Da: Carlo Scognamiglio - carlo scognamiglio insegna Filosofia e Storia presso il Liceo Scientifico Cavour di Roma, ed è docente di Metodologie didattiche per l’IRASE.
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
sabato 10 ottobre 2020
Hegel: Fenomenologia dello spirito - Carlo Scogniamiglio
venerdì 9 ottobre 2020
La battaglia delle idee: come è stata costruita l’egemonia statunitense - Alessandra Ciattini
Da: https://www.lacittafutura.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni) insegna Antropologia culturale alla Sapienza di Roma.
È noto che l’espressione battaglia delle idee viene già utilizzata da Marx negli anni ’40 dell’’800 e successivamente da Gramsci allo scopo di sottolineare che la lotta per la costruzione di un nuovo modello di società tocca in maniera profonda anche la coscienza degli individui e il loro modo di concepire la vita collettiva.
giovedì 8 ottobre 2020
«Stato e rivoluzione» di V. I. Lenin - Angelo D'Orsi
Da: Angelo d'Orsi - Angelo D'Orsi è professore ordinario di Storia del pensiero politico all’Università di Torino.
martedì 6 ottobre 2020
Verso il centenario del PCI - Incontro con Luciano Canfora
Da: Scuola di formazione politica Gramsci-Togliatti
Leggi anche: Fascismo. Misurare la parola. - Palmiro Togliatti
Legge elettorale, Costituzione, Democrazia*- Un discorso di Palmiro Togliatti
Il revisionismo storico*- Luciano Canfora
Sul compromesso storico - Aldo Natoli
Vedi anche: Comunisti, fascisti e questione nazionale
Partendo dalla visione del documentario di Carlo Lizzani in cui è immortalata la grande festa popolare del 26 settembre 1948 per il ritorno di Togliatti all’attività politica dopo l'attentato del 14 luglio 1948, discutiamo con Luciano Canfora di “via italiana al socialismo”, “partito nuovo” e “democrazia progressiva”
domenica 4 ottobre 2020
Su Gramsci e la fondazione del Pci - PIERO GOBETTI
Da: https://radicalsocialismo.it - (Storia dei comunisti torinesi scritta da un liberale, La Rivoluzione Liberale, A. 1, n. 7, 2-4-1922) - Piero Gobetti (Torino, 19 giugno 1901 – Neuilly-sur-Seine, 15 febbraio 1926) è stato un giornalista, filosofo, editore, traduttore ed antifascista italiano.
La teoria di questa nuova realtà economica e ideale fu tentata da un gruppo di giovani oscuri che l’Italia ufficiale non ha conosciuto e non conosce. Essi elaborarono dall’esperienza politica a cui assistevano l’idea di un organismo che sistemasse tutti gli sforzi produttivi legittimi, che aderisse plasticamente alla realtà delle forze storiche ordinandole liberamente in una gerarchia di funzioni, di valori, di necessità. Il consiglio di fabbrica, nel quale le esigenze del risparmio, dell’intrapresa, dell’opera esecutrice, si organizzano secondo le attività che ciascuna riesce a risvegliare, fu la loro idea nuova ed operosa, intorno a cui cercarono di raccogliere il movimento operaio e di dargli una personalità.
La mancanza di idealità corrispondeva alla mancanza di un nucleo di dirigenti colti e operosi. In mezzo a quest’inerzia di pensiero fu notato un giovane solitario, Antonio Gramsci, il quale già mentre compiva i suoi studi letterari all’Università si era iscritto al Partito Socialista, forse più per ragioni umanitarie, maturate nella sua pessimistica solitudine di sardo emigrato, che per una netta concezione rivoluzionaria. Gramsci non tardò tuttavia a formarsi una cultura politica e, nonostante la sua riluttanza e timidezza, Serrati, con notevole perspicacia, lo volle collaboratore e corrispondente politico dell’Avanti! da Torino. La sua nuova attività di teorico della rivoluzione comincia con la sua opera nel Grido del Popolo. Il modesto giornaletto di propaganda di partito diventò per lui una rivista di cultura e di pensiero. Vi pubblicò le prime traduzioni degli scritti rivoluzionari russi. Si propose l’esegesi politica dell’azione dei bolscevichi. A capo di quest’opera, benché direttore apparente fosse altri, si sente il cervello di Gramsci. La figura di Lenin gli appariva come una volontà eroica di liberazione: i motivi ideali che formavano il mito bolscevico, nascostamente fervidi nella psicologia popolare, dovevano costituire non il modello di una rivoluzione italiana, ma l’incitamento a una libera iniziativa operante dal basso. Le esigenze antiburocratiche della rivoluzione italiana erano già state avvertite da Gramsci sin dal 1917 quando il suo pensiero autonomista si concretò in un numero unico La Città futura, pubblicato come modello e annuncio di un futuro giornale di cultura politica operaia. La Città futura diventò, nel 1919, L’Ordine Nuovo, il solo documento di giornalismo rivoluzionario e marxista che sia apparso (con qualche serietà ideale) in Italia.
sabato 3 ottobre 2020
Diritto e lavoro - Alisa Del Re, Geminello Preterossi
Vedi anche:
Occupati, disoccupati, inattivi...*- Giovanna Vertova
Il reddito di esistenza - Giovanna Vertova
Leggi anche:
https://www.libreriadelledonne.it/puntodivista/ripensare-il-lavoro/Adriana Maestro
La questione di classe è una questione di genere - Giovanna Vertova
POTENZIALITÀ E LIMITI DEL REDDITO DI BASE - Giovanna Vertova
Persona, Razzismo, Neo-schiavismo: tendenze del capitalismo crepuscolare. - Roberto Fineschi
Le contraddizioni delle soluzioni “keynesiane” al problema della disoccupazione e la sfida del “piano del lavoro” - Riccardo Bellofiore
venerdì 2 ottobre 2020
Hegel. La dialettica e l'idealità del finito - Carlo Scognamiglio
giovedì 1 ottobre 2020
Le passioni tra Heidegger e Aristotele - Enrico Berti
Da: Bollettino della Società Filosofica Italiana, Rivista Quadrimestrale, Nuova Serie n. 206, maggio/agosto 2012. - Sintesi della conferenza tenuta alla sezione SFI di Francavilla il 16 marzo 2012, letta come discorso accademico nell’Aula Magna dell’Università di Atene il 17 maggio 2012 in occasione del conferimento all’autore del titolo di Doctor honoris causa in Filosofia. - Enrico Berti è un filosofo italiano, Professore emerito di Storia della filosofia presso l'Università degli Studi di Padova.
Vedi anche: Le passioni tra Heidegger e Aristotele - ENRICO BERTI