Da: La Zona Grigia - Fonte: https://www.jonathan-cook.net - Jonathan Cook è uno scrittore britannico e giornalista freelance precedentemente residente a Nazareth, in Israele, che scrive sul conflitto israelo-palestinese. Scrive una rubrica fissa per The National of Abu Dhabi e Middle East Eye.
La teoria Marxista poggia la sua forza sulla scienza... che ne valida la verità, e la rende disponibile al confronto con qualunque altra teoria che ponga se stessa alla prova del rigoroso riscontro scientifico... il collettivo di formazione Marxista Stefano Garroni propone una serie di incontri teorici partendo da punti di vista alternativi e apparentemente lontani che mostrano, invece, punti fortissimi di convergenza...
lunedì 15 dicembre 2025
Il più grande inganno di Israele: nascondere il vero numero delle vittime a Gaza - Jonathan Cook
domenica 14 dicembre 2025
La responsabilità globale della Cina del XV Piano Quinquennale in un mondo in subbuglio - Zhou Shucheng
Da: https://contropiano.org - Zhou Shucheng è membro del XIII Comitato Nazionale della Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese (CPPCC) e ricercatore senior presso l’Istituto di Studi sull’Attualità della Cina e del Mondo. Questo articolo è stato pubblicato sul n. 16 (2025) della rivista “China Economic Report” (Zhongguo Jingji Baogao).
Leggi anche; ARLACCHI SPIEGA LA CINA ALL'OCCIDENTE MA L'OCCIDENTE E' DISPOSTO AD ASCOLTARE? - Carlo Formenti
Ascolta anche: La Cina e il XV Piano Quinquennale - https://grad-news.blogspot.com/2025/12/yesterdays-papers-la-cina-e-il-xv-piano.html?m=1
l testo, traduzione rimaneggiata di un articolo della rivista Zhongguo Jingji Baogao ‘Rapporto sull’economia cinese’ (2025 n. 16), è significativo tanto per quello che dice quanto per quello che tace.
A essere sottaciuta (sotto la dizione anodina: ‘ostacoli lungo il percorso’) è evidentemente tutta l’esperienza maoista, gli strappi e le accelerazioni del Grande Balzo in Avanti e della Rivoluzione Culturale (scatenati dal sospetto che in uno sviluppo pianificato dalle alte sfere della tecnocrazia alle masse popolari non rimanesse che un ruolo da formiche operaie), ad essere esaltata è un’economia mista pubblica e privata ma interamente sottoposta alla direzione centralizzata statale e con un accesso al benessere ‘graduato’, prima i ceti urbani poi quelli contadini, in un rovesciamento del primo decennio delle riforme; il modello è quello dell’imborghesimento graduato di tutto il popolo anziché la sua proletarizzazione in senso maoista, il mito è quello del consumismo, a fondamento dello sconfinato mercato interno, confortato da redditi sufficienti a sorreggerlo.
Ad essere esaltata è insomma la concezione olistica della società ben diretta dall’alto, preoccupata di assicurare in parallelo con lo sviluppo economico una crescita sociale che lo sostenga e se ne compiaccia. Difficile non sentire riecheggiare in sottofondo l’antica formula di Giovenale: ‘panem et circensens’.
Impressionante l’ammissione di essere un ‘paese ritardatario’, qualifica data dal grande capitalismo internazionale, solo per la certezza di potersene liberare presto, quando la Cina si sentiva all’avanguardia proprio perché non faceva parte né si commisurava ai due blocchi del capitalismo statunitense e europeo e del revisionismo sovietico. Ora si ambisce a sconfiggere il nemico sul suo stesso terreno invece che a imporre un terreno diverso.
Ciò detto, è pur sempre confortante assistere alla crescita di un paese che concede alla propria popolazione un ruolo essenziale in piani sostenibili per pura razionalità, piuttosto che con gli sconci richiami suprematisti, razzisti ed eccezionalisti di troppa parte del resto del mondo, e che ripudia (finora) la guerra (per citare l’art. 11 della Costituzione italiana) e l’espansionismo militare.
In sostanza, la chiave del ‘miracolo cinese’ è un capitalismo imbrigliato dai piani quinquennali e un’autorità politica sufficientemente forte da farli rispettare. Il successo del capitale pubblico nella concorrenza con quello privato, pur assai forte, è dato dal geloso monopolio del potere di pianificare, dal comando della forza pubblica, dal primato giudiziario e legislativo. Nella concorrenza intercapitalistica, la componente statale prevale su quella privata anche per questo monopolio: Xi Jinping può far finire in galera Jackie Ma quando alza troppo la testa, il contrario non può avvenire. (G.C.)
sabato 13 dicembre 2025
“L’Europa è in marcia verso la morte” - Michael Hudson
venerdì 12 dicembre 2025
Caccia alle streghe: l'eretico e l'Inquisizione: perché l'Occidente teme Francesca Albanese - Michele Leonardi

giovedì 11 dicembre 2025
Michel Clouscard. Un marxismo inesplorato - Alessandra Ciattini
Da: https://www.marxismo-oggi.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).
Leggi anche: Un’introduzione alla lettura di Michel Clouscard: «Neofascismo e ideologia del desiderio» - Aymeric Monville
https://frontepopolare.net/2013/05/19/michel-clouscard-neofascismo-e-ideologia-del-desiderio
La filosofia francese contemporanea - Francesco Valentini
mercoledì 10 dicembre 2025
La Nato attaccherà la Russia? - Alessandro Orsini
martedì 9 dicembre 2025
1° dicembre: Giornata mondiale dell’Aids - Paolo Crocchiolo
A 44 anni di distanza dall’inizio della pandemia è possibile tracciare un bilancio che mette in luce come il neoliberismo nei suoi vari aspetti abbia pesantemente influito sulla diffusione e sul tasso di letalità di un’infezione che, sino a oggi, ha provocato 38 milioni di morti. Una frase per social: in tutte le malattie infettive, ma soprattutto in quelle a trasmissione sessuale, ogni forma di discriminazione si ritorce inevitabilmente contro i discriminatori.
Un esempio paradigmatico di come i microrganismi infieriscano laddove incontrano le condizioni favorevoli alla loro penetrazione e al loro sviluppo nelle società umane, è quello dell’Aids: mai come in questo caso il discorso economico-politico s’intreccia con quello medico-biologico. Per il virus dell’Aids, che fa parte del gruppo degli agenti infettivi a trasmissione sessuale, le cellule e i tessuti di qualunque organismo umano rappresenterebbero potenzialmente un terreno di coltura ottimale. Si notò, invece, sin dall’inizio della pandemia che il virus si avvantaggiava per la sua propagazione delle varie forme di discriminazione e di negazione dei diritti umani e civili, colpendone preferenzialmente le vittime, tra cui gli strati sociali più poveri dei Paesi del Sud globale, gli omosessuali, i tossicodipendenti, le persone che si prostituiscono, i carcerati e i migranti.
In particolare, le masse dei Paesi del Sud globale – cui il sistema neocoloniale e imperialista, per minimizzare i costi della forza lavoro, provocava miseria e malnutrizione negando al contempo l’accesso ad assistenza medica e, dal 1996, a farmaci salvavita, da allora e per vari anni disponibili per via dei brevetti solo nei Paesi industrializzati – hanno subìto le conseguenze più pesanti della pandemia.
lunedì 8 dicembre 2025
Com'era vivere nella Germania dell'Est? - Francesco dall'Aglio
domenica 7 dicembre 2025
ARLACCHI SPIEGA LA CINA ALL'OCCIDENTE MA L'OCCIDENTE E' DISPOSTO AD ASCOLTARE? - Carlo Formenti
Vedi anche: “I tre segreti della civiltà cinese: meritocrazia, pace e socialismo” - Pino Arlacchi -
Leggi anche: Cina, Brics e Occidente: come sta cambiando il mondo - Pino Arlacchi
Il falso mito della Cina capitalista e gli occhi strabici dell’Occidente - Pino Arlacchi
IA: le differenze tra la Cina socialista e l'occidente - Pino Arlacchi
L’economia reale è sulla Via della seta - Pino Arlacchi
sabato 6 dicembre 2025
"Russofobia, russofilia e verità" - conferenza con Angelo D'Orsi, Vincenzo Lorusso e Alessandro Di Battista
venerdì 5 dicembre 2025
Le vere origini della russofobia - Alessandra Ciattini
Da: https://futurasocieta.org - https://www.lantidiplomatico.it - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it).
Vedi anche: Russofobia: origini, miti e propaganda – Alessandra Ciattini
Leggi anche: La fabbrica della “russofobia” in Occidente - Sergio Cararo
Annie Lacroix-Riz: "C'è un contesto storico che spiega perché la Russia è stata messa all'angolo"La russofobia, che i penosi leader europei cercano di alimentare tutti i giorni, prefigurando misteriose minacce di invasioni e conquiste da parte del nostro vicino euroasiatico, costituisce un sentimento, a prima vista, irrazionale e quindi razionalmente incomprensibile. Eppure la conoscenza storica ci consente di individuarne le origini nelle ambizioni politiche dell’imperialismo statunitense, cui si sono inchinati i suddetti leader che, incapaci ed imbelli, anche dopo la pubblicazione del cosiddetto piano di Trump, reclamano una schiacciante sconfitta della Russia.
Nei giorni passati è stato impedito al Prof. Angelo D’Orsi, eminente studioso di A. Gramsci, di tenere una conferenza sulla russofobia nelle sale del Polo del Novecento a Torino con l’accusa del tutto ingiustificata che l’evento sarebbe stato incentrato sulla propaganda putiniana, tema centrale della attuale demagogia politica, ma che non sembra essere condiviso dalla maggior parte della popolazione italiana. Per note vicende storiche e politiche, quest’ultima è legata alla Russia, ex Unione sovietica, di cui ha apprezzato la straordinaria cultura musicale, letteraria, artistica e politica e, in gran parte, il tentativo di costruire il socialismo in un paese arretrato. D’Orsi ha successivamente tenuto la sua conferenza, riuscendo a richiamare un pubblico assai più vasto di quello che sarebbe intervenuto se non fosse stato censurato. Solo questo fatto mette in luce la cretineria politica dei suoi censuratori.
giovedì 4 dicembre 2025
PERCHÉ TANTO ODIO NEI CONFRONTI DI FRANCESCA ALBANESE? - Lavinia Marchetti
Da: https://laviniamarchetti.altervista.org - Lavinia Marchetti - Lavinia Marchetti -
mercoledì 3 dicembre 2025
Marxismo ed evoluzionismo - Paolo Crocchiolo
Da: https://futurasocieta.com - Paolo Crocchiolo, professore dell'Università popolare Antonio Gramsci, già docente di evoluzionismo e filosofia all'Università americana e funzionario dell'Onu.
Leggi anche. Occidente? No, grazie - Paolo Crocchiolo
Introduzione
Molto a lungo e ancor oggi, almeno in parte, il pensiero di Darwin non ha goduto e non gode di buona fama tra i marxisti e gli intellettuali di sinistra in generale. Questo perché, contrariamente alle intenzioni dello stesso Darwin, la sua teoria, principalmente a opera di Herbert Spencer, è stata rappresentata in forma semplicistica, anzi del tutto travisata mediante espressioni decontestualizzate quali “la sopravvivenza del più adatto” che si prestava alla facile, benché del tutto impropria traduzione di “sopravvivenza del più forte”; il che nel secolo scorso ha contribuito ad aprire la strada a posizioni eticamente inaccettabili quali l’eugenetica e, ancor prima, la “missione civilizzatrice” dell’Occidente.
Le più recenti acquisizioni nel campo dell’evoluzionismo hanno, invece, smantellato la falsa rappresentazione del darwinismo e i pregiudizi che ancora persistono sulla sua presunta incompatibilità con la Weltanschauung marxista. Anzi, il marxismo per molti aspetti si colloca in perfetta continuità con il pensiero di Darwin. Infatti, l’evoluzionismo modernamente inteso, dimostrando la parità biologica di tutti gli esseri umani, può rappresentare una valida piattaforma scientifica per sostenere la lotta contro ogni forma di discriminazione economica e sociale dei più vulnerabili, fondata sul presupposto di una loro presunta inferiorità e quindi addotta a giustificazione del loro sfruttamento.
martedì 2 dicembre 2025
Al bivio tra violenza e nonviolenza - Alessandra Ciattini
Da: https://www.pressenza.com - https://giuliochinappi.com - Alessandra Ciattini (Collettivo di formazione marxista Stefano Garroni - Membro del Coordinamento Nazionale del Movimento per la Rinascita Comunista) ha insegnato Antropologia culturale alla Sapienza di Roma. E' docente presso l'Università Popolare Antonio Gramsci (https://www.unigramsci.it). - Antonio Minaldi, militante nei movimenti fin dal 68. Esponente del movimento studentesco del 77 e fra i fondatori dei COBAS SCUOLA nell'87. Si occupa di attualità politica e di studi di filosofia collaborando con varie riviste.
Antonio Minaldi, Gandhi ad Aushwitz, elogio della Nonviolenza (e sue problematiche), Multimage 2025
Antonio Minaldi è un autore assai prolifico, scrive con fluidità e riesce a catturare i suoi lettori. Inoltre, nei suoi scritti troviamo una grande passione etica e politica sicuramente da apprezzare. Nel caso di questo libro “Gandhi ad Auschwitz. Elogio della nonviolenza e le sue problematiche”, Antonio ripercorre la sua vicenda umana e in particolare la sua partecipazione agli eventi politici a partire da 1968 fino ai ai nostri giorni. È abbastanza normale che qualcuno, protagonista di importanti vicende storiche, senta la voglia di raccontarle e di trasmettere la sua esperienza in modo che gli altri, soprattutto i giovani, ne possano ricavare qualcosa di buono. Dicevo il libro costituisce un elogio del pacifismo ed ovviamente non sarò certo io a non condividere tale atteggiamento, però nello stesso tempo Antonio riconosce che ci sono una serie di problematiche inerenti ad esso. Illustrerò prima brevemente il contenuto del libro e poi farò una serie di considerazioni, che si fondano su quanto è anche stato scritto da Antonio e che riguarda la relazione tra pacifismo e contesto storico.
Il pacifismo di Antonio è il frutto di una sorta di ripensamento. Racconta che quando ha cominciato a fare politica era convinto che, per cambiare il sistema sociale nel quale viviamo, fosse opportuno un atto rivoluzionario, il quale in un modo o in un altro inevitabilmente implicasse una qualche forma di violenza. Oggi dichiara di aver abbandonato questo presupposto condiviso da molti, ma bisogna dire non da tutti coloro che si collocano nei cosiddetti movimenti di sinistra. Si potrebbe affermare che il mondo di sinistra è estremamente sfumato e presenta tendenze contraddittorie. Per esempio, soddisfatto dalla forza raggiunta dal Partito Socialdemocratico tedesco, Engels giunse ad ipotizzare che sarebbe stato anche possibile arrivare ad un ribaltamento sociale attraverso una vittoria elettorale, proponendo quindi una prospettiva riformista. Inoltre, inizialmente, i socialdemocratici tedeschi si opposero alla Prima guerra mondiale per poi capitolare tristemente, mentre Karl Liebnecht e Rosa Luxembourg pagarono con la vita il loro antimilitarismo.
lunedì 1 dicembre 2025
Ucraina verso l’accordo con Trump e Putin: il pensiero magico Ue non protegge Kiev - Barbara Spinelli
Da: il fatto quotidiano (26.11.25) - Barbara Spinelli è una giornalista, saggista e politica italiana. Europarlamentare (2014–2019). (Barbara Spinelli)
Leggi anche: L’UE VUOLE LA TREGUA MA NON LA PACE - Barbara Spinelli
(Nel quinto giorno di conflitto si riuniscono per la prima volta a Gomel, Bielorussia, le delegazioni dei due Paesi in guerra per il primo round dei negoziati di pace.)domenica 30 novembre 2025
"Catastrofe neoliberista" - Luciano Canfora, Angelo d'Orsi, Vito Petrocelli e Antonio Di Siena
sabato 29 novembre 2025
SI FA PRESTO A DIRE PACE - FABIO MINI
Da: il fatto quotidiano - Fabio Mini è un militare e saggista italiano, già comandante NATO della missione KFOR in Kosovo dal 2002 al 2003 (Fabio Mini).
Vedi anche: Sergej Larov, https://www.facebook.com/share/v/1AFXFBGDrU/Una SPIA alla CASA BIANCA? FALLISCE il tentato SABOTAGGIO dei NEGOZIATI (per ora) ft F. DALL'AGLIO (https://www.youtube.com/watch?v=27hPVUXI6FE)
venerdì 28 novembre 2025
“Tre fonti e tre parti integranti del marxismo” - Vladimir Lenin (1913)
Da: https://www.marxists.org - https://giuliochinappi.com - Articolo pubblicato nella rivista Prosvestcenie, n. 3, marzo 1913; questo numero era dedicato al trentesimo anniversario della morte di Marx. - Estratto da Opere Scelte - Editori Riuniti 1965 - pag. 475 - 480. - Trascritto per Internet da Ivan, Gennaio 1999.
Leggi anche: Cos'è il potere sovietico - Vladimir Lenin (1919)
In tutto il mondo civile la dottrina di Marx si attira la più grande ostilità e l'odio più intenso di tutta la scienza borghese (sia ufficiale che liberale), che vede nel marxismo una specie di "setta perniciosa". E non ci si può aspettare un atteggiamento diverso, poiché una scienza sociale "imparziale" non può esistere in una società fondata sulla lotta di classe. In un modo o nell'altro, tutta la scienza ufficiale e liberale difende la schiavitù del salariato, mentre il marxismo ha dichiarato una guerra implacabile a questa schiavitù. Pretendere una scienza imparziale nella società della schiavitù del salariato è una stolta ingenuità, quale sarebbe pretendere l'imparzialità da parte degli industriali nel considerare se occorre aumentare il salario degli operai diminuendo il profitto del capitale.
Ma ciò non basta. La storia della filosofia e la storia della scienza sociale dimostrano con tutta chiarezza che nel marxismo non v'è nulla che rassomigli al "settarismo" inteso come una specie di dottrina chiusa e irrigidita, sorta fuori dalla strada maestra dello sviluppo della civiltà mondiale. Al contrario, tutta la genialità di Marx sta proprio in ciò, che egli ha risolto dei problemi già posti dal pensiero d'avanguardia dell'umanità. La sua dottrina è sorta come continuazione diretta e immediata della dottrina dei più grandi rappresentanti della filosofia, dell'economia politica e del socialismo.
La dottrina di Marx è onnipotente perché è giusta. Essa è completa e armonica, e dà agli uomini una concezione integrale del mondo, che non può conciliarsi con nessuna superstizione, con nessuna reazione, con nessuna difesa dell'oppressione borghese. Il marxismo è il successore legittimo di tutto ciò che l'umanità ha creato di meglio durante il secolo XIX: la filosofia tedesca, l'economia politica inglese e il socialismo francese.
Ci fermeremo brevemente su queste tre fonti del marxismo, che sono nello stesso tempo le sue tre parti integranti.
giovedì 27 novembre 2025
Sicurezza Nucleare, spiegata bene - Massimo Zucchetti
mercoledì 26 novembre 2025
Russofobia: origini, miti e propaganda – Alessandra Ciattini
Intervista ad Alessandra Ciattini dedicata al tema della russofobia: dalle sue radici storiche alla costruzione culturale dell’immagine della Russia nel mondo occidentale.
martedì 25 novembre 2025
Lo scambio di plusvalore nel Capitalismo delle Piattaforme - Massimo De Minicis (2019)
Da: https://www.economiaepolitica.it - Massimo De Minicis è Ricercatore presso l’INAPP dove è Responsabile del gruppo di ricerca "Innovazione Tecnologica e Relazioni Industriali" e coordina i progetti di ricerca sugli ammortizzatori sociali e sul lavoro mediante piattaforme digitali (Platform Work). È membro del gruppo di ricerca Fairwork e Visiting Scholar presso l’Università Autonoma di Barcellona.
Vedi anche: La grande migrazione online: costi e opportunità - Juan Carlos De Martin
Alienazione e rivoluzione (digitale) - Enrico Donaggio
RIVOLUZIONE DIGITALE - Roberto Finelli e Pietro Montani in dialogo.
Social? Soggetti in rete, oggetti nella realtà - Paolo Ercolani
L'impatto delle tecnologie sul lavoro - Renato Curcio
Esprimersi in digitale - Pietro Montani
Spazi virtuali - Juan Carlos De Martin
LO STATO DELLE COSE. Produzione, riproduzione e uso dei saperi nell’era del digitale.
DEMENZA DIGITALE* - Manfred Spitzer
PremessaMolti studi ormai da tempo hanno affrontato il tema delle piattaforme di lavoro dell’economia collaborativa digitalizzata[1]. Sono stati così approfonditi numerosi aspetti sulla natura e sull’organizzazione produttiva di questa ultima evoluzione della tecnologia impiegata nei processi di produzione. Ma alcune questioni, al di là delle numerose concettualizzazioni realizzate, rimangono contrastate, provocando tensioni di carattere giuridico e sociale. In particolare, nell’economia collaborativa digitalizzata rimane ancora profondamente irrisolta una comune classificazione della relazione lavorativa tra la piattaforma digitale e il lavoratore. Così obiettivo del paper, è cercare di comprendere meglio questo rapporto, esaminando il ciclo di produzione delle piattaforme di lavoro alla luce, anche, di alcune considerazioni teoriche dell’analisi marxiana sulla relazione tra automazione e produzione industriale. Nuova rilevanza sembrano, infatti, acquisire oggi, le analisi presenti nel Libro I del capitale e nei Gundrisse sull’utilizzo dei macchinari nella grande industria per la determinazione di maggiori quote di produttività e profitto (pluslavoro e plusvalore). In particolare, quando parla di automazione, Marx introduce una articolata classificazione di concetti teorici, che ancora oggi può essere utilizzata per comprendere meglio l’effetto della tecnologia sulla produzione e sul lavoro, a dispetto dei sorprendenti avanzamenti tecnologici intercorsi.
Il ciclo produttivo delle Labour Platform
lunedì 24 novembre 2025
La guerra è persa, gli zombie non lo vogliono capire - Francesco Piccioni
Da: https://contropiano.org - Francesco Piccioni editorialista di Contropiano.
Leggi anche: https://www.facebook.com/francesco.dallaglio
Il piano c’è, ora vediamo chi lo suona. Come anticipato ieri, la bozza elaborata dall’mministrazione Trump per chiamare a un “tavolo di pace” Ucraina e Russia è arrivata in mano a Zelenskij e subito dopo a tutto il mondo. 28 punti – come potrete leggerli in fondo a questo articolo – che partono dalla situazione esistente sul terreno e sul piano geopolitico.
Di conseguenza è un piano indigeribile per chi, all’inizio del conflitto, aveva scommesso sulla vittoria di Kiev, il regime change a Mosca e la frammentazione della Russia, che avrebbe spalancato le sue enormi risorse naturali a multinazionali occidentali sempre affamate.
Non c’è alcun dubbio che “il piano” consideri come persa la guerra e quindi risponda alla necessità di impedire ulteriori perdite, sia territoriali che di uomini, mezzi, investimenti, rapporti di forza.
Ma è proprio così che termina ogni guerra. Qualcuno vince, qualcuno perde. La pace non si afferma sventolando formule retoriche angelicate, ma fermando il crepitare delle armi lì dove sono in funzione. C’è sempre un certo spazio per aggiustamenti più o meno consistenti, ma non certo per rovesciamenti radicali della situazione.
UCRAINA: LA GUERRA È PERSA, LE MAZZETTE CORRONO - Paolo Ferrero e Francesco Dall’Aglio
domenica 23 novembre 2025
Invasione-suicidio: ecco perché Trump fallirà col Venezuela - Pino Arlacchi
Da: https://www.ilfattoquotidiano.it - Pino Arlacchi - Pino Arlacchi è un sociologo, politico e Ex vice-segretario dell'Onu. (Pino Arlacchi).
Leggi anche: Il narco-Venezuela: la grande bufala - Pino Arlacchi
IL GRANDE IMBROGLIO SUL VENEZUELA - Pino Arlacchi
L’ATTACCO AL REGIME venezuelano non è nuovo: è iniziato nel 1999 con l’avvento di Chávez che ha instaurato la rivoluzione bolivariana; è continuato nel 2002 con il fallito golpe della Cia, poi con Obama nel 2015, con Trump nel suo primo mandato, e poi con Biden). Gli Stati Uniti hanno provato nei modi più svariati a eliminare la spina nel fianco più acuta della loro politica estera: dalle sanzioni più devastanti agli sbarchi di mercenari, dalla corruzione di militari e capi dell’intelligence ai sabotaggi della rete elettrica, fino al sovvertimento della valuta venezuelana tramite iperinflazione pilotata.
Tra le false narrative dei fatti del mondo che imperversano in Occidente, quella sul Venezuela è la più oltraggiosa. Non credete a una parola di ciò che i padroni dei mezzi globali d’informazione dicono sul paese, Maduro e l’aggressione iniziata dagli Usa 27 anni fa, con l’elezione a presidente di Hugo Chávez, e tuttora in corso.
sabato 22 novembre 2025
LA "PACE" - Lavinia Marchetti
Da: Lavinia Marchetti - https://laviniamarchetti.altervista.org - Lavinia Marchetti -
Leggi anche: LA RIMOZIONE DEL GENOCIDIO PALESTINESE DOPO IL "CESSATE-IL-FUOCO", COME PREVEDIBILE. - Lavinia Marchetti

