martedì 15 maggio 2018

Riflessioni 13... - Stefano Garroni

Da: Da: mirko.bertasi Stefano_Garroni è stato un filosofo italiano. - https://www.facebook.com/groups
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.com/2018/05/riflessioni-12-stefano-garroni.html


ANALOGIA TRA RUSSELL E MARX

Così leggiamo nella Introduzione alla filosofia matematica di Betrand Russell:

“La matematica è una disciplina che può essere sviluppata, partendo dai suoi aspetti più familiari in due opposte direzioni. La direzione più comune è costruttiva e procede verso una complessità gradualmente crescente: dai numeri interi alle frazioni, ai numeri reali e ai numeri complessi; dall’addizione e dalla moltiplicazione al  calcolo differenziale e integrale, e avanti ancora verso l’alta matematica.

L’altra direzione, che è meno comune, procede per analisi verso una sempre maggiore astrazione e semplicità logica; invece di chiederci cosa possiamo stabilire e dedurre servendoci dei concetti iniziali, ci chiediamo quali idee e principi più generali possiamo trovare basandoci su quello che era il nostro punto di partenza  La filosofia della matematica segue la seconda strada.”

Dunque, il primo metodo matematico è quello che costruisce ‘edifici’ complessi avendo alla base gli elementi più conosciuti e famigliari.

Il secondo metodo – che è quello dell’alta matematica - assume gli elementi più comuni e conosciuti quali oggetto di una analisi logica sempre più sottile, fino ad arrivare ad elementi semplicissimi, da cui ripartire.

Nell’Introduzione del 1857 alla sua “Critica dell’economia politica” (Marx) critica la procedura tipicamente illuministica di iniziare l’analisi economica, partendo del dato immediato dell’individuo che,  novello Robinson Crosuè, costruisce mano a mano la propria vita economica.
L’economia politica borghese, dunque, prende le mosse dal dato semplice e famigliare dell’individuo  che, con le sue scelte, si costruisce una vita economica, un sistema complessivo di rapporti economici (per es. assoggettando Venerdì).

L’analogia con il primo metodo della matematica sembra lampante, indubbia anche nel caso dell’economia politica, infatti, il dato di partenza è il più comune e famigliare e funge da base per indirizzarsi verso complessità crescenti.

Senonché Marx critica questo metodo, proponendo al suo posto l’analisi del dato famigliare e comune, fino a arrivare ad astrazioni sempre più semplici che, riannodandosi tra loro, non solo costruiscono l’intero edificio economico, ma anche permettono di coglierne la determinatezza, il suo esser quell’ edificio economico e non un altro (storicamente).

E’ questo un caso di analogia tra Russell  e Marx (mediato da Hegel, autore, che Russell riconobbe di aver equivocato a prima lettura)?

giugno 2012 

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