"Io sono l'automa", così si è presentato a una visita medica obbligatoria, un lavoratore deella ACEA di Roma. "In che senso scusi?" gli ha chiesto la dottoressa. E lui, con un tono angosciato: "Nel senso che ormai non sono più una persona, il tablet personale mi comanda come un robot, nel senso che mi sento un automa, gli presto le mani è vero, ma per il resto quasi non decido più nulla; nel senso che questi ci pilotano: 'vai qua e vai là', 'inserisci il tuo numero matricola e poi segui i comandi'; nel senso che il tablet attivato mi geo-localizza e mi programma la giornata; nel senso che ogni spostamento è controllato e se mi fermo a prendere un caffè o a urinare in un luogo non previsto il tablet lo registra; nel senso che è il tablet che mi porta in giro e ho paura! Ho paura che il tablet registri anche quello che le sto dicendo adesso che siamo in visita. Ecco in che senso".
Questo libro restituisce il percorso di un cantiere socianalitico che, partendo dalle narrazioni d’esperienza dei suoi partecipanti, si è interessato ai modi in cui l’impero virtuale cerca di costruire la sua capacità egemonica sul mondo del lavoro. Ripercorrendo la micro-fisica dei processi innescati dai dispositivi digitali che mediano l’attività lavorativa – smartphone, piattaforme, sistemi gestionali, registri elettronici – in queste pagine si esplorano alcune metamorfosi radicali che, mentre rovesciano il rapporto millenario tra gli umani e i loro strumenti, sconvolgono ciò che fino a ieri abbiamo familiarmente chiamato “lavoro”. Alcuni territori chiave – la digitalizzazione della scuola, della professione medica, dei servizi, dei trasporti condivisi, dei grandi studi legali e delle banche – assunti come analizzatori, ci raccontano l’impatto trasformativo delle nuove tecnologie e il disorientamento dei lavoratori. Ma, nello stesso tempo, fanno emergere le linee liberticide su cui questo processo procede: la cattura degli atti, la dittatura dei dati, il trionfo della quantità e le narrazioni sostitutive con cui esso si racconta. Proprio riflettendo su queste tendenze che velocemente ci attraversano fino al punto di chiamarci in causa singolarmente il libro, infine, indica quattro pericolose tendenze generali – l’autismo digitale, l’obesità tecnologica, l’ethos della quantità, lo smarrimento dei limiti – e si chiede se non sia forse giunto il momento, dopo le ambigue interpretazioni del Novecento, di cominciare a distinguere il progresso sociale dal progresso tecnologico.
Corso di socioanalisi narrativa 2017
Il corso di socioanalisi narrativa per
l’anno 2017 verrà dedicato all’esplorazione delle trasformazioni e delle
implicazioni indotte in ciascuno di noi e nella nostra vita di relazione dalla
sempre più espansa e pervasiva intermediazione digitale.
Gli incontri – ciascuno di 4 ore – prevedono una comunicazione d’indirizzo metodologico e un momento laboratoriale comune. Essi verranno svolti di domenica, uno ogni mese, sia a Milano che a Roma, tra gennaio 2017 e aprile.
Al centro dell’attenzione verranno poste quattro grandi tendenze:
Gli incontri – ciascuno di 4 ore – prevedono una comunicazione d’indirizzo metodologico e un momento laboratoriale comune. Essi verranno svolti di domenica, uno ogni mese, sia a Milano che a Roma, tra gennaio 2017 e aprile.
Al centro dell’attenzione verranno poste quattro grandi tendenze:
Il corpo come campo di battaglia: corpi e strumenti
(excursus essenziale); differenza tra strumenti e dispositivi d’intermediazione
digitale; il punto di svolta; i corpi come estensione degli apparati digitali;
dispositivi digitali, strategie mentali, reti neurali e nuove mappe
concettuali; lo stato di connessione permanente; le nano-tecnologie e la
conquista dei corpi “dall’interno”.
La numerificazione della vita sociale: dati, big data
e algoritmi brevettati; il dominio della quantità; le fabbriche dei dati; la qualità
specifica dell’accumulazione nel capitalismo digitale; la “dipendenza da
consumo obbligato”; gli albori di una nuova composizione di classe; una nuova
figura: il “suddito digitale”; l’accattivante ascesa del totalitarismo
digitale.
L’intelligenza artificiale proprietaria: implicazioni
dell’esternalizzazione dell’intelligenza e della memoria; alcune inquietanti
applicazioni delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale per il
controllo privato della scolarizzazione, del lavoro, della salute, dei
trasporti, dei servizi, della partecipazione politica, delle comunicazioni; dei
comportamenti.
La biforcazione tra innovazione tecnologica e progresso
sociale: le vie divergenti della innovazione tecnologica” e del “progresso
sociale”; marketing e retoriche della “innovazione tecnologica”; la
cyber-mitologia del trans-umanismo; il “progresso sociale” come immaginario
istituente.
Nei quattro incontri verranno utilizzati e illustrati
quattro dispositivi basilari d’intervento socioanalitico: la narrazione breve
d’esperienza; il metodo regressivo-progressivo; l’esplorazione delle
implicazioni; l’immaginario istituente.
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di
partecipazione e di competenza socio-analitica.
La richiesta di informazioni per
l’iscrizione al corso, che verrà tenuto da Renato Curcio, va
indirizzata a: sensibiliallefoglie@tiscali.it
Leggi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/04/colonizzazione-dellimmaginario-e.html
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/10/i-limiti-della-democrazia-remo-bodei.html
http://youmedia.fanpage.it/video/aa/VHbgeuSws5fsIXFj
Vedi anche: https://ilcomunista23.blogspot.it/2016/10/i-limiti-della-democrazia-remo-bodei.html
http://youmedia.fanpage.it/video/aa/VHbgeuSws5fsIXFj
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