Risposta: Si tratta di far moltiplicare in bioreattori in condizioni definite le cellule del muscolo bovino, provenienti da cellule staminali (le cellule muscolari adulte difficilmente si moltiplicano). La massa ottenuta viene lavorata tecnologicamente per produrre consistenza, forma e gusto desiderato, non molto diversamente da come si fa con le proteine della soia.
Domanda: È presente oggi sul mercato la carne sintetica?
Risposta: Ad oggi siamo ancora in ambito di ricerca e comunque prima della commercializzazione si dovrà seguire un iter di approvazione per garantirne la non nocività alla salute, giacché essa rientra nella categoria dei Novel Food, ossia prodotti alimentari privi di una storia di consumo, quindi poco sperimentati.
Domanda: Gli animali non vengono, dunque, macellati? Quali vantaggi ne derivano?
Risposta: Attualmente la coltura delle cellule della carne sintetica avviene con l’impiego del siero di vitello, necessario per la crescita del tessuto, per cui la carne sintetica implica comunque l’abbattimento animale. È presumibile, tuttavia, che in un futuro prossimo sia possibile utilizzare un siero “sintetico”, con aminoacidi prodotti da idrolisati proteici di origine vegetale, con costi comunque elevati.
Domanda: Quindi, non c’è una diminuzione dei costi?
Risposta: Ad oggi il costo della carne sintetica è molto più alto di quello della carne di origine animale. Tuttavia, non è possibile escludere che in futuro sia possibile ridurre i costi e che la carne sintetica diventi competitiva.