Vedi
anche: - Istruzioni
per i delegati del Consiglio Centrale Provvisorio dell'Associazione
Internazionale dei Lavoratori
- Lettera
di Marx a Sorge
- Considerazioni preliminari e Programma minimo del Partito operaio francese
- Considerazioni preliminari e Programma minimo del Partito operaio francese
Premessa -
di Gianfranco Pala
Nel
presentare le 100 domande del "questionario" - meglio
conosciuto poi come inchiesta
operaia -
scritte di proprio pugno dal vecchio Marx, due anni e nove mesi prima
di morire, per conto dei compagni del partito
operaio francese,
e pubblicate sulla Revue
socialiste di
Benoît Malon [nel n.4 del 20 aprile 1880], ci è sembrato, più che
opportuno, indispensabile farle precedere da quelle pagine marxiane
che, già anni prima, le avevano delineate e preparate, e da quelle
altre considerazioni collaterali che ne accompagnavano il contesto
politico culturale. [Il solo testo dell'inchiesta fu già pubblicato
in italiano dai Quaderni
rossi nel
1963, ma appunto al di fuori di quel contesto che ne può spiegare
meglio genesi storica e significato politico. I materiali di
accompagnamento dell'inchiesta furono pure pubblicati in un volumetto
- Karl
Marx, Documenti, De
Adam, Parma 1969 - rimasto fuori del mercato e quindi praticamente
sconosciuto ai più. Recentemente la presente riproposizione di
una compiuta esegesi moderna dell'inchiesta
operaia è
stata pubblicata dalla rivista Invarianti,
n.25, settembre 1994].
Il
primo testo di riferimento è quello relativo alle Istruzioni
per i delegati del consiglio centrale provvisorio dell'associazione
internazionale dei lavoratori [il
consiglio si riunì a Ginevra nel settembre 1866, due anni dopo la
fondazione dell'associazione; gli atti furono pubblicati in The
international courier,
organo dell'Ail,
Londra 20 febbraio 1867]. La proposta originaria di una "inchiesta
statistica sulla situazione delle classi lavoratrici" si trova
lì formulata per la prima volta da Marx stesso, e articolata in uno
schema generale di 11 punti. Abbiamo ritenuto importante pubblicare -
unitamente a quella proposta che si trova in un paragrafo iniziale
sul "coordinamento internazionale" - anche i successivi
paragrafi delle medesime "istruzioni", in quanto
riguardanti temi centrali della condizione operaia e delle
rivendicazioni minime dei lavoratori della I internazionale. Non è
senza significato che codesti temi - strettamente connessi e
contestuali alla proposta dell'inchiesta - siano quelli
della riduzione
del tempo di lavoro,
della regolamentazione del lavoro
minorile,
dell'istruzione
di massa,
del lavoro
cooperativo,
del processo di emancipazione dei sindacati,
della questione dell'imposizione
diretta progressiva,
e della non professionalità degli eserciti.
Prima
di giungere all'anno della pubblicazione dell'inchiesta, cioè il
1880, è bene notare come le tematiche dell'inchiesta siano presenti
e sviluppate da Marx nella sua critica
dell'economia politica,
culminata nella pubblicazione del Capitale nello
stesso 1867. Per gli altri materiali di riferimento - rammentando che
tutti i successivi congressi dell'Internazionale, fino al 1871,
rinnovarono senza grande fortuna l'indicazione di promuovere
l'inchiesta statistica - passiamo dunque direttamente a quell'anno
1880. Stralci di una lettera
di Marx a Friedrich Adolph Sorge,
scritta da Londra il 5 novembre 1880, spiegano autenticamente le
ragioni dell'inchiesta in quella particolare fase di lotta politica
in Francia, in cui l'esigenza di un rafforzamento
dell'internazionalismo si collocava in un momento di ricerca di
alleanze interne in vista della ravvicinata scadenza elettorale. È
in quel contesto, come si legge nella medesima lettera, che Marx
scrisse le considerazioni
preliminari del
programma del partito operaio francese [pubblicato originariamente
in L'égalité,
organo collettivista rivoluzionario, Parigi, 30 giugno 1880]. Al
proposito così si espresse Engels: “di questo programma Marx, in
presenza mia e di Lafargue, nella mia stanza, ha dettato a Guesde,
che scriveva, le considerazioni
preliminari,
un capolavoro di ragionamento, convincente come non ne ho quasi mai
sentiti, da esporre alle masse in poche parole chiare, e che ha
stupito anche me per la sua concisione”.
Il
documento politico del Pof rientrava
in quell'ottica di programma
minimo che
già Marx, in passato fin da quando stava ancora in Germania,
riteneva come criterio d'azione rivoluzionaria in fasi e circostanze
non rivoluzionarie (e le elezioni politiche generali erano appunto
una di quelle circostanze). Abbiamo ritenuto significativo, come mera
documentazione storica, pubblicare anche il testo (non di Marx) di
quel programma
minimo del Pof,
apprezzato da Marx proprio per essere costituito da "rivendicazioni
nate realmente in modo spontaneo dallo stesso movimento dei
lavorator", contro tutti gli impostori, i settarî e i borghesi
radicali che, imponendosi come capi, ingannavano i lavoratori stessi.
Dalla lettera a Sorge - di più di un secolo fa! - si noti, come
curiosità a futura memoria, quale fosse la sola critica di Marx al
programma: egli rigettava, già allora e non senza derisione e
insofferenza, la richiesta intellettualistica (approvata su proposta
di Jules Guesde, solo da poco passato al marxismo) di salario
minimo garantito,
che definiva "lusinga infantile" al punto da vanificare
qualsiasi programma!
Si ringraziano i compagni de La Contraddizione