lunedì 10 marzo 2025

Grazie, Volodymir Zelensky! - Massimo Zucchetti

Da: facebook.com/Massimo Zucchetti - Massimo Zucchetti è professore ordinario dal 2000 presso il Politecnico di Torino, Dipartimento di Energia. Attualmente è docente di Radiation Protection, Tecnologie Nucleari, Storia dell’energia, Centrali nucleari. - Massimo Zucchetti - https://zucchett.wordpress.com - 

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Dopo la criminale uscita di Macron, uno in cui il complesso di Edipo si mescola con la Grandeur, che aveva detto - traduco per i peggior sordi che non vogliono sentire - di offrire agli Europei il suo “ombrello nucleare”, cioè con le sue maledette 290 bombe atomiche, scatenare un conflitto nucleare per “far vincere” la guerra al suo Zelensky, debbo confessare che non sapevo più a che Santo Votarmi. 

Pochi giorni prima, infatti, la autocrate a capo dell'Unione Europea - la VonDerQuarchecosa che ho condannato alla damnatio memoriae e quindi non nomino - aveva colto la palla al balzo e lanciato uno stupendo programmone che soddisfaceva appieno i suoi clientes, dal titolo "REARM Europe" o qualcosa di simile: 800 diconsi 800 miliardi di euro di nostri soldi spesi in armi, per provare a fare lei la Trump e "sostenere" Zelly, confermato "campione della democrazia". Perché Autocrate? Perché ha fatto in modo che questo suo bel piano-rapina non passasse dal Parlamento per l'approvazione. Va beh: è il Parlamento Europeo, infestato da pseudopolitici giubilati in patria e strapagati per occuparsi di inutilitilia, ma dentro il quale sopravvivono persone dotate di un minimo di mancanza d'ignoranza, e che avevano detto che "costava troppo". Non che fosse una pazzia criminale, no: che costava troppo. 

Putin non l'aveva presa sul ridere. Come ho scritto, pur essendo a capo di una inerme nazione dotata di sole 6000 testate nucleari, sembra saper bene che basta anche una sola bomba atomica a scatenare una catastrofe inimmaginabile, milioni di morti, distruzione e sofferenze indescrivibili, una inevitabile risposta, e la terza guerra mondiale: tutta l’Europa ridotta ad una immensa unica tomba infernale radioattiva. 

Ha ammonito in un suo calmo ma duro discorso: "guardate che la Russia non ha alcuna intenzione di farvi la guerra, cari Europei, ma se ci venite a cercare, guardate che ci trovate, come possono ben testimoniarvi Napoleone e H*tler. Lavorate per la pace, non per la guerra". Azzo, non venisse da quello della Cecenia 2003, sarebbe un discorso da Nobel per la Pace, no? 

Persino il nuovo eroe guerriero Michele Serra, che con Calenda (CALENDA!) guiderebbe la manifestazione interventista del 15 marzo, dalle pagine del "Volkischer Beobachter", o del "Popolo d'Italia", o della Pravda, aveva espresso un qualche piccolo mugugno: "Ottocento miliardi mi sembrano una eccessiva iniezione di anabolizzanti". Ha scritto così, controllate. 

Trump, intanto, aveva subito completamente tagliato tutte le forniture militari all'Ucraina, un segnale assai chiaro: si era comperato un pacchettone di popcorn gigante, e si era messo ad aspettare. 

Io avevo scritto: Spero in Zelensky, non mi resta altro. 

In fondo, oltre la parte di leader di un paese europeo che l'han messo a interpretare, è un uomo medio, un attore di sitcom: e come ogni uomo medio, ha dentro di sé, ben seppellito a volte, un poco di sano buon senso. Perlomeno sa che "quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare" e non le marionette intrappolate in una sitcom che sta diventando tragedia. 

Avevo scritto: "io ho sognato che una mattina Zelensky si svegli e con una improvvisa resipiscenza dica: “No, troppa grazia santantonio, facciamo anche basta così, non voglio legare il mio nome con quello che ha scatenato la terza guerra mondiale, suvvia. Non possiamo continuare la guerra “normale”? Mollateci casomai sti ottocento miliardarducci di euro, così posso continuare la guerra a schioppettate. Sior Putin, non gli dia peso, a quel Macron, è pazzo, non sa di che parla”.". 

E' successo! 

Andando oltre l'umiliazione siderale inflittagli dal duo Trump-Vance, ha TWITTATO (si noti, il momento più vicino alla guerra termonucleare globale della storia si tratta con i post su Twitter, cioè X, o tempora o mores): 

Zelensky: “Il mio team e io siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del Presidente Trump per raggiungere una pace duratura. Apprezziamo davvero tutto ciò che l’America ha fatto per aiutare l’Ucraina a mantenere la sua sovranità e indipendenza”. 

Va beh, va beh, ma in soldoni? 

Eccoci. Kiev ha ribadito nei giorni scorsi di essere pronta a firmare l’accordo sullo sfruttamento dei minerali ucraini richiesto da Donald Trump in cambio degli aiuti americani. 

Oooooohhh, finalmente: problema in via di soluzione. 

Trump lo ha confermato quale colpo finale di teatro nel suo discorso più lungo di sempre al Congresso degli Stati Uniti. Ha parlato per oltre 100 minuti - quasi tutti dedicati ai cavoli loro - poi ha detto: “Ho ricevuto un’importante lettera dal presidente ucraino Zelensky che si dice pronto a sedersi al tavolo delle trattative il prima possibile per avvicinarsi a una pace duratura e a firmare l’accordo sulle terre rare in qualsiasi momento”. Inoltre, Trump ha spiegato di aver “ricevuto forti segnali” anche dalla Russia: “sono pronti per la pace“, ha aggiunto, sottolineando di aver avuto “discussioni serie” con Mosca. 

Ragazzi, è oramai competizione testa-a-testa per sto Premio Nobbel per la Pace: lo vuole il Carota, sentite cosa dice, sempre davanti al Congresso. “È tempo di fermare questa follia. È tempo di fermare le uccisioni. È tempo di porre fine a questa guerra insensata. Se vogliamo porre fine alle guerre, dobbiamo parlare con entrambe le parti”. 

MIZZICA, per fare la pace bisogna che le due parti in guerra si accordino. Se Trump diceva che l'acqua a pressione ambiente bolle a 100 gradi, era pronto pure il Premio Nobel per la Fisica. A cotanta originalissima conclusione, comunque, non è giunto nessuno dei cosiddetti "leader" europei in questi tre anni. 

Bravo Zelensky, che si è fatto "due conti della serva". Gli aiuti militari statunitensi sono stati fondamentali per l’esercito ucraino durante più di tre anni di offensiva su vasta scala della Russia. Secondo il Kiev Institute infatti rappresentano quasi la metà dei 130 miliardi di euro di aiuti militari versati a Kiev dall’inizio del 2022 alla fine del 2024. 

Ha pensato Zelly: "La VonDerSomething blatera di 800 miliardi, ma c'è da fidarsi? NON CRETO. Se gli amerigani mi mollano, io sono game over, altro che chiacchere". 

E adesso? Adesso la palla torna a Trump e Putin, con Zelensky che però si è guadagnato, cedendo quel che resta dell'Ucraina a Trump e lasciando a bocca asciutta gli Inglesi che - pare - "avevano già fatto il compromesso" per acquistarle loro, ste risorse, il diritto di partecipare al processo di pace. Mi pare il minimo. 

Processo di Pace che non deve vedere coinvolto NESSUN leader europeo, ovviamente, date le reazioni isteriche e guerrafondaie di queste settimane. 

Ultima osservazione. Sior Michele Serra, cambi nome alla sua manifestazione ormai INUTILERRIMA e superata dagli eventi, la chiami "VIVA VIVA L'EUROPA" e sfili pure, lei e tutti questi altri esseri inutili, dicendo parole d'ordine false, stupide, ma innocue. Per fortuna, come sempre e da sempre, nessuno di voi conta nulla per influenzare o decidere alcunché dei destini del mondo. 

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