Come i miei scritti,
a partire dalla fine degli anni Settanta, testimoniano, l’approccio che ho
indipendentemente sviluppato è molto vicino a quello di Arthur,. La ragione è
presto detta. Un’influenza chiave per me è stato Lucio Colletti, soprattutto
tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Settanta: in particolare
la sua innovativa (e, come dirò, rubiniana) lettura della teoria del valore,
dalla sua introduzione a Bernstein agli ultimi due capitoli del suo Il
marxismo e Hegel. Di quest’ultimo volume, in particolare, l’ultimo
capitolo, “L’idea della società «cristiano-borghese»”, ha molti parallelismi
con le argomentazioni successivamente sviluppate da Murray e Arthur.
Ma prima di andare più a fondo in questo tema, vorrei
sgombrare il campo da ciò che penso possa essere un possibile (falso) problema:
il tema della natura dell’idealismo di Hegel, e ancora di più la questione se
Marx sia stato o meno ingiusto nella sua critica al filosofo di Stoccarda. La
mia opinione è simile a quella di Suchting (1997) in un suo articolo inedito
sulla Scienza della logica di Hegel come logica della scienza.
Hegel ha colto, meglio di ogni altro prima di lui e di molti dopo di lui, le
caratteristiche fondamentali della ricerca scientifica moderna. Il suo metodo
era nondimeno fondamentalmente idealista. Non sono però un conoscitore di
Hegel, e potrei sbagliarmi.
Per quanto tali questioni possano essere rilevanti in se
stesse, esse sono irrilevanti per la problematica che sto trattando in questo
lavoro. Quello che è importante per il mio filo di discorso è
che la Scienza della Logica di Hegel fu essenziale per il Marx
maturo proprio perché il suo idealismo riflette la
natura ‘idealista’ e ‘totalitaria’ della circolarità capitalistica del
capitale, in quanto denaro che genera (più) denaro. Per dirla in modo
esplicito: anche se l’Hegel di Marx non fosse il ‘vero’ Hegel, è l’Hegel
‘falso’ che conta davvero per leggere Il Capitale. Allo stesso
tempo la tesi di un’omologia stretta tra Hegel e Marx non può essere intesa in
senso troppo rigido ed estremo. Più che fondarsi in una duplicazione formale
della struttura U-P-S che riprodurrebbe una corrispondenza uno-a-uno tra i tre
volume de Il Capitale e La Scienza della Logica,
l’omologia sulla quale insisto nelle pagine che seguono è costruita (e
dissolta!) nei primi cinque capitoli del Libro Primo, dove il Capitale come
Soggetto è plasmato sull’Idea Assoluta come Soggetto.
Leggi tutto: http://www.sinistrainrete.info/marxismo/3144-riccardo-bellofiore-il-capitale-come-feticcio-automatico-e-come-soggetto-e-la-sua-costituzione.html
Leggi tutto: http://www.sinistrainrete.info/marxismo/3144-riccardo-bellofiore-il-capitale-come-feticcio-automatico-e-come-soggetto-e-la-sua-costituzione.html
Nessun commento:
Posta un commento