La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
L’elezione di un nuovo papa suscita inevitabilmente grande interesse per il ruolo internazionale che questa figura ricopre, in particolare in Italia anche se la tendenza recente è quella di eleggere papi non italiani1. È evidente che, pur condividendo determinati principi di fondo, ci si può schierare assai differentemente (diciamo che i comunisti ne sanno qualcosa). Per quanto concerne la cosiddetta dottrina sociale delle chiesa questi principi di fondo sono ben chiari, espressi in molti documenti e sviluppati con coerenza di impianto nel corso del Novecento. Essi consentono un vasto arco di “appoggi” possibili che possono spostare l’operato pontifico più a destra o sinistra; tuttavia nessun papa ha mai messo in dubbio le basi generali di quell’impianto.
Se dunque bisogna salutare con il giusto apprezzamento posizionamenti più sinistra di taluni rispetto a talaltri, non bisogna nemmeno confondersi sulle questioni di principio.
La seconda precisazione è che quanto si va a tentare di spiegare riguarda la posizione ufficiale della gerarchia ecclesiastica e non concerne necessariamente le mille anime popolari del cattolicesimo sociale. Si sa bene però le gerarchie hanno uno stretto controllo sulla faccia “ufficiale” di santa romana chiesa.
Alessandra Ciattini e Giulio Chinappi discutono sulla natura del Vaticano e sul pontificato di Papa Francesco. Il video è stato realizzato prima dell’elezione di Leone XIV.
Con nuovi record di capacità eolica e fotovoltaica, la produzione di energia pulita in Cina supera per la prima volta il termoelettrico, confermando la sua leadership nella transizione verde globale. Il Paese mantiene impegni climatici, promuove soluzioni multilaterali e spinge innovazione sostenibile, offrendo certezze al mondo.
Secondo i dati più recenti dell’Agenzia Nazionale per l’Energia, alla fine di marzo la capacità installata di energia eolica e fotovoltaica in Cina ha raggiunto gli 1,482 miliardi di kilowatt, superando per la prima volta nella storia quella termoelettrica. Questo traguardo richiama alla mente il sorpasso registrato alla fine del 2023, quando la capacità installata di generazione di energia non fossile aveva superato quella termoelettrica, e quello del 2024, quando la potenza rinnovabile totale – compresi eolico, solare e biomassa – ha oltrepassato le installazioni a carbone. Oggi, le centrali eoliche e solari hanno raggiunto un nuovo livello, diventando una pietra miliare nella transizione verde e a basse emissioni della Cina. Tutto ciò testimonia la determinazione con cui il Paese persegue i propri obiettivi e il senso di responsabilità di una grande potenza, che considera il futuro dell’umanità e il benessere dei propri cittadini.
L’Agence France-Presse ha sottolineato che il sorpasso storico delle energie eolica e solare sulle centrali termoelettriche indica come il settore energetico cinese stia attraversando una “trasformazione strutturale” e che le emissioni di carbonio siano ormai vicine al loro picco. In meno di un decennio e mezzo, la Cina ha guidato la propria transizione energetica accelerandola senza precedenti: ha raggiunto quasi sei anni prima del previsto l’obiettivo di 1.200 gigawatt di capacità eolica e solare fissato per il 2030, e nel 2024 ha realizzato un incremento record di 357 gigawatt, dieci volte quello registrato negli Stati Uniti. All’ultimo Salone Internazionale dell’Automobile di Shanghai, alcuni media europei hanno riconosciuto che l’autonomia delle batterie dei veicoli elettrici non rappresenta più un problema, e che la vera attesa è ora legata all’arrivo della guida autonoma. Fuori dalla Cina, l’interesse per lo sviluppo verde cinese è passato dal dubbio sul “se” fosse realizzabile alla curiosità sul “quando” lo sarà.
Vice Presidente dell’Accademia Russa delle Scienze dei Missili e dell’Artiglieria per la Politica dell’Informazione, Konstantin Sivkov ha pubblicato un lungo articolo nel quale analizza i fallimenti dell’esercito ucraino, paragonabili a quelli registrati dai nazisti nel 1943 contro l’Unione Sovietica.Di seguito la traduzione dell’articolo.
Gli obiettivi dell’offensiva dell’esercito ucraino nell’estate del 2023 e le dimensioni dei gruppi combattenti formati per portarla avanti sono in certo modo paragonabili a quanto l’esercito tedesco mise in campo per la sua Operazione Cittadella (Unternehmen Zitadelle, ndt) nel 1943. Questo ci dà i motivi per chiamare l’offensiva di Kiev nell’estate del 2023 Operazione Cittadella 2.0.
Considerando le sue conseguenze militari-politiche, il fallimento dell’Operazione Cittadella 2.0 ha significato non solo la sconfitta militare-strategica dell’esercito ucraino ma anche il crollo della blitzkrieg ibrida consolidata dell’Occidente.
Possiamo affermare con audacia che la cosiddetta controffensiva tentata dall’esercito ucraino nell’estate del 2023 è stato un evento contro il quale tutti gli altri sviluppi difficilmente avrebbero potuto attrarre così tanta attenzione. Non è sorprendente, perché questa controffensiva era di fondamentale importanza nello scontro tra Occidente e Russia poiché il suo esito ha in gran parte plasmato non solo la situazione nell’area dell’operazione militare speciale, Russia e Ucraina, ma anche le tendenze della situazione globale in cambiamento.
Pertanto, è del tutto naturale che tutti i principali media abbiano prestato molta attenzione ai fronti dell’operazione militare speciale, fornendo dettagli sulla situazione tattica nelle principali aree di prima linea. Tuttavia, le fonti aperte di informazione non hanno ancora offerto un’analisi operativo-strategica di questo evento chiave dell’anno scorso almeno a grandi linee. Questa analisi è forse disponibile nella letteratura classificata speciale, ma è inaccessibile al pubblico in generale. Ecco perché è necessaria una rassegna operativo-strategica degli eventi che si sono verificati nell’estate del 2023 nelle fonti di informazione aperte, poiché questo sforzo è vitale affinché la nostra gente comprenda la loro portata e importanza. Oltre all’aspetto operativo-strategico propriamente detto, dovremmo prestare attenzione alle implicazioni militari-politiche di questi sviluppi. È del tutto naturale che difficilmente possiamo fare un’analisi così dettagliata all’interno di un unico articolo e, pertanto, ci concentreremo sugli aspetti più importanti che mostrano la dimensione e l’importanza di questi eventi.
Fabrizio Chiodo laureato in Chimica e tecnologie farmaceutiche nel 2008 a Palermo, ha effettuato un dottorato di ricerca in Spagna (San Sebastian) in chimica applicata (chimica ed immunologia dei carboidrati). Dal 2013 ha lavorato in Olanda in diversi Medical Centers (Leiden ed Amsterdam) su progetti personali (grant e borse di studio per progetti indipendenti) con un focus su interazioni tra patogeno ed ospite (mediate da carboidrati) soprattutto nel contesto dei vaccini. Lavora a ponte tra chimica biologica ed il sistema innato ed adattativo, sempre con un focus su carboidrati e vaccini (ma anche tumor immunology). Dal 2014 collabora attivamente con Istituto vaccini Finlay di Havana, e dal 2014 è Professore alla Facoltà di chimica di Havana. Al momento e' ricercatore al Amsterdam Medical Center e da fine 2020 e' rientrato in Italia come ricercatore a tempo indeterminato al CNR di Pozzuoli (Istituto di Chimica Biomolecolare). Su twitter è @FabrizioChiodo
Nel corso della pandemia di Covid-19, Cuba ha ottenuto grandi vittorie dimostrando al mondo l'altissima preparazione del suo personale medico e scientifico. Ne parliamo con Fabrizio Chiodo, ricercatore italiano che dal 2014 collabora con l'Instituto Finlay de Vacunas de L'Avana.