman ed Eisenhower; i primi passi dell’integrazione dell’Europa centro-occidentale; le forze conservatrici al potere in Europa e in Giappone; l’Italia negli anni del "centrismo".
https://www.youtube.com/watch?v=iJXwACBarho&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #4 Lezione - Prof. Renato Caputo
(IV incontro) - i paesi in
transizione al socialismo negli anni cinquanta, relatore prof. Renato
Caputo, per Università popolare Antonio Gramsci, anno accademico
2017-2018
https://www.facebook.com/unigramsci/videos/2093336267571138/ Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #5 Lezione - Prof. Renato Caputo
COESISTENZA PACIFICA, DECOLONIZZAZIONE E TERZO MONDO: Usa e Urss. dalla guerra fredda alla difficile coesistenza; la fine del colonialismo franco-britannico; il conflitto arabo-israeliano; decolonizzazione e Terzo mondo; la politica estera cinese
https://www.youtube.com/watch?v=rxVx4MxnSyo&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #6 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SESSANTA NEL MONDO OCCIDENTALE: gli Stati Uniti da Kennedy a Nixon; la rivoluzione cubana; l'Europa occidentale negli anni Sessanta; l'Italia dal "centro-sinistra" all'"autunno caldo"
https://www.youtube.com/watch?v=DNPG3VOZIIE&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #7 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SESSANTA NEL MONDO ORIENTALE: l'Urss da Kruscev a Breznev; la "primavera cecoslovacca" e la repressione sovietica; l’inasprimento del conflitto sino-sovietico; la rivoluzione culturale in Cina.
https://www.youtube.com/watch?v=wCJ_j2HWS5A
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #8 Lezione - Prof. Renato Caputo
L TERZO MONDO: L’India nel dopoguerra; la liberazione dell’Africa dal colonialismo; l’America latina dal populismo alle dittature militari; la guerra del Vietnam.
https://www.youtube.com/watch?v=ORXYb5SpH4c&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #9 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI SETTANTA: gli Usa dall'omicidio dei Kennedy al Sessantotto; la Cina dopo la rivoluzione culturale; la crisi petrolifera del 1973.
https://www.youtube.com/watch?v=qjuydtoPbLg&feature=em-uploademail
Unigramsci - Controstoria del Secolo Breve (II Parte) - #10 Lezione - Prof. Renato Caputo
GLI ANNI OTTANTA
https://www.youtube.com/watch?v=7y20dRqW7Dg&feature=em-uploademail
11.
(7 marzo) GLI ANNI NOVANTA: gli Stati Uniti d’America sola grande
potenza mondiale; i nuovi termini della questione arabo-israeliana; i
nuovi conflitti internazionali dopo la fine della guerra fredda.
https://www.youtube.com/watch?v=i6i0REdMcw4
https://www.youtube.com/watch?v=i6i0REdMcw4
12.
(14 marzo) IL PRIMO DECENNIO DEL XXI SECOLO: i nuovi termini della
questione arabo-israeliana; i nuovi conflitti internazionali dopo la
fine della guerra fredda; il mondo alle soglie del terzo
millennio.
https://www.youtube.com/watch?v=zFwMtsZQ2AM
https://www.youtube.com/watch?v=zFwMtsZQ2AM
13. (21 marzo) I NOSTRI GIORNI: il radicalismo islamico; la casa comune europea.
https://www.youtube.com/watch?v=fKct67p7XGA
14. (28 marzo) LA STORIA D’ITALIA DAGLI ANNI SETTANTA AGLI OTTANTA: il rinnovamento della società italiana; la strategia della tensione; il terrorismo; la crisi economica.
https://www.youtube.com/watch?v=Rv3P2-bWPX8
15. (4 aprile) LA STORIA DI ITALIA DAGLI ANNI NOVANTA AI GIORNI NOSTRI: scandali e questione morale; l’Italia negli anni novanta; il primo decennio del ventunesimo secolo.
domenica 15 aprile 2018
Riflessioni 10... - Stefano Garroni
Da: mirko.bertasi - Stefano_Garroni è
stato un filosofo italiano. - Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/04/riflessioni-9-stefano-garroni.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2017/04/locke-e-dintorni-stefano-garroni.html
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Sul
materialismo
Con
l’espressione <materialismo volgare> (particolarmente
frequente nella letteratura marxista –basti pensare, per fare un
solo esempio,
al
Materialismo ed empiriocriticismo, scritto da Lenin), si intende
una
certa immagine del mondo, a cui si lega una determinata maniera di
concepire
la conoscenza scientifica.
Il
<materialismo volgare> ha una lunga storia ed in epoca moderna
domina
il pensiero scientifico e filosofico: di esso il filosofo
inglese
secentesco John Locke in particolare offrì, nel suo Saggio sulla
conoscenza umana, una rappresentazione perspicua.
Con
questo scritto, intendo esporre appunto tale rappresentazione, qual è
contenuta nel libro 2° del Saggio citato –ma, in realtà, il mio
obiettivo ha una più lunga gittata: mi interessa, infatti, precisare
attraverso Locke cosa sia il <materialismo volgare> per
iniziare una sorta di cammino di avvicinamento al Materialismo ed
empiriocriticismo, che Lenin scrisse e che divenne il testo
epistemologico fondamentale del marxismo terzointernazionalista.
Ma
torniamo a Locke, precisando che leggo il testo nell’edizione
inglese della Everyman Paperback, a cura di J.W.Yolton, pubblicato a
Londra nel 1965.
Così
si legge nel paragrafo (d’ora in avanti prf) 1 del libro 2° del
Saggio lockiano: 1.“…riguardo alle semplici idee di
sensazione, tutto ciò che è naturalmente costituito in modo da
esser capace di impressionare i nostri sensi, produce nella mente
(mind) una percezione ed al tempo stesso determina nell’intelletto
(understanding) un’ idea semplice, della quale, indipendentemente
dalla sua causa esterna, quando la nostra facoltà di discernimento,
ne prende cognizione (notice), viene contemplata (to look on) e
considerata come se fosse una positiva idea nell’intelletto, così
come qualunque altra, mentre forse la causa di essa non è altro che
una privazione del soggetto.”
Schematizziamo:
(a) c’è qualcosa che è naturalmente costruito in modo tale, da
impressionare i nostri sensi, producendo così una percezione nella
mente e una cognizione, per la mediazione del nostro intelletto. (b)
esiste, dunque, un mondo esterno ed indipendente dalla nostra volontà
e facoltà conoscitiva; (c) quando tale mondo impressiona la nostra
mente e, mediatamente, pone in movimento il nostro intelletto, in noi
c’è la tendenza a concepire quella impressione come qualcosa di
positivo e non come manifestazione di una mancanza della ‘cosa’,
che ci impressiona. Per fare un esempio, se siamo impressionati da un
che di inerte, tendiamo a concepire quel qualcosa come dotato di una
qualità determinata (l’inerzia) e non invece come qualcosa che
manca di movimento. In questa maniera, una negatività (l’inerzia)
viene scambiata da noi come una proprietà positiva e non come
mancanza. Distinguere le proprietà positive da un lato e le mancanze
dall’altro, è fondamentale, se vogliamo comprendere che tipo di
particelle e quale organizzazione le caratterizza, nel caso di una
qualità positiva o, invece, di una privazione.
(a)
Come si vede, Locke ribadisce l’esistenza di un mondo esterno
all’uomo e l‘origine obiettiva delle percezioni, nel senso che
esse dipendono dalla presenza o meno di un tipo di particelle (gli
atomi) e della loro organizzazione.
Per
chiarire ancora meglio, consideriamo il prf 3, nel qual leggiamo: (b)
Un pittore o un tintore, che pure non si interroga mai circa le loro
cause, ha l’idea di bianco e di nero e degli altri colori,
distintamente, chiaramente, perfettamente nel suo intelletto– e
forse
più
distintamente del filosofo, che si è occupato nel considerar la loro
natura e che ritiene di conoscere in che misura ognuna di esse è,
nella propria causa, positiva o privativa; nella mente del pittore o
tintore l’idea di nero è altrettanto positiva di quella di bianco,
per quanto la causa di quel colore possa essere, nel mondo esterno,
solo una privazione.
Nel
prf successivo Locke chiama in cusa un concetto assai diffuso tra Sei
e Settecento: quello di spiriti vitali, che si inscrive, anch’esso,
in una prospettiva di matteralismo meccanicistico o corpuscolare, che
è quella di cui Locke è grane sostenitore. Così leggiamo nel prf
4: “Se mio scopo fosse, nella presente occasione, di indagare le
cause naturali e il modo della percezione, offrirei la spiegazione
del perché una causa privativa possa, almeno in alcuni casi,
produrre un’idea positiva, ovvero che essendo tutte le percezioni
prodotte in noi a differenti livelli e modi di movimento nei nostri
spiriti vitali, variamente agitati dagli oggetti esterni,
l’abolizione di un precedente movimento deve necessariamente
produrre una nuova sensazione come la variazione o l’incremento di
essa, così introducendo una nuova idea, che dipende unicamente da un
differente movimento degli spiriti animali nell’organo in
questione.”
Per
concludere, possiamo dire che il materialismo meccanicistico ( o
volgare, nella terminologia marxista) non esclude –anzi implica-
una
specifica
attività della mente e dell’intelletto umani, come anche una
riduzione della materia in corpuscoli o atomi che, a secondo della
loro organizzazione, colpiscono variamente l’apparato psichico o
mentale dell’uomo.
aprile 2012
aprile 2012
sabato 14 aprile 2018
"La Tenda di Pitagora" - Carlo Sini
Lezione 0 - "La Tenda di Pitagora":
Lezione 1 - “Il boccio, il fiore, il frutto”: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/02/il-boccio-il-fiore-il-frutto-carlo-sini.html
Lezione
2 - "La notte dalle vacche nere": https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/03/la-notte-dalle-vacche-nere-carlo-sini.html
venerdì 13 aprile 2018
Chi sta preparando la guerra? - Alessandra Ciattini
Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini insegna Antropologia culturale alla Sapienza.
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/04/la-pietra-dinciampo-siriana-orazio-di.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/10/le-pipeline-in-siria-e-iraq-il-vero.html
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/04/la-pietra-dinciampo-siriana-orazio-di.html
https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/10/le-pipeline-in-siria-e-iraq-il-vero.html
Siamo entrati in una nuova Guerra fredda che potrebbe sfociare in una guerra vera e propria.
Come è noto, Papa Bergoglio ha dichiarato che si sta già combattendo la terza guerra mondiale, ma a pezzi, ossia in diversi luoghi simultaneamente. Però, come tutti i papi, si è dimenticato di indicare chi sono i veri colpevoli di questo immane disastro, al di là della responsabilità generica da attribuire a tutti gli esseri umani.
A differenza del papa, noi invece siamo interessati a scoprire i veri responsabili, analizzando alcuni degli eventi più gravi in questo senso che si stanno verificando sotto i nostri stessi occhi e che però non sono notati dall’uomo comune distratto, né ricomposti in un disegno d’insieme dai mass media egemoni.
In primo luogo, sulla base di quanto scrive Manlio Dinucci, ricorderò che nel Rapporto del Pentagono 2018 si può leggere che la Russia viola i confini delle nazioni limitrofe ed esercita il potere di veto sulle decisioni dei suoi vicini. A ciò il Rapporto aggiunge: “Il modo più sicuro di prevenire la guerra è di essere preparati a vincerne una”. Con queste finalità il Pentagono chiede ai paesi alleati di aumentare le spese militari per rendere la NATO più potente.
Questi temi sono stati tutti ignorati dagli squallidi contendenti della campagna elettorale italiana, che hanno anche evitato di parlare dei contingenti militari italiani stanziati a ridosso della Russia e delle nuove bombe nucleari B61-12. Queste ultime saranno presto posizionate in Italia al posto delle B61 già presenti (circa 70). Come scrive sempre Dinucci: “La B61-12… è una nuova arma: ha una testata nucleare a quattro opzioni di potenza selezionabili a seconda dell’obiettivo da colpire; un sistema di guida che permette di sganciarla non in verticale, ma a distanza dall’obiettivo; la capacità di penetrare nel terreno per distruggere i bunker dei centri di comando in un first strike nucleare”.
Nel luglio del 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha elaborato un trattato con lo scopo di individuare uno strumento legalmente vincolante atto a proibire la fabbricazione e l’impiego delle armi nucleari, a favore del quale hanno votato 122 paesi. Gli Stati dotati di armi nucleari, inclusi i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, non hanno partecipato ai negoziati né alla votazione. Alcuni paesi, come Cuba, Venezuela, Messico, Palestina, Tailandia lo hanno già ratificato, mentre i 29 paesi della Nato hanno dichiarato che il trattato ignora i pericoli che oggi il mondo deve fronteggiare, ossia la Corea del Nord. Esso entrerà in vigore dopo che sarà firmato e ratificato da 50 paesi.
giovedì 12 aprile 2018
"Fenomenologia ed esistenzialismo - Husserl"- Paolo Vinci
Da: AccademiaIISF - Paolo
Vinci è
docente di Filosofia pratica presso la Facoltà di Filosofia
dell’Università “La Sapienza” di Roma. http://www.iisfscuoladiroma.it
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/08/la-logica-di-hegel-una-grottesca.html
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martedì 10 aprile 2018
1978: “LA SVOLTA DELL’EUR”
Da: http://tempofertile.blogspot.it - http://www.pietroichino.it - https://www.ilpost.it
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/04/7-aprile-una-interpretazione-degli-anni.html
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2018/04/7-aprile-una-interpretazione-degli-anni.html
IL Contesto: 1977/78 un paio d'anni particolarmente difficili.
il 15 gennaio 1977, ad un convegno di intellettuali al teatro Eliseo di Roma, Berlinguer lancia la "politica dell'austerià" - [https://www.ilpost.it/2010/08/27/berlinguer-austerita/];
il 26 gennaio 1977, per "frenare l’inflazione e difendere la moneta attraverso il contenimento del costo del lavoro e l’aumento della produttività”, CGIL-CISL-UIL firmano un accordo con la Confindustria che prevedeva l’eliminazione degli scatti futuri di contingenza dal conteggio del TFR e l’abolizione di sette festività, inoltre aumenta l'orario di lavoro;
il 17 febbraio 1977 Lama parla all’università La Sapienza di Roma, ma è violentemente contestato da studenti dell’Autonomia in lotta contro la riforma Malfatti. Seguono scontri fra servizio d’ordine del PCI e studenti, e Lama è costretto a fuggire.
Disordini alla Sapienza nel giugno 1977 per "favorire l’occupazione” viene varato il “contratto di formazione lavoro” che avvia in Italia il processo di precarizzazione e frantumazione del rapporto di lavoro che farà molta strada da allora;
la nuova linea proposta da Lama nell'intervista è ratificata, dopo un'ampia discussione nelle diverse federazioni, dall'Assemblea della CGIL-CISL-UIL che si svolge nel quartiere romano dell’EUR;
il 28 febbraio 1978, Aldo Moro avanza finalmente all'assemblea delle DC l'ipotesi di un futuro governo con il PCI;
il 16 marzo 1978, Aldo Moro è rapito dalle Brigate Rosse mentre si reca al giuramento del governo Andreotti (monocolore DC) che vede il decisivo appoggio esterno del PCI;
il 9 maggio Aldo Moro è ritrovato ucciso;
il 13 dicembre 1978 l'Italia ratifica, con il voto contrario del PCI annunciato da un vigoroso discorso [http://tempofertile.blogspot.com/2014/03/giorgio-napolitano-il-rilevante.html] di Giorgio Napolitano l'adesione allo SME.
L'intervista a Luciano Lama, a cura di Eugenio Scalfari - la Repubblica il 24 gennaio 1978
1978: In un momento di crisi economica nazionale grave il Segretario Generale della CGIL illustra le basi teoriche e i contenuti pratici della "SVOLTA DELL'EUR" che vede in quel periodo impegnate unitariamente CGIL, CISL, UIL.
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