«al di là di un certo
punto, lo sviluppo delle forze produttive diventa un ostacolo per il capitale,
e dunque il rapporto del capitale diventa un ostacolo per il capitale, e dunque
il rapporto del capitale diventa un ostacolo per [lo] sviluppo delle forze produttive
del lavoro». (K. Marx, Lineamenti della critica dell’economia
politica)
la morale borghese dell’austerity prevede che un po’ “tutti”
paghino il prezzo della crisi capitalistica, un po’ tutti facciano dei
sacrifici perché vinca nella corsa al profitto l’imperialismo nazionale.
Invece, l’antagonista, immediatista e coglione, oppone con far radicale l’idea
che siano solo le banche a pagare, piuttosto che la casta. Il cattivo odore
accomuna sia chi vorrebbe che siano “loro” a pagare, sia chi preferirebbe che
paghino tutti “secondo le proprie possibilità”: entrambi parlano del sacrificio
necessario perché il capitale riprenda il suo maledettissimo corso. Caro
lettore non esitare ad attaccare nelle iniziative di classe, nelle assemblee pubbliche,
nelle piazze, nei bar ed ovunque chi predica questi sacrifici!
«La distruzione
violenta di capitale, non in seguito a circostanze esterne ad esso, ma come
condizione della sua autoconservazione, è la forma più evidente in cui gli si
rende noto che ha fatto il proprio tempo e che deve far posto a un livello superiore
di produzione sociale» (K. Marx, Grundisse)
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