"Il capitalismo si modifica continuamente; non è mai
uguale a se stesso. Questa integrazione globale di produzione e finanza
in una teoria generale del processo capitalista sta ancora muovendo i
primissimi passi; non viene mai trattata in modo esauriente. In Keynes
vi sono alcuni accenni e anche Marx suggerisce qualcosa al riguardo, ma
una vera e propria elaborazione teorica sarebbe avvenuta solo in una
concreta fase storica che avrebbe reso necessaria la nuova teoria. E
questo sta avvenendo oggi."
Paul M. Sweezy, "rivista del manifesto", aprile 2000
Il capitalismo è in una crisi ‘sistemica’. Iniziata nell’estate del 2007, a partire dalle difficoltà di un
segmento particolare del mercato finanziario statunitense, l’instabilità finanziaria ha finito col contagiare
l’intero pianeta. La crisi finanziaria si è tramutata in crisi bancaria, poi, nel giro di un anno, in crisi reale.
La recessione sarà lunga. Ammesso e non concesso che la flebile ripresa si confermi, e che non si abbia
un doppio salto nella depressione, il capitalismo potrebbe avere davanti a sé una prolungata
stagnazione. Torna all’orizzonte la disoccupazione di massa.