giovedì 2 dicembre 2010

Introduzione al Seminario sullo Stato - Stefano Garroni -

Introduzione al Seminario sullo Stato
Martedì 16 novembre 2010
Trascrizione dell’intervento del Prof. Stefano Garroni.
(Ci scusiamo per eventuali  errori o refusi nel testo, dovuti alla difficoltà di riportare in forma scritta un intervento orale )


Sono ..come dire…un pochino imbarazzato… nel senso che mi vado convincendo sempre di più della assoluta miseria in cui noi viviamo quotidianamente, per cui qualunque ragionamento che abbia un minimo di spessore, sembra una cosa dell’altro mondo, che non ha senso. E questo comporta evidentemente una enorme difficoltà, perché qualunque argomento tu vai ad affrontare, o lo affronti abbandonando il punto di vista che questa società ti propone, dell’interesse immediato, della tua piccola vita, del tuo piccolo mondo, o abbandoni questo, ed entri in un’altra dimensione, la dimensione dei problemi, dell’analisi obbiettiva dei problemi, del punto di vista universale dei problemi, oppure, se non fai questo salto, non capisci nulla, tutto diventa assurdo. E allora l’imbarazzo è proprio questo… 


Io sto traducendo un saggio che riguarda la critica della religione e ci sono due temi per noi importanti, che dovrebbero essere importanti proprio dal punto di vista di questa premessa, di questa posizione, di atteggiamento, prioritario per poter affrontare i problemi. C’è in primo luogo la distinzione tra dei celesti e dei mondani, i quali dei mondani sono poi il corpo del dio celeste e quindi ciò che funziona da sostegno del dio celeste, ragion per cui se non critichi il dio mondano il dio celeste non cade. Primo. Secondo possiamo dire va bene, non cade la religione, che male c’è? resta la religione.. Il fatto è che il discorso viene condotto da un punto di vista.. questo discorso di critica della religione, forse sarebbe meglio dire di critica della religiosità -poi spiego meglio perché faccio questa distinzione - muove questa critica da un presupposto, cioè il presupposto della  possibilità di creare una società in cui al centro ci sia l’uomo, e l’uomo sia la massima essenza, il massimo valore  per l’uomo stesso. Quindi una società pienamente mondana, in cui allora ha senso parlare della libertà dell’uno, che è condizione della libertà degli altri e così via.... Ma tutto questo presuppone appunto che l’uomo si sia liberato  di quei ceppi, che lo legano a potenze estranee, che sono materiali e non materiali. 

Anche non cadendo nel banale, ognuno di noi purtroppo vede la televisione, e credo che la televisione sia uno specchio chiarissimo di una società in cui l’uomo non è più tale.. io mi ricordo i tempi, che erano tempi ancora umani, in cui una donna magnifica era seduta, sdraiata, appoggiata ad una macchina e la donna magnifica serviva a richiamare la tua attenzione sulla macchina, adesso no, adesso la donna è un semplice strumento di presentazione della macchina, non ha…Questo fatto pienamente umano dell’attrazione, della bellezza, della stessa vita sessuale, è tutto strumentalizzato immediatamente al consumo, ciò che è bello è la nuova Citroen, la donna è un’appendice, quando c’è, e allora può essere sostituita da qualunque altra cosa, perché il centro è la Citroen, ecco, un mondo in cui al centro c’è la Citroen è un mondo in cui c’è una religione, una religione degli oggetti. E questa religione degli oggetti fa sì che tu uomo non abbia valore se non in quanto possessore di oggetti. E in realtà tu non sei mai possessore di oggetti, perché sono gli oggetti che ti possiedono, perché questa nuova Citroen è magnifica, però dopo c’è n’è un’altra, che è ancora più nuova, è ancora più magnifica, e addirittura ti si dice: ‘guarda ti diamo garanzia dieci anni per questa macchina, però se tu prima dei dieci anni la vuoi cambiare noi te la valutiamo l’x per cento della valutazione della rivista Quattroruote’. Allora già ti mettono in testa.. hai questo oggetto magnifico, stupendo no? Addirittura nella pubblicità, è allucinante, non si vede questa macchina, c’è solamente la voce del compratore e del venditore che dicono: vuol vedere la macchina? “No, ho letto su Quattroruote che è magnifica, quindi non voglio vederla,  non ha senso, se l’ha detto Quattroruote…! Quindi il vangelo, no? E questo oggetto su cui ti viene già detto: guarda che lo puoi cambiare anche prima della scadenza, e quindi c’è una rincorsa pazza all’oggetto che ti domina, e tu sei proprietario di una cosa che invece ti scappa continuamente dalle mani, e richiede nuovi sacrifici…In questo senso è un po’ come una donna per  l’uomo, disperatamente l’uomo cerca di prendere la donna, la femminilità della donna, e questa gli sfugge tra le mani, è inafferrabile, e allora… va bene, si ripropone il rapporto sessuale, ma quello va bene,  qui invece si ripropone il rapporto con la macchina, con una nuova macchina. Ora è ovvio che quando un oggetto gioca questo ruolo mica ha importanza come è fatto l’oggetto, cioè quali sono esattamente i passaggi pratici per la costruzione dell’oggetto Perché questo mi rimanda, che so, a fabbriche, operai, gente che fatica, che lavora, che caso mai ha problemi ad arrivare alla fine del mese… No è mera tecnologia. La tecnologia è un che di astratto, di non umano, è la tecnologia che ha fatto …e non degli uomini che…e allora a me capita… mi è venuto un certo male a un piede e ho bisogno di particolari cure che può fare solo un’infermiera, allora viene l’infermiera da me, è filippina, e mi racconta che suo figlio ha trovato posto nel Dubai come tecnico dei computer, e ovviamente è molto contento, guadagna quattro volte quello che guadagnava prima nelle Filippine, il Dubai è un paese magnifico, stanno tutti quanti bene etc.. io dico: ‘ma suo figlio si è interessato di sapere come stanno i contadini e gli operai nel Dubai?’ No? e ovviamente il figlio di questa infermiera è un poveraccio, che ha avuto un successo improvviso, avuto questo successo è scomparso il mondo umano, appare: la televisione, il computer, la tecnologia, il denaro…e scompare tutto il resto, non c’è più nulla.  E allora….ora quello che mi interessava sottolineare era che in questa situazione di dominio dell’oggetto sull’uomo l’oggetto acquista come una sua personalità, una sua forza, una sua capacità di condizionamento per l’uomo, appare come un potere che condiziona l’uomo, non semplicemente lo condiziona ma lo domina, e questo è molto importante, qua ricordare che per esprimere questo concetto di qualche cosa che dall’esterno mi domina, il tedesco usa il termine fremd, che vuol dire straniero… ed è per questo che non bisogna confondere tra alienazione ed estraniazione, l’estraniazione è questa situazione che descrivevo, l’alienazione è semplicemente il fatto che io alieno quell’oggetto che ho e lo do ad un altro, lo vendo, lo regalo oppure ho delle idee e le metto per iscritto. Mentre l’estraniazione implica appunto l’esistenza di questa religiosità dell’oggetto. Ma se c’è un religiosità dell’oggetto vuol dire che la mia vita non è sotto il mio controllo, è controllata da oggetti e da quel mistero che è la tecnologia. Tutti noi ovviamente usiamo il computer, difficilmente sappiamo come è fatto, come si interviene per aggiustarlo etc.. e nessuno di noi ha il coraggio di mettere in questione non il progresso, questo lasciamolo fare ai fascisti, no, mettere in questione le forme del progresso. Voglio dire: meno Citroen e più ospedali potrebbe essere un miglior progresso…no? ….però a quel punto sarebbe entrato un criterio, quello della salute dell’uomo, salute nel senso largo del termine,  come lo scopo fondamentale dell’organizzazione sociale, appunto l’uomo come l’essenza principale per l’uomo.

Anche qui può essere interessante sottolineare che essenza in tedesco si dice wesen, ma wesen è anche il termine per intendere esistenza, quindi quando dico l’essenza principale dell’uomo per l’uomo intendo dire una realtà, ecco quando la società si è costruita in modo che nella realtà l’uomo  sia per l’uomo il fine ultimo, allora è chiaro che retrocede l’oggetto, diventa uno strumento, ed è interessante che… spessissimo noi usiamo il termine ragione nel senso di dire qualche cosa che corrisponde ad un calcolo utilitaristico, cioè qual è l’atto razionale? l’atto razionale è quello che con la minor spesa, il minor sforzo, mi consente di raggiungere l’obbiettivo… bene ragione, razionalità diventano altra cosa se al centro c’è l’uomo perché allora vuol dire libertà dell’uomo, espansione dell’uomo, ricchezza dell’umanità, allargamento delle possibilità umane. A noi non viene in mente ma appunto  Einstein era  un uomo… e ..ciò che Albert Einstein poteva fare lo può fare qualunque altro uomo, in realtà non ci viene in mente perché noi siamo collocati in una situazione tale per cui ci sono alcuni Einstein e altri che non lo potranno mai divenire, ci sono alcune università buone e altre che saranno sempre cattive, sempre peggio, e quindi in realtà se l’uomo ha da essere l’obbiettivo fondamentale dell’uomo, è tutto l’assetto sociale che cambia, ma cambiando questo assetto vien messa in discussione la base materiale del dio immateriale. 

Qualcuno diceva che la religione è ‘l’anelito spirituale di un mondo privo di spirito’, e credo che sia assolutamente corretta e affascinante come definizione, cioè intanto è necessaria la religione esattamente perché questo mondo è oppressivo, perché questo mondo è inospitale, perché questo mondo non è mio, non è dell’uomo, io sono straniero in questo mondo dominato dagli oggetti e da astrazioni come il mercato, il denaro, la tecnologia, la democrazia ..e infatti voi sapete …dico la democrazia perché voi sapete perfettamente che se a chi parla di democrazia si chiede: ma scusa, quanti disoccupati ci sono? E come fai a parlare di democrazia se ci sono i disoccupati? Come fai a parlare di democrazia se..come si chiama Marchionne? Se Marchionne guadagna quattrocento volte quello che guadagna un operaio? Quattrocento volte ! E lui è il manager e se c’è la crisi  licenziato è l’operaio e non lui. Quattrocento volte! Ovviamente un mondo come questo, inospitale, disumano, e in cui ha posto per forza la religione come questo anelito spirituale di un mondo senza spirito, è un mondo in cui c’è chi fa miracoli. Berlusconi!  In poco tempo ha fatto un miracolo ha risolto il problema della mondezza a Napoli ! Lo avete visto ieri in televisione, ha fatto un miracolo, ha distrutto il Veneto, che era portato a campione dell’economia in alternativa ai comunisti cattivi che criticano,no?  Un bambino ogni secondo muore nel mondo per fame o per malattia..Ogni secondo muore un bambino! Ecco io credo che appunto noi non possiamo affrontare nessun argomento se non ci poniamo da questo punto di vista: qui non ha importanza il mio problema, la mia vicenda, la mia casa, la mia macchinetta etc… qui il problema è il mondo in cui stiamo, che ci è stato tolto da qualcuno, c’è un meccanismo che ce lo ha tolto, ce lo ha reso estraneo, ce lo ha reso nemico, è contro questo meccanismo che dobbiamo muoverci, per recuperare umanità..
Ora…moltissimi anni fa, prima di Socrate, un filosofo greco diceva :’se le mucche avessero un dio lo immaginerebbero con il volto della mucca’ … eh già, è proprio questo, questo mondo in cui sto non è il mio, non lo sento più mio, è estraneo, è contro di me, allora aspiro e immagino un altro mondo, che è fatto ad immagine di ciò che desidero, di ciò che vorrei. 

Sempre qualcuno diceva: ‘la religione è il grido di protesta contro un mondo disumano’ …Grido di protesta da parte dell’impotente, però. Di chi non può cambiarlo questo mondo, non ha le armi per farlo. Allora grida, e si rivolge ad una potenza estranea, lontana. Ora… questa potenza estranea, lontana, noi ce l’abbiamo anche molto vicina ogni volta che sentiamo un discorso qualunque, quotidiano… qualcuno che dice: ‘beh,  ma lo Stato qui dovrebbe intervenire e impedire che avvenga questo !’ E non si chiede mai: ‘ma perché non lo fa?’ Eppure, se se lo chiedesse, allora comincerebbe a mettersi su quella strada… per cui si scoprirebbe che lo Stato non è questo soggetto super partes, questo potere volto al benessere di tutti, alla giustizia per tutti, ma è una parte, ed è una parte organizzata contro altre parti. Il mondo è pieno di misteri sapete… ce n’è uno grande, enorme… credo che nessun italiano nella sua vita quotidiana, negli oggetti che usa quotidianamente, non abbia almeno un oggetto che è stato prodotto in Cina, eppure se io guardo la televisione la Cina è il luogo dove avvengono solo sciagure… sciagure minerarie, di treni, inondazioni, miseria, no? Eppure, eppure invece…e allora vien fuori anche un’altra divinità, la divinità fatto. La stampa, cartacea o no che sia, deve dare i fatti, deve informare: “questo succede e questo io ti dico”… No, succedono tante cose, tu scegli di dirmi quelle cose che servono a mantenermi nella mia miseria, nella mia paura, nella mia incapacità di ribellarmi.. devo restare seduto, chinato, annichilito, non debbo risvegliarmi…allora non mi devi dire per esempio, è ovvio…. che quando ci fu lo tsunami nello Sri Lanka e grandi aiuti internazionali andarono, finché le organizzazioni popolari non ci misero le mani e cominciarono loro a distribuire le cose, queste andavano ai ricchi singalesi, il popolo non aveva nulla, non me lo devi dire questo, non mi devi dire che la prima cosa che gli americani hanno offerto a Sri Lanka quando c’era lo tsunami è stata: ‘mandiamo i marines!’ Che c’entrano i marines?: ci sono due basi americane ormai in Sri Lanka… contro il Pakistan e contro l’India. Si sa è volgare, è antipatico, è brutto: Chavez… quindi: la più grande base nordamericana in latino americana ora sta al confine tra Colombia e Venezuela…. guarda un po’: in Colombia c’è una guerriglia che lotta da molti anni, e controlla gran parte del paese, e dall’altra parte c’è un Chavez che dice agli arabi, per esempio.. “ma cominciamo a vendere il petrolio in euro e non in dollari….” ..che sarebbe un disastro, ovviamente, per il democratico Obama. Ora…oggi si dice molto…va beh, uno nella sua camera da letto fa quello che gli pare… ma che cosa mostruosa! Perché non è vero, perché tu che stai in camera da letto, sei anche un padre, una madre, un cittadino, non sei fatto a compartimenti stagno, non puoi essere un maiale da una parte e una brava persona dall’altra. Laddove nessuno ti vede, dove tu sei solo, dove finalmente puoi senza nascondimenti rivelarti… sei un maiale! E saresti una brava persona in altri campi? E infatti quello che fa i miracoli a Napoli con la mondezza, poi ha qualche rapporto con la nipote di Mu Barak, dimostrando tra l’altro anche ignoranza perché quella è marocchina e quello è egiziano… Ora è  interessante che noi siamo ormai abituati dalla televisione proprio, dal cinema, dalla stampa, no? a considerare questa miseria della vita quotidiana come libertà… ‘Io ho il diritto di fare quello che voglio in camera mia!’. No, tu sei una persona responsabile rispetto alle altre persone, e hai un compito… ed è vero, togliamo i miti di mezzo, tu qui non ci stai a caso, tu qui devi fare delle cose, e devi interrogarti, devi avere la capacità autocritica di chiederti se riesci a fare quello che è giusto che tu faccia rispetto alla società… non rispetto a nulla di strano, rispetto alla società! Avete visto che in questo periodo tutti si scatenano un po’ tutti contro Berlusconi …e allora si scatenano anche contro i magistrati …per cui allora vien fuori che Mancino o altri magistrati non hanno cose tanto pulite nei cassetti… e probabilmente sarà vero… ma è perché è tutto quest’insieme che è una bassura generalizzata… e quindi è possibile che uno fa una cosa, uno ne fa un’altra… il fatto è che non ne possiamo più di questo, e non dobbiamo poterne più di questa gente, devono cambiare le cose, e però cambiare le cose…Le cose non cambiano se noi non ci abituiamo a pensare che il nostro orizzonte è la società, non l’individuo, e che l’individuo ha senso dentro la società. Non esiste un diritto dell’individuo prima della società, il concetto stesso di diritto implica la società, implica un riconoscimento, e il riconoscimento viene appunto dalla società. 

E allora io non ho da salvare nulla dall’attacco della società, cioè dalla collettività umana, no, la mia salvezza sta nella collettività umana, ma, nella misura in cui sia umana, e non dominata da poteri estranei, non dominata dalla fremdekeit, dall’estraniazione, o da questi feticci, materiali o immateriali che siano. Ecco, allora è chiaro che… anche là in Brasile, dove io facevo un corso sullo Stato, su come cambiano storicamente i significati nell’espressione del linguaggio politico, richiamava molto l’attenzione il tema della divisione dei poteri, cioè il fatto che la società sia organizzata in maniera tale per cui ad un potere corrisponda un contropotere… e quindi nessuno possa emergere come dominatore degli altri. E qui mi pare che sia giusto ricordare, perché non  lo fa nessuno - quindi sarà giusto pure ricordarlo- il massimo organo di potere che Lenin immagina nella sua costruzione dello Stato, è la Commissione di controllo costituita dagli operai e dai contadini ‘senza partito’, i più arretrati, i quali hanno il compito di controllare lo Stato… Lo Stato il Partito, i Soviet, il Sindacato… ma c’è questo Controllo popolare… e ripeto… dei senza partito, e dei più arretrati. Ovviamente il Partito, il Sindacato etc… faranno in modo di rendere più colti gli ignoranti, meno arretrati gli arretrati, ma saranno sempre sottoposti a questo controllo ulteriore. Non è un caso che capitava a lui, pochi giorni fa, che qualcuno gli scrivesse sul computer che :“sì certo, si può essere con Lenin, ma se si è con Lenin si è anche con Stalin’… no, perché quello che è successo è proprio questo, che appena Stalin andò al potere questa struttura di potere fu messa sotto terra, fu messa sotto terra letteralmente, furono ammazzati… e allora no, bisogna distinguere, cioè bisogna comprendere molto bene appunto in ogni campo, politico, economico etc..: non c’è un dio, non c’è un’autorità somma, tutto ha da essere sottoposto a controllo. Qualcuno ha detto: la democrazia è la diffidenza organizzata …stupenda questa definizione …e questo qualcuno era un comunista, un certo Babeuf, uno dei primi comunisti della Rivoluzione francese.. la diffidenza organizzata. Ovviamente la diffidenza implica una responsabilità, però. Perché… ad esempio voi lo sapete, c’è stato un periodo in cui all’Università si rivendicava una scuola democratica, non cattedratica..no!..chi insegna ha la responsabilità di esser competente in ciò che fa, il tuo controllo di studente deve essere questo, tu devi avere la garanzia che chi ti insegna sappia quello che ti insegna, quindi non che si metta a discutere con te, che per definizione non sai…impara! dopo discuterai, ma devi avere la garanzia che chi ti insegna, può farlo. Allora entrano altri problemi no? Il problema di come si controlla la formazione degli insegnanti, per esempio, e noi stiamo in un mondo, badate, un mondo molto interessante, in cui per esempio esiste un sindacato che si chiama Andu, Associazione nazionale docenti universitari, il quale si batte contro l’esistenza dei tre livelli della docenza, ricercatori, professori associati e professori di ruolo, contro questo e contro gli imbrogli che dominano i concorsi… ovviamente non meraviglia che qualcuno che fa parte di questo sindacato, appena ha trovato due baroni che l’hanno appoggiato è andato in cattedra… ecco vedete…..il controllo dell’ignorante, no? l’ignorante è un po’ come quel romano che nel cinema di varietà quando arriva il comico gli dice “aoh! facce ride và!” … è bellissima questa… ma come tu sei dell’Andu, sei contro i tre livelli di docenza, e appena hai trovato i due baroni ti sei imbucato? Oppure quello.. stupendo…voi sapete che c’era un dirigente comunista, Magri, il quale era sempre abbronzato… in una riunione, lui sta per parlare, e dal fondo: “a’ abbronzatooo !!” ecco questo intendo per critica.. questa capacità appunto di…non c’è un capo, c’è il fatto che tu devi stare al gioco, e il gioco è quello del rispetto dell’interesse comune…E tu non sei che uno dei tanti… ecco io credo che se uno parte da questo punto di vista allora può ragionare anche sullo Stato, sulla Costituzione etc.. Ma a questo punto diventa una cosa viva, vera. Se non parti da questo punto di vista diventa un tecnicismo, noiosissimo… che poi nasconde gli imbrogli, e quindi non serve a niente… va beh, prendiamola come una chiacchierata, così.. come dire di conoscenza… sperando che la prossima volta ci siano anche altre persone e possiamo cominciare a lavorare adeguatamente. E…appunto io credo voi avete la possibilità … avete  una biblioteca…. c’è un libro di Lelio Basso, ‘Il principe senza scettro’, sulla Costituzione repubblicana, quello potrebbe essere un punto di riferimento per discorrere… 


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