mercoledì 13 maggio 2015

CHE FORMA AVRÀ LA CRISI DEL CAPITALISMO?


 «al di là di un certo punto, lo sviluppo delle forze produttive diventa un ostacolo per il capitale, e dunque il rapporto del capitale diventa un ostacolo per il capitale, e dunque il rapporto del capitale diventa un ostacolo per [lo] sviluppo delle forze produttive del lavoro». (K. Marx, Lineamenti della critica dell’economia politica


la morale borghese dell’austerity prevede che un po’ “tutti” paghino il prezzo della crisi capitalistica, un po’ tutti facciano dei sacrifici perché vinca nella corsa al profitto l’imperialismo nazionale. Invece, l’antagonista, immediatista e coglione, oppone con far radicale l’idea che siano solo le banche a pagare, piuttosto che la casta. Il cattivo odore accomuna sia chi vorrebbe che siano “loro” a pagare, sia chi preferirebbe che paghino tutti “secondo le proprie possibilità”: entrambi parlano del sacrificio necessario perché il capitale riprenda il suo maledettissimo corso. Caro lettore non esitare ad attaccare nelle iniziative di classe, nelle assemblee pubbliche, nelle piazze, nei bar ed ovunque chi predica questi sacrifici!


 «La distruzione violenta di capitale, non in seguito a circostanze esterne ad esso, ma come condizione della sua autoconservazione, è la forma più evidente in cui gli si rende noto che ha fatto il proprio tempo e che deve far posto a un livello superiore di produzione sociale» (K. Marx, Grundisse


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