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al video della lezione tenuta
per l’Università popolare Antonio Gramsci su concetti analoghi
La
filosofia come comprensione del proprio tempo con il pensiero
La
verità, secondo Hegel,
non è mai qualche cosa di dato, di finito, ma è il risultato di
un processo e
dei momenti
necessari che
sono stati superati
dialetticamente –
ovvero tolti in
ciò che c’era di non più attuale e tesaurizzati per
quanto c’era di ancora vitale – per raggiungere tale risultato.
La filosofia hegeliana è filosofia reale e, perciò, segna una
cesura con il pensiero
utopistico,
improntato non alla conoscenza
scientifica della realtà storica,
ma alla pura aspirazione del dover
essere. L’idea in
effetti non è, sottolinea Hegel, così
impotente da
restare un
mero dover essere, una pura aspirazione, un
mero concetto astratto in
quanto tale soggettivo.
Al
contrario la filosofia ha come missione fondamentale quella di far
comprendere la realtà
nella sua razionalità,
nella sua necessità, ovvero in modo scientifico. Deve dunque,
innanzitutto, consentire di comprendere concettualmente
la propria epoca storica –
comprese le leggi, la morale e la religione di cui occorre intendere
la razionalità-necessità – per consentire così all’uomo
d’azione,
al Politico di intervenire in modo razionale su di essa, con
profitto, per razionalizzare ulteriormente l’esistente,
realizzando nell’idea il concetto che ne costituiva, in modo
generalmente non del tutto consapevole, il movente. Una
volta ricompresa
razionalmente la nuova realtà storica, diverrà la base per
elaborare un nuovo concetto,
che richiedere, per essere a sua volta realizzato, una nuova azione
storica.
L’indissolubile
nesso dialettico fra filosofia e storia, pensiero e azione, teoria e
prassi
Hegel
utilizza, per rappresentare la filosofia, la metafora della Nottola
(la civetta) di Atena-Minerva, l’uccello notturno posto come
simbolo della Dea della ragione, che indica la visione dall’alto
che consente al filosofo di comprendere la realtà nella sua verità,
ovvero nel suo insieme, nella sua totalità,
levandosi in volo sul far della sera, ossia quando l’azione
storica, che necessariamente la precede, si è compiuta. Più grande
è l’azione storica più significativa sarà, dunque, la
sua comprensione
filosofica e,
proprio per questo, secondo Hegel i grandi sistemi
filosofici,
che sintetizzano in sé tutti i precedenti sviluppi delle scienze
filosofiche compendiandole,
sono realizzabili solo quando un’intera epoca storica si è
compiuta e si è così giunti nella notte che precede l’alba di
un nuovo
mondo.
La grande azione storica su cui riflette la filosofia di Hegel è
la Rivoluzione
francese e
la sua affermazione in Europa – prima con le imprese napoleoniche e
poi con la lotta dei popoli nazionali contro l’impero bonapartista
– e la coeva rivoluzione
industriale che
segnano il tramonto della grande epoca storica cristiano-medievale,
dal cui compimento-superamento nascerà il mondo
moderno capitalista-borghese.