*Da: https://traduzionimarxiste.wordpress.com Link all’articolo originale in inglese Aspects of India’s Economy
La sovrappopolazione è la più grave crisi del pianeta?
Le
molteplici pressioni derivanti da una crescita senza vincoli della
popolazione impongono al mondo naturale pretese che possono
sopraffare ogni sforzo per giungere ad un futuro sostenibile. Se
vogliamo fermare la distruzione del nostro ambiente, dobbiamo
accettare dei limiti a tale crescita.
—World
Scientists’ Warning to Humanity, firmato da 1.600 scienziati di 70
paesi, inclusi 102 Premi Nobel, 1992 [1]
Introduzione
Il
mondo che ci circonda sembra in procinto di attraversare una crisi
senza precedenti – apparente scarsità di tutte le risorse
essenziali, incluse acqua, terra e cibo, crescente disoccupazione e
surriscaldamento globale. Il futuro del pianeta, probabilmente, non è
mai sembrato più nero. E a detta di un ampio numero di influenti
personalità – scienziati, accademici, politici, miliardari,
esperti appartenenti ad istituzioni internazionali – uno dei
motivi principali, quando non addirittura il motivo
principale, di questo vero e proprio disastro risiede nel continuo
incremento della popolazione.
La
popolazione mondiale ha superato i 7 miliardi e continua a crescere.
Istituzioni governative e non in tutto il mondo stanno spendendo
miliardi di dollari al fine di affrontare questa sempre più vasta
“crisi”. La popolazione del subcontinente indiano (India 1,23
miliardi, Bangladesh intorno ai 161 milioni e Pakistan 199 milioni) è
di circa 1,6 miliardi di abitanti; ovvero una persona ogni cinque
risiede in quest’area. Dunque, gran parte degli sforzi globali si
concentra sui poveri del subcontinente. L’India viene ripetutamente
comparata alla Cina, la quale, contrariamente alla prima, sembrerebbe
aver avuto successo nel prevenire le proprie masse da una
procreazione incontrollata.
Alcuni
cercano di ammorbidire la loro posizione ricorrendo a termini
eufemistici nel definire i propri obiettivi – come assicurare la
“salute riproduttiva” o elaborare “strategie di sviluppo e
della popolazione” [2]. Alcuni altri sono assai più bruschi.
L’eminente economista Jeffrey Sachs afferma: “il raggiungimento
dei 7 miliardi di abitanti è motivo di profonda preoccupazione a
livello globale… In breve, come possiamo godere di uno ‘sviluppo
sostenibile’ su di un pianeta così affollato?… La riduzione dei
tassi di fertilità andrebbe incoraggiata anche nei paesi più
poveri” [3]. Il noto editorialista Tom Friedman sostiene
semplicemente che “la Terra è SATURA” [4]. Comunque si
esprimano, il messaggio suona forte e chiaro: dobbiamo prevenire i
poveri da una riproduzione senza limiti che minaccia il futuro della
specie ed il pianeta nel suo complesso.
Considerato
che così tanti tra i “migliori e più brillanti” ritengono
essere la sovrappopolazione alla base i tutti i mali del pianeta, è
opportuno esaminare a fondo la questione.