lunedì 1 settembre 2014

La globalizzazione - Gabriella Giudici


"l’incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l’epoca dei borghesi fra tutte le epoche precedenti. Si dissolvono tutti i rapporti stabili e irrigiditi, con il loro seguito di idee e di concetti antichi e venerandi, e tutte le idee e i concetti nuovi invecchiano prima di potersi fissare. Si volatilizza tutto ciò che vi era di corporativo e di stabile, è profanata ogni cosa sacra, e gli uomini sono finalmente costretti a guardare con occhio disincantato la propria posizione e i propri reciproci rapporti " [Marx, Engels, Manifesto del Partito Comunista, 1848].

"Consideriamo l’aggressività come variabile di stato di un cane; essa cresce in funzione diretta della sua rabbia, variabile di controllo. Supponendo che quest’ultima sia misurabile, arrivata a una soglia essa si traduce in attacco. La paura, seconda variabile di controllo, avrà l’effetto inverso: arrivata a una soglia, si tradurrà in fuga. In assenza di rabbia e paura, la condotta del cane è neutra (picco della curva di Gauss). Ma se le due variabili crescono assieme, le due soglie saranno avvicinate contemporaneamente: la condotta del cane diviene imprevedibile, può passare bruscamente dall’attacco alla fuga e viceversa. In questo caso il sistema è definito instabile: le variabili di controllo mutano secondo valori continui, quelle di stato secondo valori discontinui " [Lyotard, La condizione postmoderna, 1979].

Il sovvertimento del rapporto tra politica ed economia, nel quale non si realizza più il governo politico dell’economia, ma quello privato ed economico della politica; dove cioè i mercati - poche decine di migliaia di operatori finanziari e alcune agenzie di rating - controllano gli stati condizionandone le scelte, attraverso prassi sempre meno segrete e più esplicite.                               Per portare un esempio italiano di questa evoluzione, si consideri il passaggio dalla riunione informale sul panfilo della Regina Elisabetta del 2 giugno 1992, nella quale vennero decise con i banchieri anglo-americani le privatizzazioni di SIP (telefoni di stato), autostrade, ENI, Ferrovie dello Stato, Poste, (e perfino della) Banca d’Italia, al memorandum di JP Morgan del 2013, un documento ufficiale con cui una banca straniera ha chiesto riforme costituzionali ad uno stato sovrano (l’Italia)
Una ragione di questo rovesciamento risiede nell’asimmetria tra il carattere locale dei poteri statali e quello globale dei poteri economici e finanziari. La politica, soprattutto dei paesi più deboli, è infatti ancorata ai confini degli stati nazionali, entro i quali esercita il potere politico. Al contrario, i poteri economici e finanziari sono ormai poteri globali che si esercitano al di fuori dei controlli politici, e senza i limiti posti dal diritto (dalle legislazioni e dalle costituzioni) che è ancora prevalentemente statale. Ciò che è entrato in crisi è dunque il legame tra democrazia e popolo, nonché quello tra poteri decisionali e regolazione giuridica (Crouch, 2000). In assenza di una sfera pubblica alla loro altezza, i poteri economici e finanziari si sono sviluppati senza limiti né regole, imponendo sempre più apertamente alla politica le loro regole e i loro interessi.

Un luogo di crisi straordinaria della tradizione è rappresentato dalla trasformazione della famiglia e dal nuovo rapporto degli individui con la sessualità e la procreazione. Aumentano le famiglie informali, i divorzi, le famiglie monoparentali e ricostituite, la filiazione fuori dalla famiglia, eterologa, omosessuale, di single, mentre la famiglia nucleare, lasciata sola ad affrontare le trasformazioni e i drammi del vivere quotidiano esplode in mille contraddizioni, diventando luogo di conflitti e di pericolo per i suoi componenti più deboli: le donne, i bambini, i vecchi.
A questo massiccio fenomeno di disgregazione della tradizione e di laicizzazione dei costumi rispondono i fondamentalismi religiosi - cristiano e islamico, ma anche indù e buddista -, espressione di porzioni di società che rifiutano il declino secolare del rispettivo credo e reagiscono riaffermando i valori comunitari della religione tradizionale.

http://gabriellagiudici.it/la-globalizzazione-2/

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