La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
martedì 4 febbraio 2020
Perchè l'uccisione di Soleimani è un "omicidio di stato"? - Intervista a Alberto Bradanini
giovedì 2 maggio 2019
- La Nuova Era cinese tra declino Usa e debolezze Ue -
Da: https://jacobinitalia.it -
Vedi anche: - OLTRE LA GRANDE MURAGLIA. LA CINA E' DAVVERO UN PERICOLO? -
Leggi anche: Questioni relative allo sviluppo e alla persistenza nel socialismo con caratteristiche cinesi - Xi Jinping
Come usare il capitalismo nell'ottica del socialismo - Deng Xiaoping
Il modello cinese, il dominio della politica sull’economia e la piena sovranità politica spiegati dall'ex ambasciatore Alberto Bradanini
sabato 24 giugno 2023
A lezione di Geopolitica con Alberto Bradanini
domenica 13 febbraio 2022
Il Patto Sino Russo: un nuovo bipolarismo? - Aldo Giannuli
Tra l’Ucraina e il Kazakistan: ipotesi di una guerra nel cuore dell’Europa? - Alessandra Ciattini
La nuova via della seta. Un progetto per molti obiettivi - Vladimiro Giacché
sabato 26 febbraio 2022
Storia della NATO - Aldo Giannuli
lunedì 24 febbraio 2020
IRAN / USA. Un futuro incerto - Orazio Di Mauro
L’ascesa iraniana da potenza regionale a potenza sovraregionale.
mercoledì 30 marzo 2022
Le relazioni Cina-Russia secondo gli Usa - Alessandra Ciattini
Vedi anche: Il Patto Sino Russo: un nuovo bipolarismo? - Aldo Giannuli
venerdì 8 marzo 2019
- OLTRE LA GRANDE MURAGLIA. LA CINA E' DAVVERO UN PERICOLO? -
Leggi anche: - La Nuova Era cinese tra declino Usa e debolezze Ue -
lunedì 10 gennaio 2022
La nascita dell’Aukus (alleanza Australia-Gran Bretagna-Stati Uniti) e la guerra fredda americana contro la Repubblica Popolare Cinese - Alberto Bradanini
Vedi anche: - OLTRE LA GRANDE MURAGLIA. LA CINA E' DAVVERO UN PERICOLO? -
Leggi anche: - La Nuova Era cinese tra declino Usa e debolezze Ue -
Il tema è complesso, lo spazio limitato per definizione e alcuni passaggi appariranno apodittici. D’altro canto, tale percorso guadagna in limpidezza e posizionamento, specie quando si ha a che fare con temi cruciali come la pace, la guerra e il futuro del mondo.
Già nel V secolo a.C., Confucio aveva rilevata la necessità di procedere a una rettificazione dei nomi. Se questi sono manipolati e non riflettono la realtà – egli rimarcava – il loro uso è fonte di malintesi, un dialogo autentico tra gli uomini diviene impossibile e la vita sociale ne risente in profondità.
Giacomo Leopardi osservava al riguardo: “I buoni e i generosi sogliono essere odiatissimi perché chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. Cosicché, mentre chi fa male ottiene ricchezze e potenza, chi lo nomina è trascinato sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a soffrire qualunque cosa dagli altri o dal cielo, purché a parole ne siano salvi”.
In un suo scritto, Malcom X afferma che “se non si fa attenzione, i media ci fanno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”. E questo vale anche per le nazioni.
Semplificando un po’, ma a vantaggio della chiarezza, gli Stati Uniti, a partire da Reagan essenzialmente – alla luce di un relativo ridimensionamento sulla scena mondiale – hanno gradualmente imposto una militarizzazione delle relazioni internazionali (colpi di stato, invasioni, sanzioni e interferenze di vario genere, in Europa un azzardato avanzamento della Nato verso Est, in violazione degli accordi a suo tempo definiti tra Bush padre e Gorbaciov, e via dicendo). Non che con Reagan, e ancor prima, tale caratteristica fosse assente, ma questa era attenuata da una maggiore attenzione alla dimensione politica, e dunque un minor ricorso all’uso della forza.