Da: https://www.facebook.com/leonardo.masella1 - Leonardo Masella, già della Redazione Nazionale di “Interstampa” e già della Direzione Nazionale del PRC.
Qui il video del discorso di Putin del 30 settembre per la celebrazione del riconoscimento dell’esito dei referendum delle regioni del Donabass. - https://www.youtube.com/watch?v=vh1psIZLfvE
Lo storico ed economista Hosea Jaffe denunciava nel 2008 in un famoso saggio (“Abbandonare l’imperialismo ?”), il più grande «abbandono» della storia dell’umanità, il «terzo mondo» abbandonato dall’imperialismo del «primo mondo», ma anche dal marxismo occidentale. Quest’ultimo, avendo amputato il capitalismo del suo carattere imperialistico, meritava l’appellativo di «eurocentrico e americanocentrico» e convinceva Jaffe a guardare alla Cina, il paese che ha realizzato la più grande rivoluzione anticoloniale della storia, e alla sua economia «anti-imperialista in sé e nei suoi effetti» quali possibili sostegni di una storia rivoluzionaria alternativa dei paesi anti-imperialisti.
In Italia lo studioso italiano che ha analizzato e ben sistematizzato questa divaricazione fra marxismo occidentale e marxismo mondiale antimperialista è stato Domenico Losurdo in un libro del 2017 (Il Marxismo occidentale. Come nacque, come morì, come può rinascere). Losurdo risale alla rimozione da parte del marxismo occidentale della questione coloniale. Nella sua ricostruzione il divario si manifesta allorquando la Rivoluzione d’Ottobre, proiettando il marxismo in una dimensione mondiale, stimola le rivoluzioni anticolonialiste, le lotte di liberazione dei popoli oppressi dal dominio politico, economico, sociale delle potenze coloniali, assumendole come parte integrante delle lotte per l’emancipazione della classe operaia e per il rovesciamento del capitalismo.
È il comunismo bolscevico, con la sua condanna della guerra, come guerra imperialista delle grandi potenze per la conquista delle colonie e per il dominio del mercato mondiale, nonché guerra contro le stesse colonie conquistate per l’assoggettamento, l’umiliazione, la schiavitù dei popoli conquistati spesso ridotti a carne da cannone per le guerre dei padroni, a farsi portavoce della liberazione di questa parte dell’umanità.
È Lenin a rompere con questo marxismo occidentale, elaborando la nozione dell’imperialismo e della rottura dell’anello debole della catena imperialista, che rompeva con il marxismo ortodosso di allora che, sottovalutando la questione coloniale e l’imperialismo, riteneva possibile la rivoluzione solo nei punti alti dello sviluppo capitalistico e dunque non in Russia, e che finì in gran parte ad aderire alla guerra imperialista.
Pochi hanno notato che Putin con il discorso del 30 settembre per la celebrazione del riconoscimento dell’esito dei referendum delle regioni del Donabass, ha operato una volta, una svolta anticoloniale. Si ricollega, senza nominarlo, a Lenin e al valore rivoluzionario, ancora attuale, dell’antimperialismo di Lenin, e all’Urss (“siamo orgogliosi – testuale – che nel 20° secolo sia stato il nostro Paese a guidare il movimento anticolonialista”).
Pubblico qui di seguito i passaggi più rilevanti di questa svolta.
“L'Occidente è pronto a scavalcare tutto pur di preservare il sistema neocoloniale che gli permette di parassitare, infatti, di depredare il mondo a vantaggio del potere del dollaro e dei dettami tecnologici, di riscuotere un vero tributo dall'umanità, per estrarre la principale fonte di prosperità immeritata, la rendita dell'egemone. Il mantenimento di questa rendita è il loro motivo chiave, genuino e assolutamente egoistico. ...
Noi non abbiamo mai accettato e non accetteremo mai tale nazionalismo politico e razzista. E che cos'è, se non razzismo, la russofobia, che ora si sta diffondendo in tutto il mondo? Che cos'è, se non razzismo, la perentoria convinzione dell'Occidente che la sua civiltà, la cultura neoliberista sia un modello indiscutibile per il mondo intero? …
Vale la pena ricordare che l'Occidente iniziò la sua politica coloniale nel Medioevo, per poi seguire la tratta mondiale degli schiavi, il genocidio delle tribù indiane in America, il saccheggio dell'India, dell'Africa, le guerre di Inghilterra e Francia contro la Cina, a causa della quale fu costretta ad aprire i suoi porti al commercio di oppio. Quello che hanno fatto è stato drogare intere nazioni, sterminare di proposito interi gruppi etnici per amore della terra e delle risorse, inscenare una vera caccia a persone come animali. Ciò è contrario alla natura stessa dell'uomo, alla verità, alla libertà e alla giustizia.
E noi - siamo orgogliosi che nel 20° secolo sia stato il nostro Paese a guidare il movimento anticolonialista, che ha aperto opportunità di sviluppo a molti popoli del mondo per ridurre la povertà e la disuguaglianza, per vincere la fame e le malattie. …
I paesi occidentali ripetono da secoli che portano libertà e democrazia ad altri popoli. Tutto è esattamente l'opposto: invece della democrazia - repressione e sfruttamento; invece di libertà - schiavitù e violenza. L'intero ordine mondiale unipolare è intrinsecamente antidemocratico e non libero, è ingannevole e ipocrita in tutto e per tutto. ...
Gli Stati Uniti sono l'unico paese al mondo a usare armi nucleari due volte, distruggendo le città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. A proposito, hanno stabilito un precedente. Lasciate che vi ricordi anche che gli Stati Uniti, insieme agli inglesi, durante la seconda guerra mondiale hanno ridotto in rovina Dresda, Amburgo, Colonia e molte altre città tedesche senza alcuna necessità militare. E questo è stato fatto con aria di sfida, senza alcuna, ripeto, necessità militare. C'era un solo obiettivo: proprio come nel caso dei bombardamenti nucleari in Giappone, intimidire sia il nostro Paese che il mondo intero. Gli Stati Uniti hanno lasciato un segno terribile nella memoria dei popoli di Corea e Vietnam con i barbari bombardamenti "a tappeto" napalm e armi chimiche. ...
È chiaro che l'attuale modello neocoloniale è in definitiva condannato. Ma ripeto che i suoi veri proprietari si aggrapperanno a questo modello fino alla fine. Semplicemente non hanno nulla da offrire al mondo, tranne la conservazione dello stesso sistema di rapine e racket. In effetti, sputano sul diritto naturale di miliardi di persone, la maggior parte dell'umanità, alla libertà e alla giustizia, di determinare da soli il proprio futuro. ...
Il mondo è entrato in un periodo di trasformazioni rivoluzionarie, di natura fondamentale. Si stanno formando nuovi centri di sviluppo, rappresentano la maggioranza, la maggioranza! - della comunità mondiale e sono pronti non solo a dichiarare i propri interessi, ma anche a difenderli, e vedono nella multipolarità un'opportunità per rafforzare la propria sovranità, e quindi per ottenere una vera libertà, una prospettiva storica, il loro diritto all'indipendenza, alla creatività, allo sviluppo originale, ad un processo armonioso. ...
In tutto il mondo, anche in Europa e negli Stati Uniti, come ho detto, abbiamo molte persone che la pensano allo stesso modo e sentiamo di vedere il loro sostegno. Un movimento di liberazione e anticolonialista contro l'egemonia unipolare si sta già sviluppando all'interno dei paesi e delle società più diverse. La sua soggettività non potrà che crescere. È questa forza che determinerà la futura realtà del mondo”.
Chiedo a chi in Occidente, a destra e/o a sinistra, ha sempre considerato Putin “di destra”: è di destra dichiararsi contro il colonialismo ? E’ di destra combattere il razzismo ? E’ di destra combattere “la cultura neoliberista” ? E’ di destra condannare “la tratta mondiale degli schiavi”, “il genocidio delle tribù indiane in America”, “il saccheggio dell'India e dell'Africa” ? E’ di destra ambire a “ridurre la povertà e le disuguaglianze” ? E’ di destra voler costruire “un movimento di liberazione e anticolonialista mondiale"?
Questa guerra cambierà il mondo, e anche le coscienze dei popoli occidentali.
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