Quali sono state le principali motivazioni che hanno spinto
gli elettori alle urne? E, soprattutto, perché hanno deciso di promuovere o
bocciare il progetto di revisione costituzionale del governo Renzi? Quali sono
stati gli strati sociali maggiormente favorevoli (o contrari) alla riforma? Per
rispondere a tali quesiti, l’Istituto Cattaneo ha analizzato la distribuzione
del voto nelle sezioni di Bologna per cercare di capire se i settori dove il
disagio sociale è maggiore hanno avuto un comportamento più critico nei
confronti del governo e della sua riforma. Un’analisi di questo tipo è resa
possibile dall’esistenza di dati socio-demografici della popolazione (età,
genere, reddito, presenza di immigrati ecc.), disaggregati a livello di singola
sezione elettorale e messi liberamente a disposizione dal comune di Bologna. Il
problema del Pd nelle periferie, sia geografiche che “sociali”, era già emerso
chiaramente nelle elezioni amministrative del 2016: nel territorio, il partito
di Renzi aveva perso progressivamente contatto e consenso negli strati sociali
più deboli, appartenenti a quel “ceto medio impoverito” di cui stanno
discutendo in questi giorni analisti e commentatori. Il referendum
costituzionale di domenica ha rappresentato un nuovo laboratorio d’analisi
all’interno del quale verificare se il voto favorevole alla riforma – sostenuto
dal Pd – ha “sofferto” in misura maggiore nelle aree di Bologna più disagiate o
in difficoltà. [...]
In sintesi, con il voto nel referendum costituzionale del 4
dicembre si conferma l’orientamento degli elettori a votare “contro” il governo
in carica, sia nelle elezioni politiche (comprese quelle amministrative) che in
quelle referendarie. Il voto diventa lo strumento attraverso il quale i
cittadini esprimono il loro malcontento verso una situazione di crisi –
economica e sociale – dalla quale non vedono ancora alcuna via d’uscita. Il
voto contro l’establishment, in opposizione alla classe di governo di turno, ha
trovato un nuovo canale di espressione nel referendum costituzionale,
trasformando un giudizio sulla riforma della Costituzione in una valutazione
sull’operato del governo Renzi e sulla condizione sociale degli elettori. Se ogni
occasione elettorale è buona per esprimere la propria insoddisfazione, anche un
referendum costituzionale può facilmente trasformarsi in un referendum
“sociale”. Con i risultati che ora sappiamo.
Leggi tutto: http://www.cattaneo.org/wp-content/uploads/2016/12/Analisi-Istituto-Cattaneo-Referendum-4-dicembre-2016-Pd-referendum-e-periferie-sociali-05.12.16.pdf
Leggi anche: http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/12/05/referendum-dire-no-stati-giovani-disoccupati-meno-abbienti/
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