Ninna Nanna - Bertolt Brecht (1932)
VIDEO
Da:
“Bertolt Brecht. Poesie politiche ”, a cura di Enrico Ganni,
Einaudi 2006 (2014) -
Versi
di Bertolt Brecht. Musica
di Hanns
Eisler In
“Historische Recordings 1931-1933”
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=49123
https://www.facebook.com/notes/244950772197993/
Ninna
Nanna
Quando ti portavo in seno
eran tempi duri, lo sai bene,
“questo piccolo, mi dicevo sempre,
verrà al mondo in un mondo di pene”
e ho giurato di fare di tutto
perchè almeno tu sapessi cosa fare,
perchè il mondo che ti accoglie così male,
tu lo possa almeno un po’ migliorare.
E vedevo montagne di carbone,
ben difese dalla polizia,
“quando avrà freddo mio figlio, mi dicevo,
penserà lui a portarle via”.
E vedevo nelle vetrine il pane,
vedevo gli occhi di chi pane non ha,
“quando avrà fame mio figlio, mi dicevo,
a spaccare quei vetri penserà”.
Quando ti portavo in seno,
mi dicevo “tra poco nascerai,
sarai bello giusto e forte
e nessuno fermarti potrà mai”.
Quando tu sei nato, i tuoi fratelli piangevano per la fame
e domandavano pane,
quando tu sei nato, non si avevano soldi per il gas
e sei venuto al mondo al buio,
quando ti aspettavo con tuo padre, ogni sera
parlavamo di te,
ma per il dottore soldi non ce n’erano
ci servivano per comprare il pane.
Quando ti abbiam fatto, proprio più non c’era
la speranza di trovare lavoro
e soltanto Marx e Lenin alla gente come noi
parlavano di un futuro.
O figlio, al mondo c’è gente che prepara,
per quando sarai grande, un bastone per te
perché tu sei di quelli nati per la catena
e per i quali al mondo altro posto non c’è.
Tu forse non sei il più bello e il più forte,
per te non ho soldi e non voglio preghiere,
ma tu sei mio figlio e non dovrai sprecare
il poco tempo che ti è dato sulla terra.
Di notte sento le tu manine strette a pugno accanto a me
e penso allora che qualcuno già
sta preparando l’arma destinata a te.
La tua mamma non ti ha mai detto
che sei il più forte, che sei il più bello,
ma neppure ti ha messo al mondo
perché tu sia fatto carne da macello.
Ricorda, figlio, che solo coi tuoi simili
i prepotenti vincere potrai.
E tu ed io e tutti quelli come noi
devono lottare.
Perché in questo mondo, in cui vivrai anche tu,
sfruttati e sfruttatori non ce ne siano più!
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