*Da:
http://www.marcopassarella.it/it/omaggio-ad-augusto-graziani/
“
valorizzazione del capitale, per i capitalisti come classe, può
derivare unicamente da scambi che i capitalisti effettuino al di fuori della
propria classe, e quindi nell’unico scambio esterno possibile, che consiste
nell'acquisto di forza-lavoro. Soltanto nella misura in cui i capitalisti
utilizzano lavoro e si appropriano di una parte del prodotto ottenuto, essi
possono realizzare un sovrappiù e convertirlo in profitto” (A. Graziani)
Circuito monetario,
mercati finanziari e valore: una messa in ordine logica**
Il principale punto di contatto dell’opera di Marx con la
TCM (Teoria Circuito Monetario) è la concezione del sistema economico quale economia monetaria di
produzione, ossia quale sequenza temporale di rapporti monetari concatenati di
scambio e di produzione intercorrenti tra classi sociali portatrici di
interessi contrapposti. In estrema sintesi, tale successione viene aperta dalla
decisione delle banche (la classe dei capitalisti monetari) di accordare
un’apertura di credito a favore delle imprese (la classe dei capitalisti
industriali), per le quali tale flusso di liquidità (il capitale monetario)
costituisce, al contempo, il potere d’acquisto necessario ad acquistare la
forza-lavoro (nonché, ad un minor livello di astrazione teorica, gli altri
fattori produttivi) da impiegare nel processo produttivo e un elemento non
riproducibile internamente.
Tale sequenza (o circuito) si chiude soltanto allorché le
imprese, una volta realizzato in forma monetaria il valore sociale della
produzione, estinguono il debito verso le banche, suddividendo il sovrappiù
sociale (corrispondente al plusvalore) tra profitti d’impresa e interessi
bancari.(7) È questa, si badi, non la rappresentazione di una particolare
configurazione storica o geografica del capitalismo. Non si tratta, cioè, della
manifattura inglese di inizio Ottocento, ovvero del sistema di fabbrica
italiano del secondo dopoguerra. Si tratta, invece, dell’esplicitazione dei
nessi monetari necessari intercorrenti tra gruppi sociali contrapposti
all’interno dello spazio capitalistico.