venerdì 17 maggio 2013

Augusto Graziani: la scienza moderna delle classi sociali. - Emiliano Brancaccio -

L’eventualità di un tracollo dell’euro, evocata da Graziani nei mesi in cui l’entusiasmo verso la moneta comune era alle stelle, suscitava il bonario scetticismo di numerosi colleghi. In un convegno tenutosi a Napoli nel 2003, Alberto Quadrio Curzio ed altri non nascosero una certa sorpresa di fronte all’insistenza con cui Graziani accennava al rischio di una disgregazione dell’Unione monetaria. Di fronte a tanto stupore Graziani replicò con un aneddoto malizioso. Egli invitò i colleghi a prelevare dai portafogli una banconota in euro, e li esortò a notare un dettaglio intrigante: il numero di serie di ogni biglietto reca chiaramente l’indicazione della singola nazione emittente (la lettera S vale per l’Italia, la X per la Germania, la U per la Spagna, la Y per la Grecia, e così via). Quindi fece notare che le ragioni di questa notazione non sono mai state chiarite dalla Banca centrale europea: «Può trattarsi di una semplice procedura tecnica; oppure, come alcuni sospettano, potrebbe trattarsi di una misura precauzionale, nel senso che, se un giorno l’Unione monetaria europea dovesse sciogliersi, si potrebbe stabilire con precisione l’origine di ogni biglietto e quindi l’obbligo di riconversione gravante su ciascuno dei paesi». Capitò così di vedere studenti e professori trarre un po’ goffamente le banconote dalle tasche. In un misto di incredulità e preoccupazione, tutti esaminarono i numeri di serie. Graziani aveva ragione: i biglietti sono formalmente attribuiti alla Bce, ma chiunque può agevolmente distinguere tra euro emessi dalla Banca d’Italia ed euro emessi dalla Bundesbank o dalla Banque de France. Fu una piccola rivelazione, la scoperta di un microscopicobug nell’algoritmo apparentemente irreversibile dell’Unione. Graziani osservò la platea con occhi più sottili del solito. Fu l’unico segnale lanciato dal suo corpo minuto, da sempre votato al più rigoroso understatement. Ricordando oggi quello sguardo, è inevitabile chiedersi se sia stato ancora una volta capace di intravedere il futuro.                                                                                                                                                                  http://www.emilianobrancaccio.it/2013/05/04/augusto-graziani-la-scienza-moderna-delle-classi-sociali/

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