Da: https://www.ilcontesto.net - Il Contesto | Analisi economica e geopolitica - Francesco Dall'Aglio, Medievista, saggista, ricercatore presso l’Istituto di Studi Storici al Dipartimento di Storia Medievale dell’Accademia delle Scienze di Sofia e gestore del canale Telegram «War Room». È coautore del volume, scritto assieme a Carlo Ziviello, Oppenheimer, Putin e altre storie sulla bomba (Ad Est dell’Equatore, 2023).
Vedi anche: National Defense Strategy: gli Stati Uniti si guardano allo specchio - Roberto Buffagni
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Il Nepal in rivolta tra disagio sociale, spinte reazionarie e rivalità Cina-India - Marco Santopadre
Lo scorso 5 settembre, «Politico» ha scritto che la bozza della National Defense Strategy per il 2025 attribuisce la priorità alla tutela degli interessi statunitensi nell’emisfero occidentale rispetto alla gestione della “minaccia cinese”. Lo avrebbero confidato alla nota rivista ben tre funzionari dotati di accesso al documento, giunto sulla scrivania del segretario alla Difesa Pete Hegseth alla fine di agosto. Qualora trovassero conferma, le indiscrezioni riportate da «Politico» delineerebbero un radicale cambiamento di rotta rispetto alle traiettorie strategiche seguite dagli Stati Uniti nell’ultimo quindicennio, sotto governi sia democratici che repubblicani. Compreso quello guidato dallo stesso Trump tra il 2017 e il 2021, la cui National Defense Strategy collocava la deterrenza contro la Cina in cima alla scala delle priorità del Pentagono. La realizzazione del mutamento d’approccio previsto dal documento menzionato da «Politico» susciterebbe allo stesso tempo reazioni scomposte in seno alle compagini neocon e sinofobiche incistate in entrambi i partiti. Anche i rapporti con gli alleati/sottoposti ne risulterebbero profondamente alterati. «I tradizionali impegni assunti dagli Stati Uniti vengono ora messi in discussione», avrebbe riferito una delle tre fonti interpellate da «Politico». Le dichiarazioni pubbliche e le misure prese concretamente dall’amministrazione Trump risultano coerenti con il riorientamento strategico descritto all’interno del documento, a partire dalle rivendicazioni su Groenlandia e Panama; dalle ambizioni annessioniste nei confronti del Canada; dalla mobilitazione della Guardia Nazionale a sostegno delle forze dell’ordine a Washington e Los Angeles; dalla militarizzazione del confine con il Messico; dallo schieramento di navi da guerra e caccia F-35 nei Caraibi e al largo delle coste venezuelane con lo scopo ufficiale di combattere il narcotraffico; dal taglio dei fondi previsti dal programma di sostegno militare ai Paesi baltici. Elbridge Colby, coautore della National Defense Strategy per il 2018 e principale artefice della bozza descritta da «Politico», sembra aver abbandonato il suo tradizionale approccio anti-cinese per approdare alle posizioni sposate dal vicepresidente Jd Vance, che intende svincolare gli Stati Uniti dagli impegni esteri. (Giacomo Gabellini)
FONTI https://www.politico.com/news/2025/09... https://www.bloomberg.com/opinion/art... https://www.politico.com/news/2025/08... https://www.brookings.edu/articles/ho... https://www.newsweek.com/list-us-navy... https://www.bbc.com/news/articles/c4g... https://time.com/7297490/trump-plan-t... https://apnews.com/article/mexico-us-... https://www.reuters.com/world/us-info... https://media.defense.gov/2020/May/18... https://www.atlanticcouncil.org/blogs...
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