Da:
http://www.resistenze.org
Alcune verità sulla storia sovietica
A proposito di storia sovietica importanti contributi sono venuti dai seguenti storici anglosassoni, docenti di prestigiose università, che hanno attinto alle fonti documentarie, accessibili dopo la perestroika e il crollo dell’URSS.
Ho letto con qualche fatica in inglese i seguenti volumi e articoli.
S. Fitzpatrick The cultural front. Power and revolutionary Russia Cornell University Press 1992
S. Fitzpatrick Educational level and social mobility in Soviet Union 1921-1934 Cambridge University Press 1979
J A Getty Origin of great purges: the soviet communist party reconsidered 1933-1938 Cambridge University Press 1999
J A Getty R T Manning Stalinist terror: new perspectives CambridgeUniversityPress 1993
S G Wheatcroft Toward explaining the changing levels of Stalinist repression in 1930s. mass killing Europe-Asia studies 51;113-145.1999
S G Wheatcroft Victims of Stalinism and the Soviet Secret Police. The comparability and reliability of archival data. Not the last word Europe-Asia Studies 51; 515-545, 1999
R W Davies M Harrison, S G Wheatcroft The economic transformation in Soviet Union 1914-1945 Cambridge University Press 1994
Poiché è mia abitudine documentarmi in modo imparziale aggiungo che ho letto i seguenti libri sulle vicende sovietiche di vittime delle repressioni o di autori anti sovietici o di oppositori di Stalin:
L’arcipelago gulag di Solzhenitzin, Il grande terrore di R.Conquest, Lo Stalinismo di R. Medvedev, Il lungo terrore di F. Bettanin, L’epoca e i lupi di N. Mandelstam, Ho amato Bucharin di Anna Larina, moglie di Bucharin, Il redivivo tiburtino di D. Corneli, Viaggio nella vertigine di Natalia Ginsburg. Ho letto anche la biografia di Bucharin di Stephen Cohen e buona parte delle opere di Trotzki, in particolare La mia vita, La rivoluzione tradita, Storia della rivoluzione russa.
Va precisato che le opere di Conquest, Medvedev, Bettanin e Solzhenitsin sono state scritte e pubblicate prima dell’apertura degli archivi dello stato sovietico e in particolare degli organi giudiziari e del KGB, responsabili della repressione e delle condanne degli oppositori veri o presunti del regime; esse, soltanto per questo, sono largamente inattendibili, in quanto non fondate su adeguata documentazione.
Prima ancora che si arrivasse ad una corretta documentazione a me parvero scarsamente fondate le cifre dei suddetti autori sulle vittime del comunismo in URSS, spesso usate dai corifei del sistema capitalistico per liquidare, con la condanna dell’esperienza sovietica, ogni progetto e velleità di proposta alternativa alla società capitalistica.